Ma quale San Francesco? Ma quale tradizione? E che c'entra il cattolicesimo?
Il presepe lo abbiamo inventato noi napoletani. E ve lo assicuro, ha davvero poco a che fare con la religione.
Prima cosa: un vero presepe, un presepe postmoderno come dio (!) comanda, é enorme, barocco, opulento.
Un presepe con una sola grotta, é un presepe decisamente sfigato.
Il presepista bravo di presepi ne compra due, tre o semplicemente molti: li monta assieme, poi dalle caverne in eccedenza ricava osterie, macellai, pizzerie, ogni genere di cosa.
Della grotta non frega un cazzo a nessuno, tanto tutti si concentrano sull'ipnotico movimento delle pale del mulino o sullo scorrere dell'acqua della cascata.
Proviamo a fare un esperimento.
Via il bambino, via bue e asinello, via anche Giuseppe e Maria. Ora il presepe é una perfetta e idealizzata rappresentazione di una napoletanità da età dell'oro. Ci sono pastaioli, pulcinelli e varia umanità popolana. Magari nel mezzo del tutto torreggia un bel colonnone greco-romano, giusto per far capire che siamo a Betlemme.
E' per questo che mi piace il presepe: c'é qualcosa di incredibilmente grandioso in questa tradizione che finge di essere religiosa e in realtà é profondamente post-pagana.
Questo culto a metà tra la nostalgia e il pacchianesimo, noi lo chiamiamo presepe. Siamo bravi a fingere, la facciamo sembrare quantomeno una cosa cattolica. Ma prima o poi ci sbaglieremo, lo so.
Un giorno qualcuno per sbaglio metterà un venditore di cocomeri al posto di una culla, e allora scoppierà un gran casino. Ma voi nel frattempo continuate ad andare a venire a Napoli da tutto il mondo per comprare i pastori di San Gregorio Armeno. E fatevi il segno della croce prima di chiedere quanto costa la statuina dipinta a mano di Gesù Bambino. Non si sa mai.
0 Responses to ““Te piace ‘o presepe?””