Caro ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni, per Natale hai regalato alla Rai l'aumento del canone. La Rai incassa i soldi e l'abbonato il colpo (104 euro). Il tuo comunicato ufficiale dice: "Il canone, che per tre anni è rimasto fermo a euro 99,60, viene in questo modo allineato al tasso di inflazione maturato, cosi' come previsto dall'art. 47 del testo unico sulla televisione. Mi attendo che le risorse del canone vengano investite per assicurare al servizio pubblico quelle caratteristiche di pluralismo e qualità definite anche dal recente contratto di servizio tra Rai e Ministero delle Comunicazioni. Il cittadino che paga il canone ha il diritto di essere esigente nei confronti del servizio pubblico" (dal sito comunicazioni.it del 14/12/2006). Caro ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni, il cittadino ha anche il diritto di essere esigente nei confronti dei propri ministri. Mi aspetto che tu faccia rispettare alla lettera il contratto di servizio. Soprattutto nei punti in cui la Rai si impegna ad innalzare gli standard qualitativi, a trattare temi legati ai fenomeni sociali, politici, economici e culturali del nostro tempo, come il mondo del lavoro, la condizione femminile, l’integrazione multietnica, la globalizzazione, i valori propri della tradizione italiana, il turismo, le rivoluzioni tecnologiche. A far rispettare i divieti nelle fasce protette. Ad aumentare la sottotitolatura dei programmi per i non udenti e le versioni audio per i non vedenti. Ho letto sui manifesti che hai parlato ad un convegno dell'Ulivo/Margherita su questo tema: "I contenuti al centro del rinnovamento della Rai". Presumo avrai fatto un bel discorso. Caro ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni, in attesa dei fatti, mi riservo di fare a dicembre 2007 gli auguri di buon natale 2006 a te e alla Rai.
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