Dipollinee
"Nessuno prova particolare gusto a infierire, ma quando se le vanno a cercare è difficile resistere. Un'immagine indimenticabile di questo festival resterà il Bruno Vespa che nella notte perde definitivamente i freni, va su di giri, e attacca una tirata da spaccone borioso ("ganassa" in milanese) su come il festival abbia stravinto, la Rai abbia stravinto, "e cosa vogliono ancora", "e cosa dobbiamo dimostrare ancora". In molti davanti ai teleschermi avranno pensato la stessa cosa: "Dieci punti di share in meno non gli farebbero male". Fatto."
"Era del resto la puntata in cui Vespa ha ospitato Apicella e mostrato il filmato che lo vede cantare insieme a Berlusconi (codice 1816) con il mare di Sardegna sullo sfondo. Nonché la puntata in cui si è sviluppato il dibattito sulla musica di destra o di sinistra, e in cui Apicella è stato presentato come il contraltare sudista e berlusconiano a Davide Van De Sfroos, presente la sera prima, nordista e che qualcuno considera ancora in quota Lega. Se Van De Sfroos ha la querela facile, proceda pure."
"Quando Gene Gnocchi, in passato, ha detto che sarebbe andato al Dopofestival di Vespa solo se gli avesse portato in studio il plastico dell'Ariston, Gnocchi intendeva effettuare una critica puntuta all'abitudine vespiana di spettacolarizzare le tragedie, tipo i famigerati plastici della casa di Cogne. Ieri Gnocchi è andato al Dopofestival e Vespa a un certo punto gli ha detto: ti abbiamo accontentato, e ha esibito un enorme plastico dell'Ariston. No comment."
"Le grandi domande del festival: ma Morris Albert e Mietta sono saliti al secondo posto del televoto perché, essendo in due, hanno il doppio dei parenti chi canta da solo?"
Inutile dirlo. Antonio Dipollina de "La Repubblica", resta il miglior commentatore delle schermaglie quotidiane in tv.
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“Nessu…”