24 Luglio, Venezia S. Lucia, stazione ferroviaria.
X: Senti, per favore, scendiamo dal treno, è troppo pieno, se fossi un attentatore salirei su questo treno.
R: My god, è il quarto treno da cui mi fai smontare per lo stesso motivo. Alla luce del fatto che sembra che i precedenti tre non siano esplosi mi faresti il santissimo favore di evitarmi d'arrivare a casa alle tre del mattino per aspettare un treno vuoto?
X: Sei un'irresponsabile, mia madre me lo dice sempre che non puoi capire. Lei capirebbe; lei, quando stavamo in Israele mandava me su un autobus e mio fratello su un altro, così almeno le sarebbe rimasto un figlio. Lei non premerebbe per farmi montare su un treno che certamente esploderà.
R: E perchè allora non li fai con lei i tragitti in treno di grazia? Che poi, non per essere pignola, ma anche i precedenti tre treni a tuo avviso sarebbero esplosi si-cu-ra-men-te... Eppure non mi è ancora arrivato il messaggino dell'ansa, guarda te che strano.
X: E' il caso, colpisce alla cieca, sono sicuro che questo esploderà.
R: Senti, troviamo un compromesso, saliamo su quel vagone là, l'ultimo in fondo, quello con le porte rotte che tanto ci sono cinque persone solo dentro. Che kamikaze vuoi che perda tempo a far saltare in aria un massimo di dieci persone? Se proprio c'è va a centro treno guarda, sono sicura.
X: E se poi c'è un banale incidente ferroviario?
R: Aspettiamo che ci tirino fuori.
X: Senti, tu fa quello che vuoi. Io monto e mi chiudo in bagno, così il kamikaze non mi prende. Se passa il controllore mostragli tu il mio biglietto.
R: E se passa il kamikaze?
X: Vuoi venire in bagno anche tu?
R: Scherzavo idiota.
X: Sei una donna insopportabile. Sappilo. E' per questo che rimarrai zitella, non afferri le cose basilari.
R: Ehm...già. Proprio così.
6 Responses to “No, Rachele, io non sono affatto paranoico.”