GIULIA
1 apprezzo l'articolo di Lara su Vespa (quell'uomo è la rovina politica e
intellettuale del paese) e lancio una proposta: perché non facciamo uno
spazio permanente dedicato a Vespa, Fede e alle altre aberrazioni
televisive (che ora aumenteranno!)?
2 sto leggendo un libro sulla Primavera di Praga, un libro che
probabilmente sarà introvabile in quanto pubblicato da una piccola casa
editrice fiorentina (anche se io l'ho comprato alla Feltrinelli, quindi
forse anche la Feltrinelli delle altre città ce lo potrebbe avere o
quantomeno potrebbe farlo arrivare) ma che mi sta appasionando un casino,
anche per le riflessioni che stimola su socialismo, democrazia, comunismo
ecc. Posso recensirlo in esclusiva per Ciccsoft.com? Inoltre sto seguendo
un seminario sulla globalizzazione che mi sembra molto interessante, magari
posso scrivere qualcosa anche su questo...
Goodbye everybody
ALEX
Sono uno di quelli che spesso subisce l'etichetta di contestatore, spesso
secondo gli altri senza ragione, pur credendo di non aver etichette questa
volta voglio dar ragione a chi me l'attribuisce, e vorrei dire alcune cose
sul fatto Televisione e precisamente Vespa. Penso sinceramente che sia
arrivato il momento smettere di attaccare Vespa e altri per la semplice
ragione che sostengono Berlusconi, è una polemica inutile e senza offesa per
chi la fa spesso demagogica, perché come per giustamente il centro destra
risponde per un Vespa c'è un Santoro e così via, e in tutto questo balletto
rimane come sempre esclusa una parta dell'Italia quella che lotta per un
mondo diverso, non ho mai visto un direttore di rete o di un tg escluso il
Curzi di vecchia memoria. Il problema quindi non è quello che dice Vespa
perché lui ha sicuramente una coscienza politica e giustamente non la
reprime, non è il problema perché Santoro fa la stessa cosa perché molti
altri fanno la stessa cosa e così deve essere, la pluralità della Rai non
deve essere il cercare una informazione priva di coscienza politica ma dare
spazio a tutto le realtà, e oggi questo non viene fatto come non veniva
fatto dal centro sinistra come non è mai stato fatto. Impegniamoci quindi a
chiedere a gran voce più spazio per realtà diverse non a demonizzare chi non
la pensa come noi. Ora so che però qualcuno mi porrà un dubbio usando la
parolina magica, "Conflitto d'interessi", io vi rispondo è un problema molto
grave questo? Io ritengo di si ma qualcuno mi deve spiegare perché per il
centro sinistra lo è diventato solo dalla campagna elettorale in poi, mi
dovete spiegare perché non hanno fatto nulla per fare una legge su questo
problema, e perché il buon Massimo ha barattato questa legge per una
bicamerale fallimentare, per l'attuale situazione quindi non si può che
ringraziare il/i governo/i scorso/i . Mi permetto di aggiungere una piccola
nota sulla puntata raccontata nel pezzo di Lara, meno male che non c'erano i
DS e Margherita alla trasmissione, che catalizzano ormai i schermi a
discapito dell'altra parte dell'ex Ulivo, e inoltre non credo che Pecoraio
possa rilanciare l'Ulivo che di fatto e morto ma non credo nemmeno più che
i DS e Margherita rappresentino il centro sinistra.
GIULIA
Ciao Alex!
Se tu sei un contestatore, io sono incline alla polemica e quindi, con
tutto il rispetto per le tue idee (che credo che poi non siano tanto
diverse dalle mie) vorrei rispondere ad alcune tue critiche e osservazioni.
Hai ragione a dire che molte forze reali di rinnovamento sono escluse dalla
TV (e anche dalla politica) tuttavia non puoi dire che tra Santoro e Vespa
non c'è differenza, o considerare "demagogia" attaccare personaggi come
Vespa. Io ce l'ho con Vespa non perché è di parte ma perché finge di non
esserlo. Ce l'ho con Vespa perché il suo programma non è informazione ma
soltanto chiacchiere, perché nel suo programma non c'è un minimo di vera
discussione politica ma ci si limita a fare in modo che le due parti si
azzuffino tra loro con poca classe e si dà spazio alla gente peggiore
(Previti, Tremonti etc etc) senza dare la possibilità a nessuno di
controbattere con efficacia, e lasciando credere alla gente alle menzogne
che questi individui dicono. Tutto, ovviamente, nascosto sotto la vernice
dell'imparzialità e della neutralità.
La mia non è una critica "demagogica" o "qualunquista", secondo me è
qualunquista pensare che tanto la televisione è tutta una schifezza e
lasciare che diventi una schifezza peggiore. Ricordati che l'italiano medio
la televisione la guarda, e magari ci crede pure. Hai perfettamente ragione
a sottolineare le ipocrisie e gli errori della sinistra ma il fatto che per
un periodo le forze di centrosinistra si fossero scordate del problema del
conflitto di interessi e lo ritirino fuori solo quando gli fa comodo non
toglie che questo problema sia grave e reale.
Ora anche la RAI è in mano a Berlusconi. Presto lo sarà anche La7.
Riconosco i limiti di personaggi come Santoro e Biagi ma non puoi non
riconoscere che questi giornalisti tentano di sollevare problemi reali e
fanno una televisione non prona alle logiche di Mr Berlusconi. Se anche
questi giornalisti se ne vanno, sarà la catastrofe. Avremo una informazione
televisiva da dittatura e dato che la gente i giornali non li legge (e
comunque molti "autorevoli" quotidiani italiani, come il Corriere e la
Stampa - ad eccezione di Giulietto Chiesa - sono ormai allineati sul
pensiero unico berlusconiano) si berrà tutte le distorsioni di Berlusca.
Tipo: che il paese è stato per 50 anni sotto i comunisti, che i magistrati
sono dei cospiratori, i "no-global" dei terroristi, etc etc etc
Quanto a DS e Margherita, è vero che non rappresentano la società civile ma
se si fa di tutta l'erba un sacco (Fassino¾rlusconi) non si aiuta la
sinistra a uscire dalla sua crisi e si favorisce quello che è in assoluto
il peggior premier italiano dell'Italia dalla Repubblica a oggi. Sto
studiando la storia del '900 in questo momento e mi ha colpito leggere dei
comunisti tedeschi che, accusando i socialdemocratici (che in effetti ne
avevano combinate parecchie, vedi assassinio di Rosa Luxembourg) di
"socialfascismo" avevano favorito indirettamente l'ascesa di Hitler. Lo so
che è un'esagerazione citare questo episodio ma quando guardo Bertinotti mi
viene sempre in mente. Ricordati anche che pure lo SDI è nell'altra parte
dell'Ulivo.
Ad ogni modo io volevo fare un angolo satirico in cui sottolineare tutte le
assurdità, falsità, i conformismi che passano in TV, non mi sembrava
un'idea così cattiva, anche se so che non è molto originale.
Che ne dici invece dell'altra idea?
Ciao Giulia
ALEX
Devo spiegare meglio alcune cose, considero demagogico l'attaccare chiunque
non stia dalla mia parte senza ragioni, e questo è quello che viene
puntualmente fatto da Rutelli e molti della sua schiera (certo non tutti),
se poi tu invece vuoi parlare della bassezza culturale delle trasmissioni di
Vespa ti rispondo che anche questo non lo vedo come punto fondante, perchè
il problema è molto più esteso, il problema riguarda tutte le reti e il 90%
delle trasmissioni. La bassezza culturale tocca livelli incredibili, basta
pensare che ormai siamo colonizzati a qualsiasi ora in qualsiasi momento da
centinaia di quiz televisivi. Quindi il problema in questo campo non è Vespa
ma tutta la televisione, è per questo bisogna dare la colpa a tutti perchè
tutti hanno contribuito alla morte della cultura in televisione, e io
propongo non di lasciare il mezzo televisivo al suo destino ma di cambiarlo
(per usare una frase ormai inflazionata) dal basso, proponiamo un progetto
che non è Santoro direttore generale e Moretti che cura il palinsesto, ma è
una televisione dove tutti possono hanno la possibilità di farsi sentire
(oltre a Blob quale programma esce dalla logica Ulivo-Casa delle libertà??)
senza dover urlare e dove sia la cultura e non l'auditel che fa la
differenza. Per quanto riguarda la situazione politica, premesso che
l'ascesa di Hitler è probabilmente avvenuta si per la grande frammentazione
politica presente in Germania, ma l'obbiettivo dell'allora partito comunista
non era di certo la sua ascesa al potere, tu dici è sbagliato fare di tutta
l'erba un fascio, io ti rispondo che a fare questo da sempre sono stati DS e
il partito di centro, la sinistra ha sempre fatto la sua politica
criticando ciò che fa di male la destra ma giustamente anche quello che
facevano di male questi partiti. L'esperienza dei Social forum e quindi di
aggregare diversi pensieri politici nasce dalla sinistra non dai DS, la
sinistra dell'ulivo (tra cui ti pregherei di non mettere lo SDI) diceva
cerchiamo l'accordo con il PRC mentre i DS dicevano si vince senza di loro,
e ti potrei fare molti altri esempi, anche vissuti da me in prima persona
sulla volontà della dirigenza dei DS (certo non la base, ma come ha detto il
segretario di Dalema, la base (per loro) non conta nulla) di stare il più
lontani possibili da chi è diverso di loro da chi può rubargli il loro unico
fine la poltrona.Ma nonostante tutto questo sono pronto a sotterrare l'ascia
di guerra, ma chiedo solo che le urla scomposte vengano sostituiti da
programmi e da li si riparta.
P.S
Sembra un attacco a tutti e in effetti lo è ma mi ci metto io come primo,
eccederò in autocritica ma preferisco eccedere che non farne
GIULIA
Uhm Alex, tu parli di "cambiare dal basso" il destino della TV e di "una
televisione dove tutti possono hanno la possibilità di farsi sentire"...
non ti sembra, scusa, un po' utopistico? E che cosa è questo "dal basso"?
Anche le casalinghe che guardano il tg4 sono "dal basso"! Io sono del
parere che tra due mali si sceglie il male minore, e Moretti e Santoro
sarebbero di gran lunga meglio di tutto quello che abbiamo avuto negli anni
passati e che avremo nei prossimi anni. Il punto poi è che se guardo un
programma schifosetto come Passaparola di Gerry Scotti so che comunque sto
guardando un programma di intrattenimento, mentre da un programma di
politica e di attualità mi aspetterei un minimo di serietà. Quanto alla
logica Ulivo- Casa delle Libertà è ovvio che tutti i programmi riflettano
questa logica in quanto la quasi totalità del Parlamento è in mano a questi
due schieramenti contrapposti. Penso che le forze parlamentari di sinistra
facciano malissimo a non dialogare con i no-global (termine bruttissimo che
secondo me è un insulto al movimento, ma non me ne è venuto uno migliore),
tuttavia anche questi ultimi debbano sforzarsi di coinvolgere la politica
ufficiale altrimenti la loro spinta proprulsiva si esaurirà.
Riguardo alla questione RC, anche io sarei contenta se si unisse all'Ulivo
ma non puoi dimenticare che è stato Bertinotti a scegliere di uscire dalla
coalizione e che continua a guardare allo sfascio dell'Ulivo con la logica
del "tanto peggio, tanto meglio". Ritengo che molte persone di RC stiano
lavorando bene nella società, molto meno bene in parlamento, dove, senza
rendersene conto, fanno purtroppo il gioco di Berlusconi. Quando ho parlato
dei comunisti tedeschi non volevo assolutamente dire che l'obiettivo del
partito comunista tedesco fosse l'ascesa di Hitler (considerato poi,
poveracci, tutte le persecuzioni che hanno avuto...) voglio dire che quando
si ha di fronte un nemico potente che mette in discussione i fondamenti
della democrazia e dello stato sociale (beh, questo è riferito a
Berlusconi, x Hitler ovviamente le cose stanno peggio) si fa blocco e non
si sta ad azzuffarsi tra noi o a dire che "tanto è tutto lo stesso", perché
è inutile, Fassino e Rutelli (considera che io detesto Rutelli) non sono
Berlusconi, Al Gore e Clinton non sono Bush, Blair non è la Thatcher
eccetera eccetera. E i comunisti italiani durante la resistenza hanno
capito invece che bisognava combattere a fianco di socialdemocratici,
cattolici e perfino liberali monarchici. Ho tirato fuori lo SDI per
provocazione, per dirti che i piccoli partiti dell'Ulivo non sono
necessariamente meglio di Margherita e DS. Per tornare a Rifondazione
Comunista, c'è parecchio di vero in quello che dici, quello che ti chiedo è
di renderti conto che le responsabilità non sono tutte da una parte.
Comunque, ritengo che criticare faccia bene, o meglio, credo che le cose
migliori possano nascere quando c'è un gruppo più intransigente che critica
e uno che cerca la mediazione e questi riescano a bilanciarsi. O meglio
ancora, criticare è giusto e sacrosanto se si è comuni cittadini, meno se
si posseggono gli strumenti per attuare concretamente un cambiamento, ad
esempio se ci si trova in parlamento (rieccomi a Bertinotti!)
Ciao e alla prossima
PS dai il tuo parere anche sulla recensione della Primavera di Praga!
ALEX
Vedi mi sembra che le differenze maggiori tra me e te siano che tu sei
caduta nella trappola che i nostri parlamentari hanno abilmente attuato,
cioè il credere che tutto sia utopistico, con questa logica ogni azione del
movimento (la parola noglobal non la troverai mai in un mio scritto) è
utopistica, e invece qualcosa si sta muovendo qualcosa sta cambiando, a
livello internazionale ti cito la raccolta firme per la proposta di legge
per la Tobin Tax che sta ricevendo molti consensi, e a livello locale ti
porto due esempi vissuti da me in prima persona, uno è il movimento in
Italia erano anni che non si vedevano manifestazioni con così alte
partecipazione, e la seconda è un esperienza che abbiamo fatto quì a
Ferrara, il tendone per la pace, in un mese abbiamo fatto oltre 40
iniziative con una partecipazione altissimi, con forze politiche che
incredibilmente dopo anni di contrasti hanno lavorato assieme, a Ferrara
questo non si vedeva dal '68 quindi qualcosa si muove. La televisione dal
basso (avevo specificato che usavo volutamente questo termine inflazionato)
rientra appunto nel far parlare tutte le diversità, vorrei che mi citassi un
programma al di fuori di Blob che da ampi spazi al movimento. Oggi il
monopolio Ulivo-Polo è attuato senza problemi è il tutto è partito dalla
riforma elettorale maggioritaria (fatta con un bellissimo duetto tra DS e
FI) che di fatto ha portato alla fine di ogni idea diversa, e ha trasformato
l'Italia della seconda repubblica in un paese peggiore di quello che era
prima. Per quanto riguarda i programmi d'intrattenimento, per quel poco di
psicologia che ho studiato ti assicuro che sono molto deleteri, la casalinga
guarda il quiz non perché lo voglia vedere ma perché di fatto non ha scelta
e anni di questa condizione hanno sicuramente portato ad un "imbeccilimento"
degli italiani. Il movimento non cerca nessun radicamento propulsivo e
pensare che terminerà a breve rientra sembra nella logica che ci impongono,
e comunque il suo sbocco politico già è presente Verdi e Rifondazione aderis
cono completamente al movimento (probabilmente dovrei metterci pure il
PdCI). Sul criticare hai ragione se si posseggono i strumenti per cambiare
lo si deve fare, per questo il PRC è uscito dall'Ulivo perchè si attuava una
politica contraria alla loro e hanno fatto bene, per questo il mio gruppo
locale al quale aderisco decise dopo il voto favorevole sulla guerra in
Kosovo usci dai Verdi, per questo io in prima persona non ho accettato
l'accordo elettorale tra il mio partito e lo SDI e non ho votato per il mio
partito, ma non solo come rappresentante del mio partito ho detto di non
votare per i Verdi e nel mio picco non ho tenuti contatti con lo SDI. Quindi
protestare va bene se si hanno i mezzi per cambiare bisogna prendere anche
scelte che forti.
P.S
Appena mi sveglio del tutto leggerò anche l'altro articolo
GIULIA
Alex, hai perfettamente ragione, qualcosa sta cambiando e meno male, il
problema è questa spaccatura che c'è tra società civile e classe politica e
questo penso che sia un problema che sentiamo tutti. Io penso che sia
necessario "salvare" i grandi partiti, darsi da fare per tirarli fuori
dalla palude di neoliberismo in cui annaspano e guardo con sospetto
Rifondazione Comunista che mi pare tenti più di accreditarsi come partito
"duro e puro" e di conservare il suo tot di voti che di attuare una
politica seria e costruttiva. Ti faccio qualche esempio: perché dire che
"l'euro riproduce le disuguaglianze sociali esistenti" e non darsi da fare
piuttosto per democratizzare le istituzioni europee? Perché Rifondazione
Comunista è contraria per principio ad ogni tentativo di riforma del
sistema scolastico e ha criticato i tentativi di riforma di Berlinguer
senza però fare proposte alternative? Perché ha votato per
l'insindacabilità di Bossi? Un bravo uomo politico non è quello che ha le
idee giuste ma quello che sa metterle in atto. E' troppo facile fare come
Bertinotti che da un pulpito fustiga tutti gli altri senza mai mettersi in
gioco.
Ammiro comunque tutti quei movimenti, come ad esempio Attac, che stanno
riuscendo a unire la voglia di cambiare le cose con proposte concrete,
ammiro anche quei professori che a Firenze hanno organizzato una
manifestazione ben riuscita con le loro sole forze, e ammiro la CGL che
riporta in piazza i lavoratori a difendere i loro diritti.
Per tutte queste ragioni io credo che mi impegnerò perché nella società
sorga un dibatto e perché si facciano proposte più radicali, più forti, più
di sinistra (anche se faccio notare che in questo momento non sono solo i
valori di sinistra a essere in pericolo ma anche i semplici valori
liberali, libertà di informazione, uguaglianza formale, libertà di
manifestare - vedi Genova - libertà di movimento) ma ho votato per l'Ulivo
e continuerò a votare per l'Ulivo "turandomi il naso" anche se non credo
che entrerò mai in un partito.
Per quanto riguarda il maggioritario è una questione veramente troppo
complessa, se comincio a elencare tutti i pro e contro ci sto tre quarti
d'ora.
Mi ha fatto piacere discutere con te, se vuoi puoi scrivermi quando ti pare,
Ciao Giulia
LARA
Cari Amici, scusate se mi intrometto nel dibattito in corso, che vedo sta
sollevando molte tematiche e si sta proponendo come un vero laboratorio di
idee e discussione, ma siccome mi pare di capire che il punto di partenza
sia stato il mio articolo, sento di dovere intervenire. E' bello vedere come
da quello che voleva essere un semplice resoconto di uno spettacolo
deludente possa nascere una discussione arricchente... prodigi del buon
Vespa (e non solo)! Ora, sperando che una voce (cui piace pensarsi
indipendente) in più non scateni altre polemiche ma aiuti il dialogo, vorrei
aggiungere qualcosa anch'io in merito al problema TV. Innanzitutto ritengo
che, oggi, il problema televisione (e non solo la sua funzione di "mezzo di
informazione") sia un punto fondamentale e possa influenzare notevolmente il
modo di pensare di una buona fetta della società (esagero? purtroppo temo di
no), che si lascia suo malgrado condizionare da ciò che "passa" il mezzo
televisivo, o che per mancanza di tempo o di voglia lascia che la TV divenga
la sua principale (se non unica) fonte di informazione e di spunti per
riflettere. E fin qui non faccio ahimè differenze tra programmi palesemente
filo-governativi e programmi "alternativi", è chiaro che ognuno cerca di
"tirare l'acqua al proprio mulino", selezionando le informazioni più
importanti da far pervenire al pubblico (e già questa operazione può
distorcere la realtà delle cose, e anche qui non credo di esagerare; per
qualche esempio mi richiamo a film che fecero discutere, come Mad City o
Insider, per citare i più recenti, dove sono presentate situazioni
emblematiche). Al di là di questo, va detto che sempre più spesso nella tv
di oggi il conduttore di programmi di politica e attualità ha assunto un
peso preponderante e la serietà e il buon senso dovrebbero imporgli non
tanto, a parer mio, di essere imparziale (cosa umanamente impossibile),
quanto di dare agli ascoltatori gli strumenti per depurare le informazioni
convogliate nel suo programma. Ma forse questa sì che è una "vera utopia".
Ciò non toglie però, che "qui ed ora", con l'Italia governata dalle stesse
persone che sono anche gli azionisti di maggioranza di grandi imprese che
operano in settori fondamentali, il controllo dell'operato di questi signori
divenga uno dei problemi principali per il mantenimento della democrazia. A
cominciare, forse, proprio dal controllo democratico dell'informazione
pubblica che fino a ieri, naturalmente, rifletteva quelle che sono le
posizioni dei due principali schieramenti politici. Fino a ieri, perchè
basta guardare le nomine del nuovo CdA Rai per capire che tra poco un
programma, per essere trasmesso a un orario decente (e anche solo per essere
trasmesso) non dovrà permettersi di esulare troppo dalla linea imposta dal
pensiero unico berlusconiano. Inutile negare che questo nuovo stato delle
cose mi preoccupa, perchè causerebbe un vero e propio deficit democratico
dell'informazione, che finirebbe per privare i cittadini della loro naturale
sovranità e impedirebbe loro la strutturazione di un personale pensiero
critico.
Personalmente, visto lo stato della televisione italiana (sto parlando
esclusivamente di televisione, fortunatamente gli altri mezzi di
comunicazione garantiscono ancora un certo pluralismo, a partire da
internet... il problema è che la tv è il mezzo di comunicazione di massa
di gran lunga più diffuso, diretto e semplice di cui disponiamo e gode
ancora di una grande credibilità e legittimità nell'immaginario collettivo,
molto più di internet), credo sia necessario che i partiti premano perchè
venga garantito il controllo democratico delle informazioni. Già, perchè se
ritengo che sarebbe giusto e doveroso svincolare la televisione dai
meccanismi politici, allo stato attuale delle cose credo che questo non sia
ancora possibile. Pensando al ruolo preponderante della televisione tra i
mass media mi viene in mente un'intervista a Giulietto Chiesa, che come
sempre coglie nel segno quali sono i rischi principali di questo surplus di
informazione dal quale siamo costantemente bombardati e nei confronti del
quale siamo tutti vulnerabili. Cito le sue parole (vale a dire:
copia/incolla...):
<< In passato era tutto più delimitato e chiaro, le informazioni erano poche
e provenivano da poche sorgenti distinguibili e identificabili. Ora ci
muoviamo invece immersi in un rumore di fondo continuo che sarebbe più
giusto definire frastuono, che impedisce di isolare le notizie. E l' unico
modo per difendersi è avere, costruirsi un elevato senso critico, una
autonoma capacità di selezione. È una situazione nuova: dovremmo pensare ad
una sorta di organizzazione del controllo democratico dell'informazione.
L'individuo da solo non ce la fa. Ha bisogno di essere alfabetizzato sulla
comunicazione moderna, e questo è un elemento fondante della democrazia
altrimenti avremo milioni di persone che sono incapaci di difendersi.
Insegnare l'ABC della comunicazione renderà le persone in grado di SMONTARE
LA MACCHINA: nel nostro mondo, nel nostro sistema non è possibile una
democrazia se non si è in grado di conoscere, "guidare" la televisione come
si fa con una qualunque automobile. Quello che voglio dire è che la società
del futuro o sarà composta di persone che sanno leggere la televisione e gli
altri strumenti di comunicazione o sarà una democrazia apparente, che
arretra. >>
Non mi pare ci sia bisogno di commentare, ma credo che come sempre Chiesa
abbia colto "il nocciolo" della questione... E va detto che comunque oggi la
cosiddetta controinformazione si è andata espandendo, grazie soprattutto
alla diffusione di internet. E' un segnale che comunque le realtà
sottorappresentate (o ignorate dai mezzi di comunicazione "ufficiali") hanno
un grande desiderio e una grande capacità di far sentire la propria voce. Ma
queste realtà purtroppo non hanno (ancora) trovato spazio nei canali
informativi considerati legittimi, se non (e qui alludo al Movimento)
qualche tempo prima di Porto Alegre, dove alcuni programmi (trasmessi
naturalmente in tarda serata) hanno dato spazio per una sera al dialogo con
le varie anime che compongono il movimento. E così le emittenti possono
affermare di essere a posto con la coscienza. Ma se tutte queste realtà non
trovano spazio nei mass media tradizionali, allora chi li ascolta? Ecco che
farsi conoscere dalla maggior parte delle persone resta comunque difficile
(e questo mi sembra un esempio lampante di come la comunicazione televisiva che
oggi è sempre più dipendente dalla politica sia deleteria per lo sviluppo di
una società civile responsabile e per la stessa democrazia). Cito ancora
Chiesa per "ovvie" ragioni (e soprattutto perchè lo stimo moltissimo):
<< La controinformazione occupa quegli spazi marginali che vengono ancora
tenuti liberi, costituisce la via d'uscita per l'espressione della
minoranza.
Ha però il difetto di finire per toccare, riguardare soltanto la minoranza
stessa. Si creano delle nicchie, specialistiche, settoriali senza andare a
toccare la massa delle persone comunque dipendenti dall'informazione
"ufficiale". Un vero controllo democratico non può limitarsi alla
controinformazione. Deve essere attuato, riguardare tutti i media. E deve
organizzarsi, non può nascere spontaneamente, in momenti particolari. Deve
essere il movimento democratico nel suo insieme a organizzarsi per agire sui
media generalisti, e non solo per produrre la "sua" informazione, sui "suoi"
organi d' informazione, per il "suo" pubblico. Il controllo dovrebbe essere
innanzitutto analitico dell'informazione offerta, e in secondo luogo farsi
proposta-protesta [...] >>
In seguito Chiesa propone la costituzione di un organismo per il controllo
dell'informazione, che, afferma, potrebbe assumere la forma di una ONG.
Quanta ragione!!
Per tornare a Vespa, va detto che le critiche a lui rivolte, (riconosco:
talvolta esagerate per puro amor di satira) sono, Alex, motivate
fondamentalmente dal fatto che il nostro Bruno pretende di porsi
come giudice imparziale, quando poi, spesso, la sua lucida intelligenza
finisce per essere travolta dalla passione per gli ideali
filo-berlusconiani, condizionando l'andamento delle sue trasmissioni, e
influendo più o meno direttamente sugli interventi dei presenti (inoltre non
dimentichiamo che gli inviti li fa lui!). Per quanto mi riguarda, mi sembra
che Porta a Porta sia un programma perfettamente rispondente alle regole non
scritte dell'informazione: è un programma "di consumo", che può essere visto
da una larghissima fascia di spettatori che non avrà problemi a comprendere
gli argomenti trattati, ma, ahimè, avrà diverse capacità di interpretarli.
Considerando che Porta a Porta è un programma che va in onda nella
rispettosissima seconda serata di Rai Uno, certo gode di grande credibilità
e il fatto che spesso Vespa dimentichi di avere queste responsabilità mi
spinge a criticarlo fortemente. Insomma, non lo accuso perchè è Vespa,
nemmeno perchè pecca di parzialità, ma perchè non lo ammette
(nè, temo, lo farà mai). Finora, poi, ho criticato Vespa e non altri
conduttori perchè non ho avuto modo negli ultimi tempi di vedere cosa viene
trasmesso dalle altre reti televisive... quindi mi rimetto al giudizio della
corte. Per concludere, sarebbe davvero bello (e giusto) se si potesse
riformare il mezzo televisivo secondo i criteri del pluralismo (che è alla
base della democrazia) e della partecipazione "dal basso" (non nel senso
della casalinga che guarda le soap o che altro!), una televisione
fatta di idee e confronto, a tutti i livelli, che sia veramente un servizio
e non semplicemente un "intrattenimento" che si fonda sulle logiche dello
share, puntando tutto sul disimpegno e sulla scarsa qualità, perchè "meno
c'è da pensare e più l'auditel aumenta", e relegando le poche cose buone ad
orari improponibili per la maggior parte delle persone. Ora, per non
dilungarmi troppo (!), cito soltanto due esempi di programmi che hanno
dedicato parte del dibattito al Movimento (userò anch'io questo termine
perchè è così che il "movimento dei movimenti" ha deciso di
chiamarsi -ribadendo il suo carattere propositivo, e non di mera
contrapposizione al sistema- pertanto è il più corretto), su cui avevo
tentato di scrivere qualcosa ma ero rimasta troppo amareggiata per farlo...
Il primo è Stampa Oggi (Rai Uno, ore 2.00), dove A. Mindolini, che si occupa
di politica per La Stampa su richiesta del conduttore ha espresso il suo
parere sulla sinistra italiana e sul suo presunto rapporto coi "no-global".
Ricordo perfettamente che il giornalista ha detto di essere seriamente
preoccupato per la situazione della sinistra, che rischia di porsi
irrimediabilmente fuori dal sistema per le continue critiche rivolte
all'operato di Berlusconi (che ha contribuito a un rilancio dell'immagine
dell'Italia all'estero) ma soprattutto per l'alleanza coi "no-global".
Inutile dire che sono balzata sulla sedia (nonostante l'ora) sperando che qualcuno
lo fermasse... Insomma, si sa che Berlusconi ha conquistato le copertine dei
giornali di mezzo mondo con le sue assurde dichiarazioni e la politica
estera intrapresa, ma quelle rivolte a lui non erano esattamente parole di
consenso. E l'Ulivo che dialoga (no, ha detto si "allea") coi "no-global"?
Non mi risulta, anzi all'Ulivo il dialogo e l'apertura al movimento penso
avrebbero fatto solo bene. Ma insomma, dov'è il dibattito? E il conduttore
perchè non dice nulla? Queste sono affermazioni false e tutto ciò
rappresenta una (dis)informazione a senso unico che non è tollerabile... Sia
chiaro, lo stesso sarebbe valso se si fosse presentato, che so, Ezio Mauro a
dire sciocchezze (per di più false e offensive), ma sappiamo che una persona
seria con un minimo di etica professionale (accidenti: sei un giornalista,
sei qui per informare, raccontare la verità!) non può spingersi fino a
questo punto (spero).
Una puntata di un programma di attualità interamente dedicata ad alcuni dei
rappresentanti del movimento (che avrebbero dovuto confrontarsi con
esponenti della sinistra "moderata") è invece andata in onda su La7
(23.30) pochi giorni prima del Mundial Social Forum. Devo dire che Diario di
Guerra e Pace, condotto da Ferrara e Gad Lerner (ovvero Davide che si fa
costantemente zittire dal grasso e prepotente Golia...), mi ha dato
l'impressione di essere una trasmissione nata per contrapporsi ai programmi
improntati sulla retorica Ulivo-CdL (e qui so che riceverò molte
critiche...), a dispetto delle preferenze politiche dei conduttori, perchè
spesso tratta temi trascurati dagli altri canali e i partecipanti al
programma risultano certo meglio assortiti di coloro che compaiono nel
salotto di Vespa (rieccoci!). Anche in questo caso, però, i rappresentanti
di ATTAC Italia e altre associazioni non hanno avuto modo di esprimere le
loro idee e i loro progetti, costantemente incalzati e interrotti dagli
interventi di Ferrara e dei politici in collegamento (a proposito di
alleanza tra centro-sinistra e "movimento contro il neo-liberismo"), che non
lasciavano spazio ad alcuna risposta... Ed ecco che i rappresentanti di
realtà nuove e non integrate nel sistema sono uscite malconce da un
dibattito iniquo, dove si sono ritrovati soli, attaccati da più parti e
senza la possibilità di ribattere alle accuse. Avrei avuto molte cose da
scrivere al riguardo, ma purtroppo credo che ancora oggi non riuscirei a
districare il groviglio di pensieri, emozioni ma soprattutto
amarezza che la vista di quanto l'informazione possa essere parziale,
"venduta", palesemente distorta sotto i nostri occhi senza che la maggior
parte delle persone se ne accorga e protesti mi ha provocato. Che dire
ancora? So di non avere toccato tutti gli argomenti che avete sollevato nei
vostri "vibranti" interventi, ma sono sicura che le discussioni sulla storia
politica sia meglio lasciarle a voi, solo mi limito a dirti, Giulia, che il
movimento non è un'utopia, che i progetti ci sono e sono realizzabili. Nelle
piccole realtà già si sta facendo molto e che c'è già qualcuno che si è
accorto che bisogna fare in modo di estendere il controllo democratico, sia
sulle istituzioni che sui mezzi di comunicazione, e sono in cantiere tante
idee per farlo. La forza e la determinazione per realizzarlo credo poi che
esuli dall'eventuale ricerca di legittimazione e appoggio da parte dei
partiti, anzi, credo che un movimento di queste dimensioni, proprio perchè
critica e propone alternative al sistema, per essere incisivo non debba
istituzionalizzarsi. Vedo che già alcuni partiti hanno aderito alle sue idee
e proposte e la rappresentanza in parlamento è garantita proprio da questi.
Credo pertanto che sia bene che il movimento si sviluppi nella società, e
prema per avere accesso ai mass media tradizionali, per poter essere
conosciuto realmente da gran parte delle persone che vengono mantenute
all'oscuro di tutte le nuove realtà che stanno nascendo e sviluppandosi,
solo perchè queste sono ritenute "sospette" o "pericolose" dalla classe
dirigente. E, visti i precedenti, credo sia ragionevole avere fiducia che
anche raggiungere questo obiettivo sia possibile.
PS: Il prossimo intervento, se ci sarà, sarà più breve... promesso!!!
ALEX
Mi permetto solo due piccole sottolineature (anche perché Lara ha già subito
il mio comizio sulla questione ;) ); uno sul Giulietto Chiesa che ho visto
recentemente insieme a Remondino in un ottimo incontro fatto in facoltà da
noi (ora ci starebbe la domanda perché non c'eri Lara? :) )Chiesa parlava
appunto di quello riportato da Lara, è in una sala piena di persone ha
ricevuto il consenso di tutti, il tema informazione è molto sentito dal
movimento (tant'è che esistono gruppi di lavoro solo su questo). L'altra
piccola sottolineature e su Lerner, il quale per esperienza personale
(quindi visto dietro alle telecamere) non è affatto un Davide schiacciato da
Golia, anzi tutt'altro, lui vuole apparirlo ma in realtà dalla mia
esperienza mi sembra molto un Davide che sfrutta Golia per non far vedere la
sua vera faccia.
LARA
Rispondo alla domanda di Alex, anche perchè credo possa essere un buon
esempio di un comportamento da "evitare" per non perdere occasioni
importanti...
Ricordo abbastanza bene la situazione: il giorno in cui si è tenuto l'
incontro con Chiesa e Remondino ero convalescente da una febbre che mi aveva
rubato una settimana di studi, il parziale di diritto era vicino e.. ero a
metà programma (strano)... ero così immersa nei miei pensieri da non fare
caso a quell'enorme cartello giallo attaccato alla porta dell'aula... sic!
Conclusione: certe disattenzioni uno non se le dovrebbe permettere, in
qualsiasi situazione!!!