Mi ricordo ancora le prime Gazzette della mia vita. 1994, mi pare ci fossero le Olimpiadi Invernali in corso, a Lillehamer, Silvio Fauner che vinse una memorabile medaglia al fotofinish battendo il norvegese di casa. Non mi vergogno ad ammettere che quei fogli rosa diventarono parte fondamentale della mia vita. Una persona, prima ancora che un quotidiano sportivo. La Bibbia, per chi idolatrava lo sport come me. La carta, il suo odore, le mani sporche dell'inchiostro nero.
All'epoca, direttore era Cannavò. Nell'ingenuità dell'epoca, lo ammiravo tantissimo, sia per cosa scriveva, sia per come lo spiegava. Poi, sono cresciuto, mi son fatto (sportivamente) più scaltro, e ho visto le tante sue magagne. Ma lo stile restava. Oggi non esiste più la sua Gazzetta, e non so se sia un bene. Chiudo con le parole di Settore:
Un pezzo di Cannavò era comunque un pezzo da leggere, al di là di come la si pensasse e di quanto si valutasse fané la prosa e il pensiero del vecchio direttore. Ma poi ti rendevi conto che da lì comunque c'era da spremere roba. Oggi, che è domenica, fate zapping fino alle due di notte, fate questo esperimento. E poi ditemi se non vi mancherà un Cannavò
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