Ho comprato il primo paio di Converse All Star della mia vita. Tra una decina di giorni compirò 27 anni e ho appena comprato un paio di Converse All Star: il mio primo paio di Converse All Star. Ci sono certe cose che non smetteranno mai di sorprendermi: aver comprato il mio primo paio di Converse All Star è una di queste. Le ho pagate circa 60 euro in un negozio a Via Trionfale che si chiama CD Moda: è un negozio che è esattamente lì da che mondo è mondo e io non ci avevo mai comprato neanche uno spillo. Sabato, F. ed io ci siamo svegliati che pioveva tantissimo: e allora, mentre giravamo con i cucchiaini nelle tazzine del caffè, abbiamo deciso di andare in questo negozio che è a un tiro di schioppo da casa mia. Giuro, abbiamo fatto tutto velocissimi e siamo entrati che ci sapeva ancora la bocca di caffè.
A questo punto devo rivelare che l'intenzione primigenia era che le Converse All Star le comprasse lei, F., non io, e questo perché io delle Converse All Star non ho mai saputo nulla, a parte il fatto che sono una marca di scarpe un po' sbarazzina, un po' giovane e un po' frizzante, che si indossa così, fru fru, senza troppi fronzoli, ecco, ho sempre immaginato che chi va a Ponte Milvio a metter lucchetti possa verosimilmente indossare Converse All Star, ho sempre pensato che uno come Fabio Volo possa indossare Converse All Star, non il sottoscritto, mi pare che Silvio Muccino, in uno di quei film, indossi Converse All Star, perciò sono entrato dentro il negozio che si chiama Cd Moda con il sapore del caffè ancora in bocca e la ferma convinzione di limitarmi a concedere questo lusso proto-adolescenziale a F., battendole anche una mano sulla spalla, come a dire suvvia, sono cose, passerà, e di andare, piuttosto, nell'ottimo negozio di gastronomia sul marciapiede di fronte per comprare un po' di pizza per il pranzo, ché lì la fanno rinomatamente buonissima. Stop.
Mai avrei immaginato che all'alba dei miei 27 anni sarei tornato a casa con un paio di Converse All Star PER ME. A testimonianza di ciò, posso aggiungere che mentre le sorti della mattinata mutavano drasticamente e, nello specifico, mentre F. - come da costume - abbandonava il reparto del negozio dedicato alle Converse All Star per ripiegare in quell'altro che preferisco, quello delle scarpe col tacco, il sottoscritto, in un impeto di altezzoso menefreghismo tipico di Colui Che TANTO Sa Che Non Comprerà Nulla, mollava F. per andare ad acquistare la pizza di cui sopra - acquisto poi rivelatosi provvidenziale, senz'altro perché la focaccia bianca era spessa, deliziosa, croccante e salata e quella con i funghi e la salsiccia piccante addirittura divina, ma soprattutto perché una mezz'ora più tardi, seduto al tavolo in cucina, io già con le mie Converse All Star ai piedi, non avessi avuto quella Pizza Perfetta, penso che mi sarei depresso a guardare le mie inspiegabili Converse All Star incrociate sotto al tavolo della cucina e avrei scalciato fino a sfilarmele dai piedi.
Quando sono rientrato, indifferente e superiore, nel negozio di scarpe, come detto, ho trovato F. davanti a uno specchio con un paio di sandali Guess ai piedi che non le piacevano e l'idea di acquistare un paio di Converse All Star accartocciata dentro la borsetta. Non ho commentato, perché tutto sommato, lo sapevo che sarebbe andata a finire così e mi sono limitato a guardarla ondeggiare sui tacchi, esercizio che le riesce divinamente bene, fino a che non ha scelto un paio di scarpette Replay con un bel tacco che indosserà non prima di giugno, a differenze delle Converse All Star che, invece, avrebbe potuto mettere da subito. Dovessi dirlo, non saprei spiegare cosa sia capitato a un certo punto: a mia discolpa posso soltanto dire che il reparto dedicato alle Converse All Star era contiguo a quello di un'altra marca di cui cercavo da tempo un certo modello di scarpe. (marca e modello che non nomino per non creare ulteriore confusione) M'è caduto l’occhio, non so se mi spiego: colori accesi, prezzi contenuti, insomma, credo che il signor Converse, agli inizi del XX secolo avesse in mente proprio una cosa del genere quando si inventò il modello. Sembravano tante caramelle scappate dai sacchetti, rendo l'idea? Perciò le ho comprate. Io che di Converse All Star capisco talmente poco che, mentre maneggiavo il paio che poi sarebbe stato mio, ho domandato a F. se non trovasse anche lei assurdo che fossero tutte così consumate sul bordo e già sporche sulla gomma bianca, ignorando, il mood alla base di qualsiasi scarpa Converse All Star che si rispetti, vale a dire quel non so che di vissuto, di sbracato, di scoglionato che hanno. Ecco, le Converse All Star sono scarpe scoglionate: devo averle comprate per questo motivo. Mi hanno chiamato con quelle orecchie rivolte verso il basso come un cocker bastonatissimo in un canile municipale e gli occhi dolci, maledette.
A casa ho incrociato mio padre che mi ha fatto questa domanda, vedendomi con le Converse All Star ai piedi, c'è testimone F.: "Quando cresci?", al che io, giuro, non ho saputo che rispondere, perché è da un po' di tempo che ho smesso di darmi un tono, preferendo essere quello che sono senza filtri. Persino i capelli ho tagliato quasi a zero, quei capelli che prima curavo e ingelatinavo trascorrendo ore al bagno: stop, via tutto, mi presento come sono e buonanotte ai suonatori, chi c'è c'è. Quindi non è sindrome di Peter Pan: è che proprio, all'improvviso, le ho trovate sopportabili, quelle cazzo di scarpe così lontane da me. Che potevo rispondere? Qualsiasi cosa non mi avrebbe salvato dal fatto che tra una decina di giorni compirò 27 anni e che a 27 anni uno dovrebbe cominciare ad indossare minimo mocassini. (o quantomeno tagliare il traguardo sapendo fare il nodo della cravatta...)
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