Chi di voi è stato, da ragazzino, al campetto, ricorderà nitidamente il momento in cui due capitani facevano le squadre per la classica partita di calcio. Tutti sappiamo come vengono scelte le persone in tali occasioni, dato che il metodo ricorda molto il draft dell'NBA: dal più forte al più scarso.
Chi viene chiamato per primo (o al massimo secondo) può essere inserito in una ipotetica prima fascia, chi viene preso subito dopo fa parte della seconda fascia mentre le ultime rimaste della terza.
I ragazzi della prima fascia sono sicuramente i più bravi, ma oltre a potersi bullare guardando con occhio corvino chi si ritroveranno in squadra, devono iniziare un personale cammino psicologico di responsabilizzazione: chi ha usato la prima chiamata su di loro si aspetta molto e non può essere certamente deluso, pena la retrocessione in seconda fascia. Seconda fascia, dicevo, in cui io facevo stabilmente parte: è un limbo in cui il destino dei componenti è in mano a loro stessi, che possono cambiarlo drasticamente con una buona prestazione o essere spediti nel baratro con una pessima partita. Va detto che anche qui la situazione psicologica non è delle migliori. E poi viene la terza fascia, quella delle persone che nessuno vorrebbe nella propria squadra. Se i partecipanti alla partita sono in numero dispari, si può stare certi che l'elemento extra nella squadra più numerosa sarà il brocco della situazione. La motivazione di queste persone, superato lo shock da ultima scelta, è però alle stelle: peggio di così non può andare, quindi possono godersi appieno lo spirito ludico della partita. Inoltre (ed è qui che volevo arrivare con questa breve introduzione) hanno una certezza matematica: non andranno mai in porta; questo perché sarebbero giustificati a non fare nulla per evitare i goal avversari, essendo stati presi per ultimi e quindi consapevoli di essere considerati scarsi.
Ecco, qui mi soffermo per chiedervi: perché il Milan ha un tipo da terza fascia netta e lo mette in porta?!
p.s.: dico queste cose alla vigilia del partitone giusto per mettere le mani avanti (cosa che Dida non fa mai, dato che con le mani si copre la faccia dalle pallonate).
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