Tu a un genovese i soldi glieli devi lasciar stare, sennò il genovese s'incazza. I genovesi sono fatti strani, hanno quella faccia un po' così, come diceva que tale al pianoforte. I genovesi coi soldi non ci sanno fare: i genovesi sono dominati, dai soldi.
Tu lo puoi idolatrare, un genovese, puoi mandare a puttane il tuo cervello, se credi, te lo puoi prendere, il cervello, svitartelo dal cranio come una lampadina, e poggiarlo sul comodino, se ritieni che il suo, il cervello del genovese, possa fare tranquillamente le veci del tuo. Puoi firmare i referenda del genovese, gli puoi comprare i dvd, i giornali, le videocassette, i cd, gli alambicchi, i ritratti, i libri, e tutto questo puoi farlo perché lui, proprio lui, il genovese, ti implorava di farlo, perché altrimenti - altrimenti - avrebbe rischiato di non potersi pagare le spese legali e amministrative necessarie per consentirsi tutto ciò, gli puoi dare i tuoi, di soldi, al genovese, se il genovese si vuole comprare delle pagine sui quotidiani nazionali per sparare delle stronzate che potevi benissimo pensare DA SOLO, gli puoi chiedere un autografo per la strada, puoi anche evitarti di domandare PERCHE' il genovese non risponda mai, giammai, alle critiche, alle richieste di spiegazione e alle interviste, puoi fare lo gnorri, puoi far finta di niente quando cominci a fare caso che il genovese insulta i giornalisti attraverso gli amici suoi giornalisti e le trasmissioni televisive attraverso le trasmissioni televisive amiche sue, puoi alzare le spalle, dirti che i nodi verranno al pettine prima o poi, se qualcuno ti fa notare che nessun sistema si è mai rovesciato dall'interno e che a forza di vaffanculo non si sovvertono nemmeno le decisioni di una partita di calcio, figuriamoci gli indirizzi di un Paese, sbufferai di noia quando scoprirai che gli uomini e le donne del genovese, gli amici suoi, stanno lentamente penetrando nei gangli della politica italiana, quella stessa politica italiana, cioè, che, secondo il genovese, è qualcosa di malato come un fegato abitato da metastasi, gli puoi fare tutto al genovese, però non gli devi toccare i soldi, i soldi no, come il Breil, avete presente il Breil?, toccatemi tutto ma non il mio Breil, quella roba là, ecco al genovese non devi mai far sapere quant'è divertente fargli i conti in tasca.
Perché, non si sa come, improvvisamente gli prende la tigna: tira fuori i coglioni, così, tutto d'un tratto, dopo anni che si limitava a fare i discorsi di peluche della casalinga di voghera. Gli prende tipo un ictus, al genovese, e che fa? Diventa pesto e dopo averci raccontato quanto bello fosse Internet e di quanto libero dovesse restare, Internet, e ad ogni costo, improvvisamente tuona che no, altolà, bisogna stare attenti a cosa ci si piazza, su Internet.
Dice il genovese che a rendere pubblici i nostri conti in tasca si rischia
l'attivazione della criminalità. Come se uno tutti quei soldi li tenesse sotto al materasso, o nel portaombrelli sul pianerottolo. Dovrebbe pensare, il gnovese, che la medesima cosa, allora, potrebbe rischiarsi salendo sul palco a tuonare morte e distruzione contro TUTTO e contro CHIUNQUE. I giovani vengono istigati al delitto da cartoni animati e videogiochi: il genovese non crede che anche le sue parole d'odio e d'ira potrebbero alla stessa maniera crepare i delicati meccanismi chimici di chi lo ascolta pedissequamente con la lancetta dello spirito critico ormai sotto lo zero? Non ci pensa, il genovese.
Il genovese è scortato da centinaia di migliaia di adepti che sono felicissimi di delegare a lui, al genovese, lo sforzo del pensiero. Gli adepti non hanno più una sola idea propria, ma pensano tutti quanti idee che sono già state pensate dal loro Guru tascabile, il genovese. E il genovese non si sforza più di avere un solo pensiero originale: a lui, al genovese, interessa solo cavalcare l'onda emozionale data dal malcontento generale di un Paese allo sfascio. Solo che, d'incanto, il Malcontento Generale ecco che coglie anche lui, anche il genovese, quando in pubblica piazza - la stessa piazza pubblica che lui, il genovese, diceva essere la Via, la Salvezza, la Soluzione - quando in pubblica piazza vengono rovesciate le sue tasche, le tasche del genovese. Che sono legittimamente gonfie: nulla da dire in proposito. Anzi: sono soldi guadagnati onestamente. Allora monta la rabbia: allora, d'incanto, la Libera Rete è TROPPO libera, allora, magicamente, l'oasi Internet diventa un miraggio, allora, incredibilmente, colui che prima difendeva a spada tratta la scheggia impazzita, ne diventa oppositore.
E succede anche di più: succede che sul sito del genovese si legge, per la prima volta, malcontento: gli adepti storcono il naso, perché l'amico è amico finché non ti rendi conto che scopa molto (mooolto) più di te, finché non t'accorgi che è molto (mooolto) più ricco di te e allora anche tu, che semmai al genovese vuoi bene, due domande, vivaddio, te le cominci a fare e, per esempio, ripensi a tutte le volte che siete andati al ristorante insieme e lui ha fatto pagare te. E' sempre così che funziona: sono tutti buoni e cari finché non gli strappi un ciuffo d'erba dal giardino.
Questa rabbia che ha accecato il genovese è la prima rabbia genuina che io gli riconosco. E' umano, allora, vien da pensare. Com'è umanissima, e perfettamente borghese, la replica del Codacons, il quale ha deciso di fare causa a destra e a manca per un totale di qualche decina di milione di euro, tanto viene il totale se si considerano 55 euro circa di risarcimento a cranio per l'abissale colpa di cui si sarebbe macchiato Visco. Come se questo Stato Italiano navigasse nell'oro. E allora dico, io che genovese non sono, e anzi i soldi in tasca me li so tenere a stento, io dico che, caso mai qualcuno dovesse pensare in mia vece, giacché ho già detto che tale Sport Nazionale io lo schifo, lo sport di delegare ad un altro la fatica dell' intelligenza, dico che questi 55 euro non li voglio. Teneteveli: trovo legittimo che i redditi degli italiani siano stati resi pubblici. Lo trovo democratico, addirittura. Quei numeri che tanto scalpore hanno destato sono i numeri degli italiani che pagano le tasse. (se poi un odontoiatra dichiara 47 euro, cazzi suoi. Voglio vedere poi se avrà anche la faccia di accettare l'assegno circolare di 55 euro che gli farà pervenire il geniale Codacons) Il genovese dovrebbe perciò essere fiero di risultare in quegli elenchi: vedete?, potrebbe dire il genovese, vedete come sono coerente? Dico a voialtri di comportarvi bene e, infatti, io pago fino all'ultimo centesimo ciò che devo allo Stato. Voi mi pagate le ville, ma io le PAGO allo Stato. Guardate: leggete gli elenchi. Scaricateli: è gratis. E' libero. E' Internet. Prendetemi a esempio e moltiplicatevi. Così potrebbe dire il genovese: e invece no. Il genovese s'incazza. Vomita e sbraita. Mastica e sputa. Vuole mettere i lucchetti ad Internet come a Ponte Milvio. Lo sa, il genovese, è furbo e intelligentissimo, che un Martire da 5 milioni di euro funziona quanto una Maserati parcheggiata in un posto per invalidi. Sempre Maserati è, ma messa in quel modo puzza. Pure se ha il pass arancione sul parabrezza con il disegnino della carrozzina.
"In questo momento il mondo, senza accorgersene, sta vivendo la terza guerra mondiale: quella dell'informazione. L'unico modo per salvarsi è sapere. Conoscere le notizie. Noi abbiamo un mezzo, la Rete, che ci consente di arrivare dritti alle notizie. La politica, le televisioni, i giornali arrivano sempre dopo". (Il genovese)