quando ieri sera hanno iniziato a suonare i Mogwai ho pensato che era il suono del futuro, e che ero diventato grande e il futuro non era come l'avevo immaginato ma ci assomigliava abbastanza da fare un suono etereo ed indefinito che colpiva diretto al cuore. mi è sembrato fosse passato un secolo da papaveri e papere e dalle canzonette di sanremo in bianco e nero, e come siamo arrivati a questi suoni postmoderni? in mezzo cosa passa? vorrei far sentire questi brani a mia nonna, che non apprezza molto le canzoni di adesso perchè non riesce a capirle, ci sono troppi suoni dice, troppe parole in fretta, non si capiscono più, una volta erano belle e le potevi cantare. vieni a sentire i Mogwai, nonna, ascolta dove siamo finiti, la guerra non c'è più, le televisioni sono piatte e ci parliamo su skype da una parte all'altra del pianeta, mia sorella sembra vicinissima anche se è andata ad abitare via. vieni a sentire, nonna, il muro di rumore che produce una band dei nostri tempi, e immagina quello che ancora sarà, quello che sempre i soliti strumenti ora sono in grado di produrre per emozionare una platea di giovani folle che non si lamenta se il cantante non canta, pensa nonna, nemmeno una parola in due ore se non per ringraziare. a questo pensavo ieri, ed era il 2011, ma era già il futuro, lontano da quando ero bambino e registravo le musicassette degli ottoottotre, lontano dai vinili incisi con le lacche che mettevi sul giradischi e ai radioromanzi ascoltati tutti insieme nel salotto del vicino. hai ragione tu quando dici che è un peccato morire e non vedere cos'altro ci aspetta e come cambia il mondo, forse in peggio sicuramente, ma questi signori son venuti dalla scozia a farci sentire come suona il futuro e fanno impressione, e allora nonna, spero tu possa campare altri cent'anni per poterli ascoltare e capire, digerirli, farli tuoi. pensavo che potresti iniziare da questo pezzo, mentre guardi fuori dalla finestra del tuo salottino i camion che portano via i mobili dell'ufficio davanti e un'altra famiglia di immigrati colonizzare la tua zona. che fatica il futuro, nonna.
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