Sentimi bene: si chiama scopare.
Amore si chiama ma, dalla faccia che fai e dalle parole che dici, mi par di capire che il concetto ti sfugge.
Allora Vecchio, mettiti qui, a sedere, cuccia, sitz, stai buono un attimo e parliamo dell'amore, del sesso. Tu ed io, Vecchio, sfilati le scarpucce Prada e parliamo. Dici: "Se l'esercizio della sessualità si trasforma in una droga che vuole assoggettare il partner ai propri desideri e interessi, senza rispettare i tempi della persona amata, allora ciò che si deve difendere non è più solo il vero concetto dell'amore, ma in primo luogo la dignità della persona stessa".
Vecchio, cazzo dici?
Fermo, stammi a sentire. Il problema di quelli come te è che parlano senza sapere, solo perché ci sono milioni di rincoglioniti che vanno pazzi per questo accomondantissimo nulla. Quelli ti piazzano in braccio il loro primogenito e buonanotte al secchio.
A parte il fatto che le droghe dovrebbero essere un diritto di ogni libero cittadino che si trovi costretto a vivere in questo mondo di merda, ti voglio anche dire che "l'esercizio della sessualità", come lo chiami tu, non assoggetta manco per un cazzo il partner ai propri desideri, perché, in genere, a letto - sai quella cosa morbida su doghe di legno che tu usi solo per dormire - il partner è d'accordo, altrimenti si chiama violenza sessuale e lì interviene la magistratura. In più, Vecchio, tu dai aria alla bocca quando parli di "rispettare i tempi della persona amata": si vede che non sai di che minchia vai cianciando, perché, Vecchio, rispettare i tempi della persona amata, nel sesso, quando si scopa, in genere è complicatissimo, è vero, hai ragione tu, qualche volta non si riesce a fare, ma ciò che tu chiami peeeeeeccaaaaaato moooooortaaaaaaaaleeeeeee noi lo chiamiamo eiaculatio precox.
Vecchio, faresti meglio, secondo me, senti che ti dico, a farti una birra, metterti in blue jeans e provare in prima persona quello di cui vai dicendo tutto tremante: il sesso è una cosa niente male. Non sarà all'altezza di un gol allo scadere o di un piatto di pasta fatto come si deve, ma non è nemmeno un mastino napoletano senza guinzaglio.
"Nessuna tecnica meccanica può sostituire l'atto d'amore che due sposi si scambiano come segno di un mistero bla bla bla": Vecchio, ma chi te li scrive questi testi? Tuo nipote seienne? "Tecnica meccanica"? Era ai vibratori che pensavi? Ai d i l d o? Oppure a quei letti da motel che vibrano tutti se ci infili una moneta?
"L'amore coniugale [...] non soggiace al solo sentimento, spesso fugace e precario, ma si fa carico dell'unità della persona e della totale condivisione degli sposi che nell'accoglienza reciproca offrono se stessi in una promessa d'amore fedele ed esclusivo che scaturisce da una genuina scelta di libertà".
Bum. Ma, Vecchio, santo il cielo, davvero credi che l'amore sia qualcosa di così fisico, controllabile, scaricabile dalle tasse? Cosa pensi che sia, l'amore? Un ficus d'ufficio? Un lombrico? Un tegolino? "L'amore coniugale non soggiace" Vecchio? "Una promessa"? E per chi ci hai presi? Un cartone animato? L'hai mai trovata a letto con un altro? Sei mai stato donna, Vecchio mio, e hai mai provato a vederlo violento, dopo il lavoro, rinchiudere lo stress nei pugni stretti e scaricarli sui tuoi fianchi di madre? No, che non sei mai stato donna: tu non lo sai nemmeno lontanamente cosa siano le donne. Ho più consapevolezza io della fisica quantistica e dell'ingegneria nucleare. Perché parli, Vecchio? E' quasi estate, comincia a fare caldo, perché non segui anche tu i consigli che sono soliti elargire i telegiornali e ti infili nel reparto surgelati di un bel supermercato?
"Separare la sessualità dalla procreazione è sbagliato ed espone al rischio dell'infelicità". Vecchio, sentimi bene, tu hai bisogno di aiuto. Se mio nonno dicesse cose così al vento primaverile, io parlerei nell'orecchio dei miei genitori e li convincerei ad internarlo a Guantanamo o qualcosa di simile.
Vecchio, ormai s'è detto di tutto sull'argomento e io non voglio tornarci, però, Vecchio, quello che tu dovresti capire è che è molto facile fare la madre con l'utero altrui, tu questo dovresti fartelo tatuare, li tatuano i Vecchi come te?, non lo so, magari mi informo, un bel tatuaggio sul petto e via, vergato alla rovescia, come nel film "Memento", così ti ritorna in mente ogni volta che ti fai una doccia o ti radi la barba allo specchio.
Vedi Vecchio, ora ti racconto questa cosa: una volta in una trasmissione, mi pare al Festival di Sanremo, l'hai mai visto il Festival?, ecco, come ospite c'era Sharon Stone, una di quelle ipnotizzate del cazzo, non mi ricordo bene se da Scientology o dalla Chiesa Cattolica, vabbè, siamo lì, comunque la Stone, quella che accavallò le gambe consegnando la patonza alla storia dell'umanità, intervistata da Baudo o chi per lui, se ne uscì, tutta piangendo, che lei, non so in quale occasione, era quasi morta e poi tornata alla vita e, incalzata dalle domande, rivelò che il Paradiso, l'Aldilà, come lo vuoi chiamare, non era un fatto di luce o roba simile: "E' tutta una questione d'amore", disse la Stone. E a me questa frase colpì molto, mi commosse, arriverei a dire, perché trovai molto plausibile che il presunto Aldilà potesse riassumersi esclusivamente in un concetto d'amore. Quel che interessa a noi, tuttavia, vero o non vero, plausibile o non plausibile, è che il concetto di "assoluto amore" può andare bene per l'Aldilà, per ciò che esiste, se esiste, dopo la vita, e NON per la Vita Stessa.
Tu, Vecchio, ci infili questo discorso dell'Amore e della Pace ogni due per tre e non va bene, non in questa vita: questa vita, la nostra, per definizione, è prima di tutto una questione di sopravvivenza, di fame e di sete, di contratti a tempo indeterminato, di lavoro, di violenza, di morte, di solitudine, di droga, di depressione, di povertà, di malattie indicibili e nuove, di catastrofi naturali. In questa vita, fatta di queste cose, tu non puoi dire che "separare la sessualità dalla procreazione è sbagliato e porta all'infelicità", perché non lo sai in che razza di vita si va a infilare una potenziale nascita. Se riduciamo tutto a una questione di Amore, come diceva la Stone parlando dell'Aldilà, tu fai pornografia sentimentale da due soldi, per la quale è vero tutto e il contrario di tutto. Mi capisci, Vecchio? Separare la sessualità dalla procrezione non solo è legittimo ma molte volte diventa necessario, obbligatorio: perché QUI, dalle nostre parti, sulla terra, la questione "amore" occupa, tristemente, le ultime posizioni della scala gerarchica che porta alla sopravvivenza.
L'amore non è dogmatico, anzi: se ci pensi bene, Vecchio, l'amore è proprio tutto il contrario della fede.
L'amore ha bisogno di continue prove, riprove, controprove, carezze, sangue, urla, carne; l'amore ha bisogno di tutto quello che ci sta dentro quelle sacche di sangue che sono gli esseri umani: della loro ritrosia alla coerenza, della loro ipocrisia; l'amore si nutre, fisicamente, della minutaglia quotidiana, delle salite e delle discese, di tutti e cinque i sensi, dell'odorato, della vista, del tatto, dell'udito, della voce, dei capelli, dei pori, del sudore, della lanuggine dentro l'ombelico, del solletico, delle lacrime e della violenza, l'amore succhia dai difetti, dalle differenze, l'amore è sesso, godimento, eiaculazione, l'amore è amore pure se in quel momento lì un figlio diventerebbe una maledizione. L'amore è sapere rimandare. L'amore sa quand'è il momento giusto. L'amore non è dogma: l'amore, in quanto tale, è una cosa che inizia e finisce e che continua fin tanto che si vede, si sente, si percepisce.
Perciò Vecchio, tu che parli tanto di amore e di sesso, perché non pensi a misurarti la pressione e a lasciar fare a noi, che siamo fortunatamente ancora in vita, e non nell'aldilà della Stone, e che dunque d'amore viviamo e per amore prendiamo le nostre scelte più importanti? Il problema, Vecchio, è che tu sei invidioso, secondo me. Il tuo amante, diciamocelo, non è proprio il massimo in quanto a comunicazione, sensibilità e presenza. E allora ci vedi, ci guardi, noi innamorati, amanti, amici, dentro le pizzerie, davanti alle birre, alle prese coi nostri giganteschi e bizzarri cazzi di tutti i giorni e non ti capaciti che la vita possa essere così semplice e complicata al contempo. L'amore è una questione di millesimi di secondo, altro che di Eternità.
Provalo a chiedere a un interista, vecchio, perché in questo periodo non ha la voglia di fare un figlio e poi prova a trovare il coraggio di dirgli in faccia che ha peccato.
4 Responses to “Il contrario della fede.”