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NO MORE WAR! MAKE LOVE!
Non fate la guerra...fate l'amore!

di Marina Misaghi Nejad



“Fate l’ amore non fate la guerra” questa era la famosa frase di Jim Morrison contro l’ inutile guerra degli anni ’70 nel Vietnam, oggi il nostro caro Jim sarebbe soggetto a miriade di polemiche.
Le destre hanno definito noi pacifisti con le seguenti parole: “antiamericani”, “disertori” e “vigliacchi”, non si rendono conto però che continuano da mesi e mesi a giocare sporco giustificando questa guerra che risulta sempre più inutile e inadeguata.
Alla manifestazione di Roma avvenuta il 15 febbraio hanno partecipato quasi 3 milioni di persone: associazioni (laiche e cattoliche), partiti di centro sinistra, movimenti sindacali e migliaia di persone di tutte le età che sventolavano con euforia la bandiera arcobaleno.
Ma oltre alle altre numerosissime manifestazioni in tutto il mondo si aggiunge l’ importante contrapposizione, a questa inutile guerra, del consiglio di sicurezza dell’ONU.
Da poco è stato fatto un sondaggio che ci conferma che la stragrande maggioranza degli italiani è contro la guerra in Iraq; ecco così che si ritorna alle manifestazioni, ai blocchi dei treni che trasportano armi, alle azioni dei “disobbedienti” (così chiamati dal nostro carissimo premier) e le migliaia di bandiere attaccate ai balconi delle nostre case.
E poi ci chiamano “antiamericani” quando siamo stati trai primi a dimostrare il cordoglio per le vittime dell’ undici settembre, quando siamo stati i primi a considerare il nostro immenso disprezzo nei confronti del regime talebano considerandolo dittatoriale ed anacronistico e quando siamo stati i primi a dimostrarci “amici” nei confronti degli americani.
Ma essere “amici dell’ America” non significa appoggiare ogni scelta politica americana perché per fortuna facciamo parte di una repubblica democratica e perciò possiamo e abbiamo il diritto di mostrare il nostro dissenso verso una guerra che secondo noi pacifisti risulta sempre più inutile.

PERCHE’ NON FARE LA GUERRA?

- perché il cordoglio per i morti dell’undici settembre 2001 e della condanna del terrorismo non può giustificare alcuna azione di guerra
- perché nasce dalla logica che la legge non è uguale per tutti
- perché si fonda sulla violenza e su forte ambiguità
- perché è fatta di un linguaggio ingannevole
- no alla guerra di chi vuole solo guadagnarsi un posto che vale in Europa e nel mondo, e che firma in questo modo la condanna a morte per migliaia di persone.

Naturalmente ogni riferimento è puramente casuale.
 



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