Yearly Archive for 2007

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Le mie prime 24 ore

All'una ho finalmente mosso i primi piccoli passi. Piccoli ma importantissimi.
Alle due ho detto mamma e ho capito che era la cosa più bella ed importante del mondo.
Alle tre sono andato a spasso con il nonno per una Ferrara che non c'è più.
Alle quattro sono andato all'asilo e ho giocato un po' con i Lego.
Alle cinque mi hanno portato a scuola anche se era ancora presto, ma mi sono divertito.
Verso le sei ho avuto un dono bellissimo e ho iniziato a giocare con la mia sorellina.
Alle sette, mentre il sole era ancora basso, ho conosciuto tanti nuovi amici e ci siamo fatti un bel pezzo di strada assieme da li in poi.
Alle otto mi hanno insegnato un pò di Storia e di Musica.
Alle nove del mattino ho smesso di ricevere regali da Gesù Bambino.
Alle dieci ho imparato numeri, albi d'oro ed ogni cosa sulla Formula Uno.
Alle undici avrei potuto scambiarvi anche venti doppie per una figurina qualsiasi del Milan
mentre alle dodici avrei giurato che aver attraversato l'oceano sull'aereo non mi aveva fatto alcuna paura.
Dopo pranzo, verso le tredici mi sono spuntati due baffi da ometto e sono entrato al Conservatorio.
Alle quattordici ho fatto qualche esperimento in laboratorio e ho appezzato la libertà di comprarsi la merenda da sé alle macchinette del liceo.
Alle quindici in punto sono stato a trovare Freddie Mercury a Londra ma se n'era andato da qualche anno ormai, ed anche Abbey Road non aveva un bell'aspetto.
Tornato a casa, verso le sedici, ho passato un po' di tempo a suon di giochi di società, film in cassetta, biciclette abbandonate sui prati.
Alle diciassette a Monaco di Baviera ho fatto qualche scherzo telefonico in hotel e ho ingerito tanta tanta birra.
Alle diciotto mi han voluto fare un sacco di domande alle quali ho risposto correttamente e poi tante persone han preso la loro strada e ci siamo salutati. Sono salito in macchina e mi sono avviato verso la Palude.
Alle diciannove cominciava a venire buio ma la mia macchina fotografica ha fotografato tutto e ricorda tanta gente in un locale fumoso della città e vecchi film fuori orario.
Alle venti, dopo il tg, siamo partiti in due con tenda e chitarra a scoprire l'Italia. Io avevo i capelli lunghi e ho cominciato a suonare in un gruppo.
Alle ventuno sono andato a concerti e raduni e ho scritto tante cose sulla rete che non me l'aspettavo.
Alle ventidue sono andato in giro su un kart e ho scoperto una persona speciale.
Alle ventitrè ho vinto un Mondiale, sono tornato a Praga, ho scoperto il pesce crudo e ho avuto un ufficio dove giocare a fare il grafico.

Ed ora, che un giorno intero è passato mi guardo indietro e vedo talmente tante belle cose che vado a dormire sorridendo in attesa di un nuovo giorno che nascerà domani come sempre è stato. Sono sereno e soddisfatto fino in fondo forse per la prima volta di questo giro di boa, per nulla spaventato del tempo che passa. Sono un giovincello felice, dopotutto. Ed ora basta miele. DA BERE PER TUTTI! 😀

Delitti e pregiudizi

Barbara Cicioni, la donna uccisa nel corso della rapina in villaBarbara Cicioni, 33 anni, è stata uccisa nel corso di una rapina in villa avvenuta a Compignano (Marsciano, provincia di Perugia). Secondo una prima ricostruzione, la donna si sarebbe opposta ai ladri, che per la seconda volta nel giro di pochi mesi si erano introdotti in casa sua. Il frutto della rapina è di 1500 euro. Quello che ha scosso le coscienze e agitato gli animi è il fatto che la donna fosse incinta, all’ottavo mese: i cittadini, infuriati, hanno subito chiesto la pena di morte per chi è stato, (“non importa se italiano o straniero”) puntando però il dito contro gli stranieri che hanno reso la zona invivibile.


Ora, sulla vicenda faranno luce gli inquirenti, però un paio di considerazioni sorgono spontanee: 1) secondo quanto dicono molti giornali - soprattutto locali, che alla vicenda hanno dedicato minimo sei pagine l’uno - i ladri avrebbero trovato con relativa facilità la chiave della cassaforte (nascosta in un cassetto); 2) io, fossi stata incinta di otto mesi, avrei lasciato prendere ai ladri persino mia mamma e 1500 milioni di euro, altro che “lottare” per 1500 euro 3) il cane non ha abbaiato - chissà, magari erano gli stessi ladri della volta precedente e oramai li conosceva. Metti insieme 1), 2) e 3) e senti che c’è qualcosa che “puzza”: è vero che io non sono lei, ma mai mi sarei opposta ai ladri per 1500 euro; 4) che ladri strani: si “accontentano” di 1500 euro, lasciando in giro gioielli e altre cose di valore? 5) Punto più importante: è vero che Perugia è frequentata da immigrati (clandestini e non) che ti verrebbe da metterli in galera solo a guardarli (quando io andavo all’università e tornavo a casa alle otto di sera ogni volta che mettevo piede alla stazione pregavo di uscirne fuori viva. Per la cronaca, e per non venire tacciata di razzismo, pure certi italiani - perugini e non - ti verrebbe da sbatterli in galera solo a guardarli). Però non credo sia giusto puntare il dito così a priori: ma ci ricordiamo di Erika e Omar e le “banda di extracomunitari, probabilmente albanesi” che avevano trucidato madre e fratello, e poi venne fuori che erano stati gli italianissimi fidanzatini di Novi Ligure? Qualcuno si ricorda della strage di Erba, con accuse al marito tunisino e poi si scoprì che erano stati gli italianissimi vicini? (And more…)
Per carità, il fatto resta di uno schifo assurdo…ma prima di puntare il dito, non sarà meglio aspettare e vedere cosa scoprono gli inquirenti?

i dialoghi tra Boh e Mah

: che succede se montezemolo scende in politica?
: brum!... brum!... pit lane... shell... shell... dollars & dollars... yuppie... yee... yuppie... yaa... marlboro... pit stop... e schumacher ministro degli esteri.

Un’altra finale è possibile

Un santino, a mo' di promemoria. E chissà che il miracolo non si ripeta anche stasera.


Intervallo di Milan Liverpool
26.05.2005

Il miglior governo di centrodestra possibile è quello guidato da Prodi

Un anno di Governo Prodi e poco sembra cambiato in Italia. O meglio, poco sembra cambiato per chi nel cambiamento credeva davvero. Perché quello attualmente in carica si sta rivelando davvero un ottimo governo di centrodestra. Ministri preparati e responsabili guidati però da un premier poco autoritario. Ecco, con Berlusconi presidente del Consiglio questo sarebbe il miglior governo di centrodestra possibile. Gli stessi elettori della Casa della Libertà dovrebbero riconoscerlo: in questo anno appena trascorso possono lamentarsi davvero di poche cose. Iniziamo dalla politica estera: al di là degli equilibrismi lessicali del Ministro degli Esteri, poco è cambiato nella strategia. Parlare di segnale di discontinuità con il passato alla luce anche degli ultimi avvenimenti è davvero esagerato. La missione in Iraq sarebbe finita anche con il governo Berlusconi, così come quella in Afghanistan avrebbe avuto lo stesso tipo di rinforzo annunciato dal Ministro Parisi poche settimane fa. Sul Medioriente c'è stato un giusto riequilibrio nei rapporti con Palestina e Israele molto apprezzato da alcuni settori della destra, mentre il 9 giugno il criminale di guerra George W. Bush verrà ricevuto a Roma da Prodi con tutti gli onori. Cosa c'è di nuovo? Nulla.

La politica economica: la legge Biagi è ancora lì, anzi non se ne discute minimamente. La Finanziaria è stata contestata da un'ampia parte della società civile. Le fasce di reddito introdotte per un nuovo calcolo delle trattenute Irpef hanno avuto l'effetto di togliere potere d'acquisto alle buste paga dei dipendenti, che le tasse le pagano da sempre. Ma i conti oggi sono in regola: dicono che ci sia un tesoretto da spartirsi, reclamato a gran voce da Confindustria. Settori come la scuola, la ricerca e il pubblico impiego intanto sono in agitazione da mesi e difficilmente dopo i continui proclami di questi giorni rinunceranno allo sciopero fissato per le prossime settimane. Le pensioni? "Nessuna riforma", ha detto il Ministro Padoa Schioppa: o si trova l'accordo entro giugno oppure resta tutto così com'è, ovvero con la Legge Maroni. Alla faccia di tutti quelli a cui avevano promesso di abolire lo scalone.

Legge elettorale? Niente, tutto fermo. Anzi, si cerca il consenso degli stessi che meno di un anno e mezzo fa hanno fatto passare a colpi di maggioranza la cosiddetta legge porcellum, quella che ha fatto precipitare il Paese in una fase di instabilità politica senza precendenti. Conflitto d'interessi, l'altro cavallo di battaglia dell'Unione? Tutto come prima, anzi nel disegno di legge su cui si sta lavorando è stato tolto l'emendamento sull'ineleggibilità "perché - parola di Viceministro - non si può rinunciare all'apporto di personalità importanti che così bene hanno fatto alla società come Montezemolo o Della Valle".



Legge Bossi-Fini: modificata, anzi stravolta, con la nuova Legge Ferrero. Peccato che i Cpt siano ancora al proprio posto, mentre la parte relativa all'autosponsorizzazione favorisce il traffico di schiave, ma tant'è. Che dire poi dei Patti per la sicurezza? Più potere ai Prefetti sul territorio, dichiarazione di guerra a rom e rumeni, perché gli stessi imprenditori che risparmiano sui loro guadagni appaltando lavori a ditte più piccole (che fanno lavorare gli extracomunitari in nero) sono stufi di vedere le prostitute per strada. Ai rom andrebbe invece riconosciuto il Premio nobel come popolo superiore: a chi può venire in mente di fare soldi rivendendo rame rubato dai cavi elettrici?

Liberalizzazioni: la riforma tanto apprezzata di Bersani qualche effetto positivo sembra averlo apportato. Il settore più colpito al momento è quello della telefonia mobile. Per i consumatori ci sono stati dei vantaggi: costi di ricarica azzerati e maggior tutela nei contratti. Ma il resto? Assicurazioni e banche hanno sempre posizioni dominanti mentre assurdo appare il braccio di ferro con i benzinai. Liberalizzare la vendita dei carburanti non favorisce un abbassamento così sensibile dei costi: e poi bisogna tener presente che i guadagni dei gestori di pompe di benzina sono ridicoli rispetto al tipo di lavoro usurante e al rischio di vita che corrono quotidianamente custodendo soldi che appartengono allo Stato. Meglio non affrontare la questione taxi: quella che la scorsa estate sembrava una svolta nel settore, con l'abbattimento dei privilegi di una corporazione, è praticamente morta sul nascere.

Che fare di questo governo allora? La risposta può essere solo una: un mese di tempo. O passa l'accordo con i sindacati sulle pensioni o inevitabilmente Rifondazione Comunista, PdCI, Verdi e Sinistra Democratica hanno il dovere di farlo cadere. Per rispetto di tutti quelli che ad aprile 2006 votarono con il naso tappato, e che oggi non sopportano più Ministri comandati a bacchetta da Santa Romana Chiesa. L'indulto sì (con i voti di Forza Italia) e i Dico no. Non era questo quello che avevano promesso. Non è questo quello che si dice cambiamento. Non è questo un governo di sinistra.

Seduti in cima a un paracarro

Tutto è partito da una scelta. La scelta di salire in bici e pedalare fino a Capo Nord. Ma il viaggio è iniziato un anno prima, con l'avviarsi della organizzazione dell'evento, trasformando quel che appariva come un prologo, in una parte integrante del percorso. Ai tre ciclisti si sono affiancati, metaforicamente parlando, giovani armati di fotografie, che se ne sono andati in giro a scattare istantanee di ferrarerisità, provando a visualizzare la Ferrara delle Biciclette.
La bici si è adagiata sullo sfondo, facendo emergere altre sensazioni ed immagini. Arrivati a questo punto del viaggio, si iniziano a sentire i primi effetti di questa scelta. Oltre la bici, c'è un comune sentire riguardo allo spazio dentro cui ci muoviamo (e non "attraverso", quasi fossimo degli intrusi), un'attitudine particolare verso la nostra, le nostre, città, che in sella alle due ruote assumono colori, suoni e significati diversi (e il post di TheEgo qui sotto sta a confermarlo, per una casuale coincidenza).
Dietro alla scelta della bici si affaccia il desiderio di vivere in modo più sintomatico il momento dello Spostamento, quale che sia: mentre si va al lavoro, a sentire i Bloc Party, a fare la spesa, in viaggio verso Ushuaia.
Ferrara-Nordkapp 2007 organizza una serata/incontro dove si parlerà di questa scelta, e delle conseguenze nel nostro rapporto con la Città e il Viaggio. Sul Listone a Ferrara, ci saranno Tommaso e Gigi dei Perturbazione (che oltre a chiaccherare suoneranno anche qualche pezzo chitarra e voce, così, in amicizia...) e Max e Claudia, coppia di ciclisti viaggiatori che pedalando hanno scoperto la Solidarietà.

Appuntamento alle giovedì 24, ore 18, in Piazza Trento e Trieste, a Ferrara, tra citazioni, canzoni e conversazioni.

Pedalando al mattino

Sono uscito come ogni mattina tuffandomi nel traffico con la bicicletta nera di mio nonno. Alle orecchie il solito iPod, stavolta spento. Le cuffie bianche ad ingannare la gente credendomi immerso in chissà quali ritmi afro-americani e invece assorto ad udire il mondo che respirava attorno a me. Ho ascoltato la prima canzone.
Erano i cinguettii degli uccelli del mattino, che nell'aria fresca accennano i primi richiami dando quel senso di tranquillità. Erano i lavoratori del CNA, mentre parcheggiano tranquilli prima di entrare in ufficio. I clacson dell'immancabile coda alla rotonda di via Pomposa, primo vero smistamento tra le automobili in arrivo dalla provincia. La vecchietta che si tuffa sulle striscie pedonali per passare e i giovani con veri iPod funzionanti, ognuno dettante ritmi e umori della giornata che va a cominciare, i bimbi a manina con i genitori e addosso uno zaino più grande di loro.
La canzone successiva era un pezzo più sostenuto. C'erano gli autobus arancioni pieni di persone assonnate che rombano e frenano con alternanza, c'erano i parenti dei malati ricoverati al S.Anna che entrano ed escono dalla consunta porta di legno. I mendicanti e i ladri di biciclette, i ragazzini che chiudono il casco insieme al motorino. C'era l'odoraccio di brodo vegetale all'altezza del Pronto Soccorso e quello buono della pizzeria al taglio all'angolo di via Montebello. Altro brano.
Il ragazzo down che da una vita attende l'autobus davanti alla scuola alberghiera ogni mattina, gli uomini in giacca e cravatta che entrano nella grande banca di Ferrara con sede in un prestigioso palazzo, la gente in coda dall'altra parte della strada, agli sportelli, in attesa dell'apertura. Il viavai di persone che si ferma al volo a prendere il giornale, chi un cappuccino, il pensionato che ha tempo e si trattiene ai tavolini fuori e legge il Carlino mentre si gusta la brezzolina. Via così.
Il vecchio Bar Europa, ora dall'altro lato della strada, bolso di fighetti cornetto e cappuccino e il barbone all'uscita che ha sbagliato target. Le locandine dei cinema, il parcheggio a pagamento, i pedoni che passano con il rosso perchè tanto è senso unico e non ci si può immettere in quella via. E poi giù, fino a sentire le chiacchiere dei borghesi all'enoteca, il respiro del verde del parco dietro il Museo di Storia Naturale, l'eco dei violini proveniente dalle aule del Conservatorio. Il vigile urbano che fa attraversare i bambini davanti la scuola elementare, le buche nell'asfalto, il portabiciclette, proprio mentre parte l'ultima canzone.
La chiave che gira nella toppa, due piani di scale, il fiatone, il chik chik delle suole di gomma sulla pietra lucida, la maniglia che con un cronk apre la porta di legno rosa dai tarli.

Ho spento per educazione. Casomai mi rivolgessero la parola mi pareva brutto farmi trovare immerso nell'ascolto della mia personale compilation mattutina. Ho riposto le cuffie nella borsa e ho percorso i pochi metri che mi separavano dalla scrivania.

Vi considerate persone virtuose?

Per motivi che non mi risultano chiari, io non mi ritengo una persona virtuosa. Tutt'altro. Io non sono una persona virtuosa: se fossi virtuoso, mi comporterei diversamente in un sacco di circostanze.

Invece ho tutto dell'uomo non virtuoso: inclinazione al tradimento, passione sfrenata per la bugia, cinismo. In più dico molte parolacce, ogni giorno che passa parlo sempre più in romanaccio, e sono invidiosissimo. Sono invidioso a morte dei successi degli altri: si potrebbe dire che io, semplicemente, non riesca a concepire l'idea di un successo che non sia il mio. Conoscenti, sconosciuti o amici: nella quasi totalità dei casi, davanti al successo di uno, mi giro dall'altra parte, come minimo, molto più spesso faccio finta di niente e poi ne sparlo rigorosamente alle spalle. Quando si tratta dei cari amici, allora il sentimento d'odio riesce a scemare in una rispettosissima indifferenza coatta: si potrebbe dire, a una più attenta analisi, analisi che sto facendo, in effetti, proprio in questo momento, che a me, del prossimo in quanto tale non me ne frega un cazzo. Le ingiustizie mi percuotono l'anima come una frustata di un fantino sul dorso di un cavallo - mi sto mettendo nei panni del cavallo adesso - eppure giammai, di fronte a tale frustata, io-cavallo mi metterei a galoppare più velocemente. Non fa per me: l'unica reazione che riesco ad avere, concreta, tangibile, immediata, evidente è questa, questa che sta formandosi orora sotto i vostri e i miei occhi: la scrittura. È l'unica cosa che riesca a fare davanti alle ingiustizie. Scrivere. Poco virtuoso, dunque, e per giunta egoista.

Altri esempi che mi vengono in mente: prima di addormentarmi guardo insulsi programmi televisivi, oppure le pubblicità porno su Diva Futura Channel, invece di - come un virtuosissimo farebbe - mettermi a leggere libri, libri che, attenzione, eppure io mi porto a letto, alla stregua d'un impotente che serba fino all'ultimo alla bellissima donna il segreto della propria inutilità sessuale, pur di darsi un tono, pur di non perderla. Conduco con me i libri al giaciglio notturno già sapendo che non li aprirò, che preferirò la compagnia della televisione o delle foto di Cuba che ho appese davanti: mi mento da solo sapendo di mentirmi. E' questa la cifra della mia non-virtuosità: voialtri siete virtuosi? Io no, eppure ho tutta quest'alta considerazione di me stesso che mi porta un sacco di antipatie, perfino la mia.

Ammiro gli evidentemente virtuosi che mi girano intorno, ma li guardo come le zebre allo zoo: darei loro volentieri da mangiare. Queste persone incredibili che non mandano mai affanculo gli altri dalla propria macchina, che fanno sedere le vecchiette sugli autobus, che sono tanto gentili con tutti, che arricciano le labbra quando sentono parlare male degli omosessuali, dei transessuali: a me, è solo un esempio, quando è uscita fuori la polemica di Sircana con tutti che dicevano che bisognava anche pensare alla dignità dei transessuali, ché i transessuali non sono tutti prostitute (prostituti?), ecco io non potevo fare a meno di pensare che non me ne fregava niente. Non è che non me ne freghi niente dei transessuali in assoluto, però, che vi devo dire...? Ok, sentite, se questo è un post sulla non virtuosità, allora tanto vale che la dica tutta, perciò va bene, sì, effettivamente a me non me ne frega niente dei transessuali e, se devo proprio andare fino in fondo, sappiate che mi fanno anche un pochino schifo: non è che cambio marciapiede, ma insomma, poco ci manca. Non m'importa delle quota rosa, sono orgogliosamente maschilista, non m'importa del riscaldamento globale, non m'importa delle cose che invece importano alle persone virtuose.

E i blogger! Ci sono certi blogger virtuosissimi che io li invidio a morte, nel senso che proprio li eliminerei dalla faccia della terra per l'invidia che provo nei loro confronti: questi blogger che si prendono la briga di salire su aerei e treni e andare a questa cosa nuova, adesso, del Web 2.0, i BARCAMP, vanno ai BARCAMP, i blogger virtuosi, e si mettono ad elargire la propria scienza, il proprio know how a chicchessia, quando invece io, che virtuoso non sono, il mio know how me lo tengo bello stretto o, se proprio sono costretto a elargirlo, lo elargisco a pagamento, mai gratis.



Invece ai BARCAMP ci si vuole tantissimo bene e tutti si preparano delle conferenze e gli altri stanno a sentire e poi, il giorno dopo, si ringraziano a vicenda sui rispettivi blog e certuni pubblicano anche le foto su flickr, così che uno possa curiosare e scoprire quel famoso blogger che faccia ha, eccetera, però mai nessuno, dico MAI, che scriva di cosa ha parlato tal dei tali, mai, mai nessuno, vi sfido a cercare l'eroe, nessuno che sia tornato da un BARCAMP e che abbia fatto sapere qualcosa dei CONTENUTI.

Mi pongo dei limiti, va bene. Rifiuto la frode, l'omicidio, i BARCAMP, il falso in bilancio, Luciano Moggi, ma resto un non virtuoso. Ecco, se dovessi dire, io non sarò mai come Luciano Moggi: il moggismo corrisponde alle colonne d'Ercole della mia non virtuosità che, attenzione, è cosa ben diversa dall'amoralità. Un amorale può compiere qualcosa di aberrante, un non virtuoso non se ne prenderebbe neanche la briga, figuriamoci la responsabilità. Un amorale è Lele Mora, un non virtuoso è Bobo Vieri e io, se permettete, preferisco Melissa Satta a Daniele Interrante. Amorale è costringere la gente ad andare ai BARCAMP per sentire un blogger parlare: io sto a casa e i CONTENUTI ve li potete leggere comodamente seduti, mentre fate cadere molliche di pane dalle labbra. Non è virtuoso, ma è comodissimo. Volete mettere?

Cos’è, cosa non è?

La Bibbia di Zebedeo

Dal libro della Genesi.

In quel tempo, Dio parlò ad Adamo ed Eva e disse: "Tutto quello che vedete intorno a voi è vostro. Potete dare un nome ad ogni cosa, tranne al cercopiteco perchè quello l'ho già scelto io: mi fa ridere un casino! Potete interagire con ogni animale, ma non chiedete alle scimmie perchè hanno il sedere pelato: non me l'hanno ancora perdonato. Potete mangiare tutti i tipi di frutti tranne quelli che crescono su quell'albero laggiù"; "Perchè?" chiese Adamo; "Sono fatti miei!" rispose Dio bevendo un amaro. La notte successiva, il diavolo vestito da serpente si insinuò nell'Eden, andò da Eva e le disse: "Se mangi uno dei frutti proibiti potrai fare la valletta a Buona Domenica"; essa però era troppo bassa e non arrivava ai frutti. Allora chiese aiuto ad Adamo, dapprima egli si rifiutò di aiutarla, ma quando seppe lo stipendio che prendono le vallette di Buona Domenica si lasciò convincere. Un istante dopo che l'uomo ebbe strappato il frutto, all'ingresso del paradiso terrestre si palesarono il pm Woodcock e quattro poliziotti che arrestarono Adamo, Eva e il serpente; i tre non poterono mai più ritornare all'Eden.   
Parola di Dio.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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