L’orgoglio dei ghei, i progressisti, le madonne piangenti sperma

Facetemi capire, se i ghei organizzano il ghei pride e vogliono sfilare a Roma, e se nel ghei pride si radunano centinaia di trans con le tette al vento che si leccano in ogni dove, se poi fanno sfilare dei puttanoni di due metri travestiti da suore o che simulano l’amplesso sessuale, se tanti ghei (non uno o due, tanti) decidono di travestirsi da Papa, magari col culo di fuori e col frustino in mano, se i ghei in questa manifestazione che si chiama ghei pride, quindi orgoglio dei ghei (e non “tette-di-fuori pride” oppure “culi-al-vento pride” e neanche “drag queen pride” e neanche “affanculo-al-Papa pride”) se questi urlano cori blasfemi contro la Chiesa, e mimano volgarità e si strusciano contro i pali della luce, se i ghei fanno tutto questo nelle strade di Roma a ritmo di techno, tutto questo va bene? Tutto questo si può accettare?

Io penso che si può benissimo accettare, anche se ciò è molto volgare e offensivo nei confronti dei credenti. Io dico che dobbiamo accettarlo perché vogliamo la libertà di espressione, e la libertà di espressione deve valere per tutti.


Ora, se un gruppo di estrema destra decide di affiggere manifesti con la scritta “Basta Froci” in risposta al ghei pride, ecco che subito tutti quelli che prima erano liberali e progressisti, tutti quelli che erano d’accordo a fare sfilare i ghei con le mammelle di plastica al vento, dicono che così non si fa, che queste cose non si scrivono nei manifesti, che tutto ciò è offensivo, che andrebbe censurato.

Il ghei travestito da prete che ciuccia un cetriolo infilato in un preservativo nel pieno centro di Roma sbraitando contro il Vaticano sta usando un linguaggio eccessivo e offensivo. Il fascista che scrive “Froci” sul manifesto sta usando un linguaggio altrettanto eccessivo e offensivo. Da parte mia, non andrei a bere un caffè né col ghei che si ciuccia il cetriolo, né col fascista che scrive “Froci”, perché con entrambi non avrei nulla in comune, che gli estremismi non mi piacciono. Però, mentre il ghei può continuare a lanciare offese contro il Papa, il fascista se dice “Froci” sta sbagliando, è solo uno sporco fascista, che deve essere azzittito e magari messo in galera (che dare del "frocio" è reato, pare). Il messaggio, in poche parole è “Censura”. 

E poi ancora, veniamo a Bologna. 

A Bologna vogliono aprire una moschea, i fascisti non vogliono e chiedono di fare una manifestazione di protesta contro la moschea. Il Sindaco dice Va Bene, fate la manifestazione, fate. Lo stesso giorno viene organizzata una grande manifestazione “di sinistra” contro quei fascisti razzisti che non vogliono la moschea, e pure contro quel Sindaco bastardo fascista che ha permesso ai fascisti di manifestare il loro dissenso. Il messaggio è, ancora una volta, “Censura”. 

E ancora, Bologna.

In tutto sto urlare CensuraCensura alternativo e progressista, un gruppo di artisti bolognesi (si dice anch’essi ghei)  decide di fare una mostra e di intitolarla con il titolo evitabilissimo di “La Madonna piange Sperma”. La Curia di indigna, il Sindaco si incazza, il Ministro toglie il patrocinio. Si chiede ovviamente di cambiare il titolo, eccessivamente offensivo nei confronti dei credenti. Segue un grande coro di protesta contro quella che viene definito “un atto di prevaricazione e di censura e di oscurantismo”. In tutto sto casino, il gruppo di artisti si difende affermando sul sito che loro “non avevano alcuna intenzione di offendere o turbare la sensibilità dei cattolici”. Sì certo, come No. Il logo di questo gruppo di artisti è un uomo col crocifisso in mano e un pene affettato col tagliere.

Io, che non sono per niente cattolico, ma proprio per niente, e che mi sono sempre sentito in un certo senso “di sinistra” (in un modo tutto personale) non mai pensato che un giorno mi sarei trovato a difendere i preti e i fascisti e a non trovarmi d’accordo con la comunità omossessuale.

Io che i preti non mi stanno simpatici per niente, e i fascisti non ne parliamo neanche. 

Io che davvero ci credo alla libertà di espressione, mi viene da pensare che c’è tanta gente che la libertà di espressione se la mette in bocca come fosse una gomma da masticare per poi sputarla via velocemente quando serve.

8 Responses to “L’orgoglio dei ghei, i progressisti, le madonne piangenti sperma”


cribbio
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