NORD
LIBERO? di
Tyche (_tyche_@hotmail.com)
L'altro giorno, passando in macchina sulla strada che porta da
F. a T. scorrevo con lo sguardo il paesaggio muto delle campagne di
F. A destra passato il fossato ghiacciato, caseggiati, cartelloni pubblicitari e altre
oscenità di questo genere; a sinistra, campi lunghissimi, ora scuri dopo il
gelo invernale, che però sono soliti cambiare colore ogni mese: marroni,
verdi, lilla, gialli bruciati dal sole che si corica dietro di loro ogni
giorno, facendosi grande nel tramonto padano. C'è chi dice che questa
campagna è piatta, sempre uguale, ma io la amo lo stesso, campi, distese
lunghissime di erba, fiori, terra da coltivare, case di campagna,
abbandonate, abitate, ricostruite, e ancora campi, prati, case, nord libero,
campi,... Nord libero??? Ho letto bene? Ma i cartelli pubblicitari non
stavano a destra? Mi giro di scatto, sì ho letto bene, su una casa di
campagna, una grande scritta bianca occupa tutto il muro laterale: NORD
LIBERO. Ma che è, la secessione delle bussole? In bianco poi... mi disturba,
inutile negarlo... In bianco, con tutti i significati che quel colore porta
con sè; mi è molto caro, il bianco. Pace, gioia, allegria, quiete, unità,
serenità, purezza, tutti i colori immaginabili insieme: il bianco. E nord
libero. Ma chi è stato a scrivere una stupidaggine del genere??? Ma si rende
conto che non ha senso? Nord libero. Ma da che? E poi, fino a prova
contraria, nord è un concetto che dipende da un altro, non esiste "il Nord",
ma il nord di qualcosa! Nord libero. Ma se è libero non è più nord, è una
frase che non sta in piedi, come dire politically correct, come chiamare un
partito Forza Italia e allearsi con la Lega (nord)... Mi dicono che è lo
slogan della Lega, la Padania, l'ampolla con l'acqua del Po per dimostrare
che i padani sono un popolo evoluto, e altre sciocchezze di questo genere (e
poi stanno in Parlamento...). Mi dicono che "nord libero" sta per Nord
(Italia) libero (dall'Italia)... il concetto mi pare non stia in piedi lo
stesso ma, si sa, certi padani non hanno una grande conoscenza della lingua
italiana... che si vogliano liberare anche da quella? Questo mi sembra già
più possibile. Nord libero... ma tu guarda, mi dicono che se questa è la
Padania, l'isola felice, l'altra, l'altro pezzo d'Italia, è la
Terronia, la culla dei mali della civiltà, da esorcizzare attraverso il distacco,
liberandosi da ogni responsabilità e impegno nei suoi confronti. Ma i
padani sono sicuri che un giorno non saranno i terroni a volersi liberare della
loro grettezza e superbia? Mah... nord libero... mi disturba, non c'è niente
da fare; devo fare qualcosa, penso. Prima di tutto con quella scritta che
non ha nemmeno senso logico, oltre che etico. Il problema è come evitare di
deturpare ulteriormente il paesaggio... Coprire la scritta con una patacca
bianca sul muro della casa non mi sembra carino. Forse... ma sì, vado lì e
con lo spray bianco scrivo: POLO, così faccio contento anche silviuccio e i
suoi amici... Ok, perfetto: Polo. POLO NORD LIBERO, così mi pare abbia anche
più senso, in fondo sarebbe bello che il Polo Nord (quello vero) fosse
libero, non suddiviso tra tantissimi stati che ne posseggono giusto qualche
metro per farvi le loro ricerche e che quando vorranno arrecarsi offesa
potranno usarlo come scusa per iniziare le ostilità. Ok, Polo Nord libero,
in bianco, è anche evocativo. Farò così.
E se i somarelli che si divertono a scrivere sciocchezze sui muri non la
smetteranno allora ho deciso, andrò in Terronia, che forse, pur con tutti i
suoi guai (che poi sono gli stessi della tanto prospera Padania, che però ha
imparato a celarli meglio), mi darà asilo... e forse lì non sarò costretta a
vedere certe scempiaggini, scritte nei posti più impensati e irraggiungibili, così che siano destinate a restare, a testimonianza che
esiste un paese dove o gli uomini sono impazziti, o gli asini hanno imparato
a volare (e a scrivere con lo spray)...
Gennaio 2002, un posto qualsiasi in un nord qualunque della Terra.
Tyche
Rosso di sera
(ovvero: cronaca di una serata davanti al piccolo schermo)
L’altra sera (11/02/02) sono arrivata a casa tardi, dopo un’interessante lezione di storia all’Università e, non sapendo che fare, mi sono messa davanti alla tv, dove i miei stavano guardando Vola Sciusciù, salutato l’anno scorso come la migliore (nonché di altissimo livello) performance di Lino Banfi. Ma ne sono proprio sicuri? Mah, a parer mio il personaggio reggeva solo grazie all’umanità conferitagli dal copione, non certo grazie all’interprete… Comunque sia, il film si conclude con una citazione di (nientepopodimeno che) L’Odissea, col cane di Sciusciù versione Argo, Banfi versione Ulisse (il figlio della sua protetta alias Telemaco, il marito alias balia di Ulisse, la popolazione del paese nelle vesti degli abitanti di Itaca, e così via…). Roba dell’altro mondo. Lacrime, sì, di commozione dovuta alla situazione descritta, seppur non originale, ma soprattutto lacrime di dolore per il povero Omero (o chi per lui) che certo sta ancora rivoltandosi da qualche parte sottoterra.
Ma veniamo a noi.
La cosa preoccupante è che il palinsesto di Rai Uno proseguiva con l’ennesima puntata di Porta a Porta, stavolta dedicata alla situazione della sinistra italiana. Non aspettandomi null’altro che il solito pollaio sollevato da alcuni onorevoli solitamente incapaci di formulare (ma non solo per colpa loro, va detto che Vespa o chi per lui non lo permetterebbe mai) un discorso costruttivo, ho deciso comunque di armarmi di fiducia e stare ad ascoltare. Dopo la delusione del film, volevo almeno concludere la giornata sentendo “qualcosa di sinistra”…
Davvero una brutta idea!
In studio erano schierati, a sinistra e a destra dello schermo, Enrico
Boselli dello SDI, Alfonso Pecoraro Scanio e Gigliola Cinquetti (famosa parlamentare), vs Fausto Bertinotti e Antonio di Pietro. Fin qui tutto normale, senonché nella presentazione era sembrato chiaro che l’obiettivo di Vespa fosse il dibattito sulla situazione dell’Ulivo, specie dopo la “denuncia” di Moretti. Già, ma allora dove sono i rappresentanti dei due maggiori partiti dell’Ulivo (DS e Margherita)? Forse riuniti per l’occasione nella persona della Cinquetti… L’inizio del programma non promette nulla di buono ma resto a guardare. Ed ecco che, dopo il primo scambio di battute, irrompe sulla scena Emilio Fede (noto uomo di sinistra), e non come ospite, sottoposto dunque alle critiche e alle interruzioni dei presenti, ma come ospite in “collegamento”, al quale dunque spetta il megaschermo alle spalle di Vespa e, certo, il diritto di giudicare dall’alto ciò che avviene in studio… E bravo Vespa, un vero tiro mancino. Da notare anche la presenza di un altro ospite in “collegamento”, giornalista de Il giornale. La cosa si commenta da sé… Il programma prosegue, così, con due ore di febbrili tentativi da parte di tutti i presenti di esprimersi senza rischiare di essere (volutamente) fraintesi, e senza trovare nessuna soluzione ai problemi della sinistra. Certo, la soluzione non si troverà nel salotto di Vespa (sarebbe un metodo troppo berlusconiano e scarsamente legittimo), però sentire le frasi vuote di onorevoli come
Boselli o, peggio, le adulazioni di Fede alla persona di Bertinotti non è bello. Come non lo è vedere Bertinotti gongolante dopo tutta quella serie di vezzeggiativi a lui diretti, dimenticarsi di dire al suo amichetto Emilio che l’affermazione “Berlusconi non controlla chi lavora nelle sue reti televisive” è semplicemente una bestialità alla quale qualsiasi essere dotato di cervello (funzionante) non potrà mai credere. Non solo, ma Fausto ha anche dimenticato che coloro coi quali si è accanito tutta la sera siedono in Parlamento più vicino a lui che Silviuccio e compagnia. Così ha preferito prendersela con la Cinquetti, elettrice ulivista, anziché pensare alle cose serie… Vergogna. Bisogna però riconoscere che, tra frasi fatte, complimenti di un’ipocrisia che solo Fausto poteva accettare, almeno di Pietro si è fatto valere illustrando molti dei casi in cui il governo ha dimostrato di avere agito in contrasto con l’ordinamento (tanto, come i vari Previti, Castelli, Zilvio –o qualcuno più informato di loro- sanno bene, le norme scaturiscono dall’interpretazione delle disposizioni normative…), dimostrando così di essere una risorsa preziosa per l’Ulivo -magari un tantino più prezioso all’opposizione che al governo-.
Alla fine, in tutto questo marasma, l’unico che davvero si salva sempre, tranne le cadute di stile già accennate, è il solito Fausto, almeno lui (al dì là del fatto che umanamente non mi è simpatico) è coerente e quando interviene si può star certi che dirà “qualcosa di sinistra”, e non timidi surrogati di quelle che sono le idee fondanti della sinistra, al solo scopo di allargare la base elettorale. Ma lui, non fa parte dell’Ulivo. Eppure era proprio questo il malato cui ci si proponeva di trovare la cura al termine della trasmissione, e invece agli spettatori (che mi auguro fossero pochi), è toccato assistere a un’alleanza contingente tra di Pietro e PRC (ma se hanno tante idee in comune come ha fatto l’ex p.m. a non accorgersene prima???), allo sbeffeggiamento di tutti i presenti da parte di Bertinotti, esclusi naturalmente gli ospiti “in collegamento”, e al tentativo di Scanio di sottolineare i punti di accordo tra i partiti, e la forza insita nella loro diversità. Fiato sprecato, come prevedibile. Cavallo che perde, si cambia (di Pietro dixit). E forse l’Ulivo, in fondo, si reggeva essenzialmente sulla figura di Prodi; dopo di lui, tanti errori, silenzi, tentativi di omologazione sia con le sinistre europee (che però non hanno a che fare con concorrenti simili a quelli che governano il nostro paese) che… con la destra berlusconiana(!). E’ infatti innegabile che il metodo di candidare qualcuno come premier soltanto per l’impatto che questa persona può avere davanti alle telecamere è di derivazione silviesca e non dimostra molta serietà. Viene da chiedersi cosa questi parlamentari pensino del loro elettorato, sempre che ancora ci pensino.
Eh sì, signori miei, perché quello di cui c’è bisogno oggi è incisività, coerenza (non certo quella dimostrata al momento di decidere, a titolo di esempio, sull’intervento armato in Afghanistan), ascolto, accountability. Per garantire la democrazia in un paese dove essa viene, giorno dopo giorno, messa sempre più in discussione è questo che occorre, e non certo due occhioni blu a sfidare una dentiera a 33 denti… Gli elettori lo sanno bene, sarebbe giusto che se ne rendessero conto anche i politici.
Per concludere, un pensiero per il povero Scanio, che nel corso della serata ha dovuto sopportare le fesserie di alcuni dei presenti… Forse ci vuole il grande impegno di un verde per trovare accordo e unità tra i rappresentanti delle più svariate tonalità di rosso ormai sbiadito che rappresentano il centro-sinistra? Spiacente, ma non credo che basti. E allora, che si fa? La sinistra dopotutto è una sola, benché variegata, e se l’Ulivo affonda c’è da preoccuparsi seriamente. Personalmente concordo con di Pietro, bisogna ripensare la sinistra, subito, senza affidarsi ai miti del passato. Questa è la soluzione.
E allora l’Ulivo? Il vecchio Ulivo?
Riposi.
In pace, possibilmente.
Tyche
_tyche_@hotmail.com
Le cose che ho imparato nella
vita - di Paulo Coelho
Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
Che non importa quanto sia buona una persona, ogni
tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo
responsabili di noi stessi.
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non
sanno come dimostrarlo.
Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a
rialzarti.
Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno.
Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo
non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo,
sapremo come essere riconoscenti per quel regalo. Quando la porta della
felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a
lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per
noi.
La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto
in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai
via senti come se è stata la miglior conversazione mai avuta.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma
è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per
dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia. Trova quello che
fa sorridere il tuo cuore. Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno
ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni
per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoifare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano,
speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così. Le più felici delle persone,
non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il
meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
La felicità è ingannevole per quelli che piangono, quelli che fanno male,
quelli che hanno provato, solo così possono apprezzare l'importanza
delle persone che hanno toccato le loro vite.
L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the. Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non
puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti
passati e tuoi dolori.
Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te
piange.
THE
BIG KAHUNA (scarica
qui il file mp3)
Goditi potere e bellezza della tua gioventù, non ci pensare, il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite, ma credimi, tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto in un modo che non puoi immaginare adesso. Quante possibilità avevi difronte e che aspetto magnifico avevi. Non eri per niente grasso come ti sembrava. Non preoccuparti del futuro, oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewin-gum per risolvere un equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa, alle quattro di un pigro martedì pomeriggio. Fà una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta. Non essere crudele col cuore degli altri. Non tollerare la gente che è crudele col tuo. Lavati i denti. Non perdere tempo con l'invidia, a volte sei in testa, a volte resti indietro, la corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso. Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti, se ci riesci veramente dimmi come si fa, conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto. Rilassati! Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita, le persone più interessanti che conosco a 22 anni non sapevano che fare della loro vita, i quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno. Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno. Forse ti sposerai o forse no, forse avrai figli o forse no, forse divorzierai a 40 anni, forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio; comunque vada non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche, le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro. Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi senza paura e senza temere ciò che pensa la gente, è il più grande strumento che potrai mai avere. Balla, anche se il solo posto che avrai per farlo è il tuo soggiorno. Leggi le istruzioni anche se poi non le seguirai, non leggere le riviste di bellezza, ti faranno solo sentire orrendo. Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato, e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro. Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni, i più preziosi, rimarranno. Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perchè più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane. Vivi a New York per un
pò, ma lasciala prima che ti indurisca, vivi anche in California per un
pò, ma lasciala prima che ti rammollisca. Non fare pasticci coi capelli, sennò quando avrai quarant'anni sembreranno di un ottantacinquenne. Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia, dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga. Ma accetta il consiglio, per questa volta.
CHE
MAGNIFICO FUMETTO!
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