Cari Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni, avete abbassato la bandiera a scacchi delle teleinterviste elettorali 2006. Non avete perso tempo a "litigare" tra di voi e siete andati subito al sodo. Tu Giuliano, hai fatto la presentazione più breve della storia "abbiamo il piacere e il privilegio di avere il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi" e via con la domanda su affari e politica. Tu Ritanna, lo hai incalzato sul conflitto d'interessi e sul caro-euro invitandolo ad andare a cena con i pensionati. E poi la tav, Biagi, Santoro, Luttazzi, l'alternanza, i precari, la sinistra, la democrazia, il contratto con gli italiani, la magistratura, Rutelli e Fassino che hanno declinato l'invito di incontrarlo a Porta a Porta, i giornalisti iscritti ai sindacati, i sondaggi elettorali, le intercettazioni telefoniche.
Cari Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni, finita la vostra intervista sono andato in cucina a scolare i broccoletti e intanto sentivo ancora Berlusconi parlare. Per un attimo ho pensato che Emilio Fede stesse già trasmettendo la vostra intervista in replica. E invece no. Visto che c'era è passato da Aldo Biscardi per parlare di Milan, Vieri, Nazionale, Cassano, il caro prezzi degli stadi, la moviola in campo, i diritti tv sul calcio, Abbiati prestato alla Juve, Galliani che è animato solo da buoni sentimenti, gli infortuni di Stam e Maldini, il Milan a due punte, Bertinotti che è tifoso del Milan, la Juve squadra dei miracoli. Doveva restare 3 minuti e se n'è andato dopo 40 con Biscardi che chiamava i fotografi, il pubblico che applaudiva e i giornalisti che si alzavano in piedi a stringergli la mano. Cari Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni, voi avete dato il via alle telecampagna d'inverno di Berlusconi e ora tutti i vostri colleghi cercheranno di averlo e fargli la domanda delle domande. Ma nessuno riuscirà come Biscardi a farlo sedere accanto a sè al posto della valletta.
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