Come ampiamente previsto, ma forse in un impeto ottimistico inspiegabilmente avevamo cercato di non pensarci, il referendum non ha raggiunto il quorum agognato. Non ci si è nemmeno avvicinato, duole dirlo, e questo suona come una sonora sconfitta. Una sconfitta per i tanti che ci avevano creduto, che ci avevano sperato almeno questa volta, e per questa consultazione referendaria si erano impegnati in prima linea. Una sconfitta dell'Italia laica, che non si ferma certo dietro al diktat della Curia scesa in campo a difendere i valori della Vita, ma che anzi si mobilita, si informa, decide con la propria testa e valuta secondo coscienza. Una sconfitta dell'Italia intera, in materia di Democrazia.
Ora diranno che il referendum è da buttare, ipotizza qualcuno. Vi accontento: penso sia ormai chiaro che il referendum così come lo conosciamo sia da buttare. In Italia almeno. Ci illudiamo di concentrare l'attenzione del 50% degli italiani su un argomento, che non siano le donne o il calcio, e di fargli scegliere in maniera democratica cosa vogliono per il loro bene. Il popolo però non sa che farsene del suo voto. Non capisce il quesito? Allora non vota. Piuttosto lascia disfare al governo in carica con qualche legge, e la volta dopo vota l'opposizione perchè rimetta a posto le cose. Non perde tempo a capire un concetto che non è immediatamente fruibile come un reality televisivo o una suoneria di un telefonino, e stavolta era davvero complesso da digerire il nocciolo della questione. Negli altri paesi europei c'è una forte responsabilità e un alto senso civico: in tali casi lo strumento referendario ha un suo perchè.
Urge rivedere le modalità di voto, e se necessario abbassare il quorum ad una percentuale più umana. Vi sembra normale che gli ignavi debbano ostacolare chi prende una decisione? Si è mai visto che in una riunione, constatato il numero legale, si tenga conto in qualche modo il parere degli assenti? Il tempo dei grandi referendum è finito: non si tratta più di scegliere sui grandi sistemi (aborto, divorzio, nucleare) dove anche l'analfabeta capisce la materia in questione, ma si offre l'opportunità di voto su abrogazioni di righe, commi, pezzettini di leggi scritte in burocratichese. Poveri noi, la gente è spaesata. Tra le schede aperte questo pomeriggio abbiamo trovato qualcuno che ha barrato l'intero testo del quesito invece che il si oppure il no. Forse voleva cancellare tutto, chissà.
Sono stanco di vedere questi siparietti: se pure le più alte cariche dello Stato invitano all'astensione ditemi voi quando sarà mai possibile vedere una motivata e seria partecipazione alle urne? Finiamola qui per favore. Smettiamola di menare il torrone per niente e troviamo il coraggio di ammettere che al popolo italiano della sovranità popolare, quando non sono in gioco seggi vari oppure elezioni "politiche" dove importa fregare una poltrona, frega una beata fava. Pizza e mandolino come sempre, che vi credevate?
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