Alcuni tormentoni credo siano studiati a tavolino da non so quale genio del marketing: non si spiegherebbero altrimenti le improvvise ondate di interesse per autentiche dabbenaggini che importiamo da oltre frontiera. L'ultima di queste manie collettive prende il nome di Sudoku, ed è stato lanciato in Italia da Repubblica e Corriere nel medesimo giorno (ma dai!) spacciandolo per un irresistibile rompicapo che sta facendo appassionare migliaia di persone. Che dico? Milioni di persone. Mi pare di vederle queste persone, sedute al tavolo in casa, sdraiate al mare sotto l'ombrellone, a gruppetti di amici, a cercare di mettere in fila dei numeri su righe e colonne. Un divertimento da sballo.
Siamo sinceri: che appeal può avere un gioco di logica matematica sull'italiano medio? Che fascino indomabile può mai suscitare nella maggioranza delle persone? D'accordo, il lettore di Repubblica e Corriere è una persona più o meno acculturata, ma chi ci dice che non abbia conoscenze prettamente umanistiche e rigetti ogni forma di quesito scientifico? Si aggiunga a tutto ciò che le temperature sono decisamente elevate e il cervello va in malora dopo pochi minuti...quale modo migliore di impiegare il tempo se non un bel Sudoku? Sudo solo a pensarci.
Quest'estate lasciate da parte il palestrato, il lampadato e il griffato. Spazio ai matematici color bianco latte, veri re del giocone estivo più trendy che ci sia.
Update: qui, un giocatore di Sudoku si lamenta.
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