Sì, il Partito DemocrItico è allo sbando (per usare un eufemismo).
Sì, Veltroni ha smesso di fare tenerezza per iniziare a fare incazzare pure di brutto.
E sì, i martellamenti al cadavere ancora fumante che stanno facendo in questi giorni Sofri, Francesco e di tutti coloro che ci hanno visto giusto (più o meno, Costa più di tutti) iniziano a "stancare" pure loro, a dire il vero. Nel senso: più che stancare, non fanno che aggiungere frustrazione a frustrazione. E io somatizzo.
Così ogni tanto leggere parole sensate da un esponente del Partito DemocrItico male non fa (bene nemmeno):
Io non sono contro la ricchezza. Sono per chiamare i ricchi, anche quelli delle barche e delle seconde case, a collaborare al bene comune. Credo sia giusto chiedere in base alla capacità, esigere quanto uno può dare. Per me, questi cinque anni sono stati anche una riscoperta della mia terra. E di beni preziosi, che a Milano avevo perduto, e che pure ai sardi rischiano di sfuggire. Il buio. Il silenzio. Gli spazi vuoti. Perché inquinare la notte con luci superflue e costose? Io non voglio una Sardegna deserta. Ma non voglio neppure una Sardegna trasformata in parco giochi. Voglio una terra laboriosa, dinamica, seria. E intendo governarla ancora.
Segnarsi questo nome: Renato Soru, presidente della Regione Sardegna.
4 Responses to “Nomi nuovi per un partito già morto”