Si evince, ovviamente che:
1. Non so disegnare nemmeno un oggetto semplice
2. Non avevo niente da fare stasera
3. Mi hanno regalato una tavoletta grafica e non la so ancora usare. Biani, Rododentro, Makkox, aiutatemi voi!
Version 3.0
E' tutto un equilibrio sopra la follia
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Si evince, ovviamente che:
1. Non so disegnare nemmeno un oggetto semplice
2. Non avevo niente da fare stasera
3. Mi hanno regalato una tavoletta grafica e non la so ancora usare. Biani, Rododentro, Makkox, aiutatemi voi!
Tra le poche tradizioni che rispettiamo, ce n'è una che non manchiamo di celebrare da ben 5 anni ormai, ovvero dall'inizio di questo blog: il concentrato di un anno di musica. Le più ascoltate, le più belle, le più significative (secondo noi), non necessariamente le "migliori": ogni canzone, per un motivo diverso, riesce a passare le impegnative scremature e ad arrivare fresca fresca nelle vostre case in comodo formato mp3. E' la Ciccsoft Compilation 2008, il momento in cui impacchettiamo l'anno passato e lo possiamo, si spera definitivamente, archiviare. Le feste sono finite, ma il disco continua a girare.
Ciccsoft Compilation 2008
Scarica tutte le canzoni nel pratico zippone: clicca qui.
Oppure, scegli quella che ti interessa cliccando sul titolo:
01. Girls In Hawaii - This Farm Will End Up In Fire
02. Il Genio - Pop Porno
03. Bugo - C'è Crisi
04. MGMT - Time to Pretend
05. Glasvegas - It's My Own Cheating Heart That Makes Me Cry
06. Vampire Weekend - Walcott
07. Baustelle - Il liberismo ha i giorni contati
08. Afterhours - Riprendere Berlino
09. Oasis - I'm Outta Time
10. Coldplay - Viva La Vida
11. The Verve - Love Is Noise
12. Portishead - The Rip
13. The Niro - Liar
14. TV on the Radio - Family Tree
15. Nome - Le Cose Succedono
16. Fleet Foxes - White winter hymnal
17. Le Luci Della Centrale Elettrica - Per Combattere L'Acne
18. The Raconteurs - You Don't Understand Me
19. The National - About Today
Le puntate precedenti:
Ciccsoft Compilation 2004
Ciccsoft Compilation 2005
Ciccsoft Compilation 2006
Ciccsoft Compilation 2007
Per chiudere le feste, e dunque questa pseudo-appendice di 2008 vacanziera, fredda e sorniona, ecco l'elenco degli ascolti più ascoltati del 2008: album, singoli, vecchiumi e live. Non ci facciamo mancare niente.
ALBUM PIU' ASCOLTATI (interamente e in ordine sparso)
Baustelle - Amen
Afterhours - I milanesi ammazzano il sabato
Coldplay - Viva La Vida
MGMT - Oracular spectacular
Jovanotti - Safari
The National - The Virginia EP
Offlaga Disco Pax - Bachelite
Ben Folds - Way to normal
Le luci della centrale elettrica - Canzoni da spiaggia deturpata
Vinicio Capossela - Da solo
Brazilian Girls - New York City
Gomez - How we operate
Vampire Weekend - Self titled
SINGOLI PIU' ASCOLTATI (per numero di ascolti, su iTunes, iPod, iPhone miei e di Puntini)
1. Il liberismo ha i giorni contati - Baustelle (80 ascolti)
2. Riprendere Berlino - Afterhours (44 ascolti)
3. Charlie fa surf - Baustelle (35 ascolti)
4. Alfredo - Baustelle (34 ascolti)
5. Human - Killers (28 ascolti)
6. Il solito sesso - Max Gazzè (26 ascolti)
Disco lies - Moby
7. Il periodo ipotetico - Amor Fou (25 ascolti)
Seventeen years - Ratatat
8. Viva la vida - Coldplay (24 ascolti)
Time to pretend - MGMT
9. In Italia - Fabri Fibra feat Gianna Nannini (23 ascolti)
Kids - MGMT
10. Violet Hill - Coldplay (22 ascolti)
A te - Jovanotti
Wildcat - Ratatat
Alla mia età - Tiziano Ferro
11. About today - The National (21 ascolti)
Walcott - Vampire Weekend
RI_ASCOLTI (vecchie e giovani glorie non del tutto nuove)
Claudio Lolli
Antonello Venditti
Fabrizio De Andrè
Beatrice Antolini
dEUS
Vasco Rossi
Ratatat
Frederic Chopin
Interpol
Led Zeppelin
The National
CONCERTI
Le luci della centrale elettrica - Stazione Marittima, Venezia
The Hormonauts - Stazione Marittima, Venezia
Tre allegri ragazzi morti - Stazione Marittima, Venezia
Amari - Estragon, Bologna
Offlaga Disco Pax - Estragon, Bologna
Baustelle - Estragon, Bologna
Francesco De Gregori - PalaSegest, Ferrara
Radiohead - Arena Civica, Milano
Vasco Rossi - Heineken Jamming Festival, Mestre
dEUS - Piazza Castello, Ferrara
Franz Ferdinand - Piazza Castello, Ferrara
Interpol - Piazza Castello, Ferrara
Vinicio Capossela - Teatro Duse, Bologna
Subsonica - Velvet, Rimini
Forse, ho superato anche queste di feste. Lo dico un po’ spaventata, come se mi potesse portare sfortuna dirlo solo ora, chè la befana deve ancora arrivare. Come se potessero inventare delle nuove feste, ora, qua, solo per farmi un dispetto.
Questi ricongiungimenti forzati, acquerellati, bucolici, che finiscono spesso in grottesche commedie del non detto, mi creano un’ansia inimmaginabile.
E poi, immagini televisive che scorrono a fiumi nelle case dei più anziani progenitori, odori strani, cibi killer, mandrie di gente per strada, conversazioni stucchevoli rubate ai passanti, per sbaglio, per il principio della propagazione delle onde sonore, luci, rituali; paura, un senso di antisocialità che cresce in me dicembre dopo dicembre.
Giuro, non sono snob, che sicuramente è un pensiero che va preso in considerazione.
In compenso, sono molto spaventata. Una paura strana, irrazionale, che mi coglie a sorpresa negli attimi in cui mi abbandono alla festività dilagante.
Quest’anno però ho fatto qualcosa per reagire. Me li sono segnati, sì sì, così posso tentare di capire, tracciare un’ipotetica linea rossa che li lega tutti quanti. Ho scoperto per esempio che molti shock natalizi li subisco dal mio divano di telespettatrice: la prima volta che ho sentito Mike Bongiorno sbiasciare quella canzoncina in inglese con Fiorello di fianco che fingeva di essere divertito, non ho parlato per un po’, il cuore mi batteva in gola e i miei occhi erano sgranati oltre il loro naturale limite. O aver rivisto Sandra Mondaini in tv, quando la credevo scheletro e sottoterra, anche quella è stata un bella batosta.
Ho notato anche come sia stato complicato per me avere un rapporto sereno con le strade, i negozi, le librerie, i bar di Ferrara; sono rimasta nascosta in un angolo buio di un negozio, un pomeriggio, perché i troppi sconti nel reparto ciapapolvar avevano reso aggressive un paio di signore convinte che quell’utile portacandele dovesse finire nel rispettivo cesto dei doni. Un’altra volta, sono rimasta paralizzata in una libreria dove tre ragazze cercavano a caso un sentito regalo per i loro parenti, unico limite quello pecuniario, e le vedevo spulciare agguerrite ogni angolo, aspettando persino, come condor, il momento in cui io avrei smesso di leggiucchiare il libro che avevo tra le mani per sottoporlo al vaglio dei regali potenziali.
Vedete, proprio faccio fatica, non lo faccio apposta come quelle persone che si vede che hanno la spocchia del Natale, perché non è trendy o non è chic. E’ che questo cartonato di umanità, queste facce di poliuretano espanso che ti si avvicinano bavose per augurarti cose che non ti vogliono augurare, questi cumuli di plastica e ceramica e carta e tessuto che ti si accumulano inutilizzate in camera per la generosa profferta di qualche educato estraneo, a me fanno spavento. E’ come il carnevale, ma ci si prende sul serio. E’ come il compleanno, ma non il tuo. E’ come un evento famigliare da festeggiare, ma senza che ci sia un festeggiato. E allora non capisco.
Perfortuna però, tra due giorni è la Befana. Così, forse ho superato anche queste, di feste.
Saggezza popolare: viva viva l’epifania che tutte le feste si porta via. O meglio, come ho appreso dagli ultimi spot, Happyfania.
(Aiuto).