Ricordo la prima volta che sono entrato in un negozio di musica a chiedere un disco degli Strokes. Correva l'anno 2001 ed era esploso in tutto il mondo il fenomeno di questi 5 ragazzi della New York bene, con le loro sonorità anni '60 e il loro rock'n roll trascinante come i vecchi Stones erano capaci di fare.
E ricordo il negoziante chiedermi: CHI?
- Strokes, si chiamano così. Il disco dovrebbe chiamarsi IS THIS IT...
- Mai sentiti...ma che musica fanno?
- Rock'n roll...suoni sixties, ma come non li conosce?
- No...non ho proprio presente.
- Eppure sulle riviste musicali ne parlano come il gruppo rivelazione dell'anno...strano eh?
- Mi spiace...prova a passare la prossima settimana, mi informo e vediamo un pò...
- Vabbè grazie.
Non sono mai più rientrato in quel negozio, nemmeno per comprare altri dischi. Quest'uomo faceva il figo dicendo che importava cd e vecchi vinili dall'Inghilterra e che poteva procurare qualsiasi cosa via internet nel giro di una settimana...purtroppo però non conosceva gli Strokes...che non erano proprio appena usciti ma erano già sulle copertine dei giornali di mezzo mondo. Oggi ho tra le mani il nuovo disco, ROOM ON FIRE, un gioiellino rapido e conciso più del precedente, carico di energia e di sonorità ormai note... Gli Strokes tornano alla ribalta, fanno nuovamente parlare di sè: il primo disco è una scoperta, il secondo è una conferma. E sono già una band di culto dei nostri tempi. Chissà se quel negoziante oggi lo espone in vetrina questo disco o se ancora ignora chi siano i vari Casablancas, Moretti e compagnia bella che qualcuno ha ribattezzato Rolling Strokes?
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