Ho sentito molti commenti sulla linea "Berlusconi non ha perso" in giro. Su blog come su giornali.
Beh, io non sono d'accordo. Il "berlusconismo" sicuramente non ha perso ma è evidente che l'unico elemento che poteva indurre molti a ritenere questo particolare fenomeno "estinto" erano i sondaggi che prima delle elezioni davano la Cdl 4-5 punti percentuali sotto l'Unione.
Personalmente ho sempre pensato, e l'ho scritto più volte, che il fenomeno di degenerazione morale del nostro paese che prende il nome dal piduista residente ad Arcore non era per nulla sconfitto: il modo in cui si è spenta senza lasciare traccia l'ondata d'indignazione del movimento dei "Girotondi" e la conseguente totale assenza di qualsiasi forma di protesta forte, autorevole e concreta alle porcate degli ultimi due anni di governo ne erano la prova.
Se in un paese c'è una diffusa e decisa contrarietà ad un provvedimento di legge, mi viene in mente l'ultimissima inciviltà della legge pecorella sull'inappellabilità, il meccanismo dovrebbe essere più o meno questo:
1. Annuncio della legge
2. Proteste dell'opposizione
3. Appelli da parte di elementi della società civile
4. Manifestazioni di piazza, scioperi, raccolte di firme e simili non occasionali ma continue e senza tregua
5. Il governo, indotto a ritenere maggioritaria nel paese l'opposizione alla sua proposta, ritira la legge
Esattamente questo è successo, ad esempio, in Francia con il CPE.
In Italia invece nemmeno il movimento contro la modifica all'art. 18 ha ottenuto un successo pieno in fase di contrattazione ed il referendum successivo è naufragato come tutte le ultime consultazioni di quel tipo.
Ora, ciò premesso, trovarsi di fronte ad una sostanziale parità numerica fra sostenitori di silvio e suoi oppositori non dovrebbe essere questa gran sorpresa ed il fatto che il sistema elettorale consegni la maggioranza all'Unione non mi sembra un risultato deludente: mi sembra una grandissimo risultato.
Considerato il contesto italiano riuscire ad uscire dalle urne con una maggioranza abbondante alla camera ed una risicata al senato è un risultato migliore, per assurdo, anche di un successo largo in termini di voti.
Il comportamento schizzoide di Berlusconi, ieri ammansito nella speranza di riuscire a strappare un inciucio, oggi di fronte alla fermezza di Prodi (e ci mancherebbe pure) di nuovo scatenato con le puttanate sui brogli e fantasiosi riconteggi, dimostra quanto il nostro EX-presidente del consiglio sia uscito sconfitto da queste elezioni politiche.
Update: Il CaiNano comincia ad assomigliare sempre di più al Caimano morettiano (parlo del finale). Ora vorrebbe addirittura emanare un decreto apposito per contare tutte le schede. La cosa è, semplicemente, "non prevista dalla legge". Dopo 5 anni con lui so che per molti italiani la formula "non previsto dalla legge" è priva di significato. Ad ogni modo "la Legge" che regola i meccanismi di voto garantisce tutti i partiti e i cittadini grazie al sistema dei rappresentanti di lista, al ricontrollo dei verbali e all'assegnazione dei voti contestati da parte delle Corti d'Appello. Questi controlli sono in corso e finiranno in fretta grazie al -60% netto di voti contestati che l'ultima leggina elettorale ha prodotto.
Stasera, massimo domani, avremo un verdetto che paradossalmente potrà essere anche favorevole a lui.
Il CaiNano ha un problema, lo ha sempre avuto, pensare che le leggi che valgono per gli tutti non valgano per lui. Le cose sono cambiate.
E' ora che si cominci ad abituare all'idea. In fretta.
31 Responses to “L’importanza del contesto (e della legge)”