Urgenza. Dopo averla sepolta (Funeral), e tramandata (Neon Bible), ora gli Arcade Fire prendono le sacre scritture bussando alle porte dei sobborghi (The Suburbs). Divulgano come pastori dal sorriso buono e mite il Nuovo Testamento, che non è esattemente ciò di cui avevamo bisogno (l'Urgenza, per l'appunto), ma sono così convincenti che sanno cambiare i nostri bisogni. Io gli credo, nonostante tutto.
E là dove sembra che aggiungano, strato su strato, canzone su canzone, concept per concept, vince invece la sottrazione. Si fermano una nota prima, un ghirigoro prima, un ricordo prima. Di. E accontentarsi assomiglia molto al crescere, anzi, all'andare avanti, che è diverso, che comunque loro sono sempre quelli di incontrarsi in mezzo alla città mentre fuori nevica, dimenticandosi i nomi dei genitori e un po' di tutto il resto. Dimenticandoci anche che nel 2007 fecero il concerto dell'anno e forse del decennio, lasciandoci tutti con dei sorrisi che nemmeno a lavarli, vengono via.
E stasera ce ne aggiungeremo uno sopra.
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