Quella non è una partita di calcio. Quella è una guerra. E non solo metaforicamente. Filippo Raciti, poliziotto, è stato ucciso da una bomba carta, scoppiata in faccia.
Certo, non tutti i tifosi sono violenti e stupidi. Attimo, per fare un esempio, è il contrario di ogni stereotipo che una persona a digiuno del calcio (come me) ha costruito minuziosamente. Il tifoso di calcio, nella mente dello snob intellettuale, non sa parlare l'italiano, si trucca la faccia di colori improbabili e piange e impreca per quattro strapagati che corrono dietro a un pallone. Non è così. Certo che no. Ci sono decine di migliaia di tifosi intelligenti e interessanti. Però...
Non ho mai sentito di tifosi della pallavolo uccidere una guardia. O di bombe lanciate da "ultra" del Tennis.
Il Calcio è fermo, fino a nuovo ordine. Che, sospetto, sarà pronunciato a breve (troppi soldi circolano in quel mercato, per sopprimerlo). Ma c'è da vergognarsi.
Molti sinistrosi senza cervello lanciano slogan del tipo "L'unico poliziotto buono è il poliziotto morto". Non fosse esagerato, non fosse qualunquista, non fosse altrettanto idiota, potrei dire lo stesso. Sostituendo "poliziotto" con "Ultrà".
Se non fosse, naturalmente.
Poi mi chiedono perchè non sopporto il calcio. Vergogna.
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