Author Archive for Simone

Credo…

Credo che McCain potrebbe essere un buon presidente per gli Stati Uniti d'America. Se non altro perché succederebbe a Bush.
Credo che anche Hillary Clinton sarebbe stata un ottimo presidente. Perché una donna sa sempre mettere a posto quello che un uomo ha distrutto.
Credo che Obama sarà un ottimo presidente. Perché porterà rinnovamento, distensione, rhythm and blues.
Sarà il presidente dei neri, dei bianchi e dei colori che stanno nel mezzo. Sarà il presidente dei cattolici, degli ebrei, dei musulmani e di quelli che non hanno colpe da espiare.
Sarà un ottimo presidente.

Ma se erano i diritti dei deboli che volevate difendere, allora il prossimo presidente degli Stati Uniti d'America doveva essere Hulk Hogan.
Questo perché nessuno si è mai strappato la maglietta durante un vertice per la pace.

Milionerzy

Questa notte ho sognato che finivo in un gioco a quiz. Era Chi vuol essere milionario. Anzi, non proprio, era Milionerzy che in polacco significava più o meno "Chi vuol essere milionario? Io! Io! Io!". Ma che loro abbreviavano in Milionerzy.
Solo che il vincitore prendeva un milione di zloty, che sono meno di 300 mila euro. Una fregatura insomma.
Più o meno il sogno è iniziato così:


Il conduttore polacco, Jerryz Scottinsky, mi accoglie simpaticamente. È tutto un farsi i complimenti. Io lo trovo più magro, più biondo, più intelligente. E glielo dico. Anche lui mi risponde che mi trova più magro e più biondo. "Ma non mi hai detto più intelligente, Jerryz!". "Lo so!".
Il pubblico ride, apprezza il nostro siparietto.
Ora Jerryz riprende il suo solito aplomb e spiega al pubblico polacco chi sono e da dove vengo. I sorrisi del pubblico si spengono a poco a poco e comincio a notare sguardi d'odio. Tra le parole di Jerryz riconosco Polonia, nazismo, invasione.
"Jerryz, stai parlando male di me?" – gli chiedo preoccupato.
"Sì! – mi risponde bonario come sempre – fossi in te non mi farei vedere in giro da solo! Ti dispiace se ora le domande te le farò in polacco?"
"Ma figurati Jerryz! È come una seconda lingua per me."
La prima domanda mi sembra subito impegnativa.

Sk?d pochodzi? Conan Barbarzy?ca?
• A: z Rivii       • B: z Oz
• C: z Mordoru     • D: z Cimmerii

"Fammi riflettere, Jerryz. Non farmi fretta. Sì, l'ho visto il fim. Ma sono un po' indeciso tra la prima, la seconda, la terza e la quarta. In pratica non la so. Ma come si dice? Partiamo in quarta! E allora vada per la quarta!"
Un boato del pubblico mi accoglie non appena Jerryz dice che la risposta è esatta.
La seconda domanda è più sulle mie corde.

Odra?aj?cy drab z Kabaretu Starszych Panów dubeltówk? we?mie, wyjdzie i...:
• A: rach-ciach!     • B: buch, buch!
• C: z rur dwóch     • D: bum w brzuch

"Questa la so, Jerryz! Ci potrei scommettere le tue enormi chiappone. La risposta è sicuramente buch, buch!"
Buch, buch! Buch, buch! – ripete tutto il pubblico quando vede accendersi la luce verde sulla risposta.
Li ho conquistati, non c'è che dire. Ora capisco cosa intendeva Jerryz quando mi ha presentato. Ho la Polonia nelle mie mani. Ora sto pensando alla Danimarca.
Jerryz mi consiglia di non distrarmi e rimanere concentrato perché la strada è ancora lunga. Ma lo dice in polacco ed io non capisco un cazzo. Questo però nessuno lo ha ancora capito.

Komiksowym "dzieckiem" rysownika Boba Kane'a jest:
• A: Superman      • B: Batman
• C: Spiderman     • D: Captain America

So la risposta! – penso io – ma è sicuramente sbagliata. Capisco che rispondere di getto Spiderman solo perché da piccolo portavo il suo costumino di carnevale, anche quando non era più carnevale, non farà di questo la risposta corretta. Fingo di concentrarmi sulla domanda mentre sto pensando a come allacciare le polacchine. Non gli stivaletti, ma proprio a come rimorchiare giovani ragazze polacche.
Ma Jerryz mi ricorda che sto giocando per un milione di zloty, quindi faccio la faccia di chi ha capito che non ci ha capito un cazzo (più o meno è questa qui) e rispondo "Batman! Ha il vestito più figoso!".
"Risposta esatta!"

Le domande si susseguono a raffica. Passo la terza e la quarta chiudendo gli occhi e indicando le risposte a caso sul monitor con il dito. Il pubblico comincia a credere che io abbia poteri taumaturgici e mi chiede di imporre le mani su di loro. Ovviamente scelgo solo persone particolarmente interessanti, anche se in alcuni casi scatta la denuncia per molestie. Vedi a fare del bene?
Per la quinta domanda uso la telefonata a casa. Non che non sapessi la risposta, ma volevo avvertire che non sarei tornato per cena ovviamente.
Sulla sesta domanda sono in dubbio tra due risposte. Uso il cinquanta e cinquanta e vengono scartate proprio quelle due. Rimango un po' smarrito ma risolvo brillantemente usando il metodo dell'ambarabaccicicoccò. E passo pure quella.
Alle altre domande non nascondo di aver risposto un po' a culo.

Siamo quasi alla fine. Mancano due domande. Jerryz e il pubblico mi invitano a prendere i soldi e scappare. Nessuno crede nelle mie possibilità. Io decido di continuare, se non altro perché non capisco una parola di quello che dicono.
Jerryz mi legge la domanda da 500mila zloty.

Ryb? nie jest:
• A: ?winka          • B: rozpiór
• C: krasnopiórka    • D: kraska

"Roba forte, Jerryz! Questa è roba forte sul serio – dico mentre mi tracanno un'intera bottiglietta di Becherovka offerta dal pubblico – Comunque la risposta è ovviamente Kraska, caro Jerryz."
"L'accendiamo?"
"Cos'è? Non capisci quando parlo?! – gli rispondo, ormai completamente ubriaco – Accendi quella cazzo di lucetta!"
Non faccio in tempo a festeggiare che vomito sull'assegno da 500mila zloty. Ora il prezioso pezzetto di carta è inutilizzabile e decido di provare la domanda finale. Prima però mi concedo qualche minuto sulla tazza di un water polacco, così per rilassarmi.

Al mio rientro l'atmosfera è tesissima. Diverse persone del pubblico la stanno tagliando a fette e mangiando accompagnata con fette di pane.
Jerryz tira un bel respiro e mi legge l'ultima domanda. È breve ma non semplice come potrebbe sembrare.

Kto jest mistrzem tego samego or??a, w jakim specjalizowa?a si? mitologiczna Artemida?
• A: Zorro         • B: Legolas
• C: Don Kichot    • D: Longinus Podbipi?ta

A questa domanda, tutta la mia vita mi passa davanti. Ma con la pubblicità nel mezzo.
Decido di utilizzare l'ultimo aiuto disponibile, quello del pubblico. Jerryz spiega qualcosa nella loro assurda lingua e tutti cominciano a premere i loro pulsantini.
Il risultato è praticamente unanime. Il 99% ha risposto Zorro. Solo un 1% ha risposto Legolas.
Mi guardo intorno contrariato. "Chi cazzo ha risposto Legolas?" domando.
Sento una vocina rispondere "Io". È lui. Capisco che c'è del genio in quegli occhi e decido di dargli retta.
"È Legolas, Jerriz!"
La luce verde si accende e il pubblico esulta. E anch'io sono abbastanza felice.
L'omino del pubblico corre da me. Vuole l'assegno. Ora lo riconosco e lo colpisco con la sedia. Finalmente posso festeggiare insieme ai miei nuovi amici polacchi. Devono essersi dimenticati quella storiella sull'invasione perché mi acclamano a gran voce. Io alzo le braccia al cielo e cito Sylvester Stallone in Rocky quattro: "Perché se io posso cambiare... e  voi potete cambiare... tutto il mondo può cambiare!".

“Scusate per tutto il sangue”

Stringetevi attorno al fuoco e fate attenzione alla storia che vi sto per raccontare, perché le parole che sentirete sono state tramandate da padre in figlio per intere generazioni. Finché non sono arrivate su Wikipedia e lì sono rimaste per ricordare ed ammonire i posteri su ciò che è stato.
E non dubitate di ciò che sentirete. Io stesso ho visto, proprio sabato scorso, il terrore negli occhi di Francesco Bianconi, cantante dei Baustelle, nel sapere che il giorno dopo, sullo stesso palco, sarebbero volate teste di maiale e il sangue sarebbe scorso a fiumi. C'era odore di paura. Stavano arrivando i Mayhem (Ooohh....)!


Era il 1984 e in una lontana terra del nord, il giovane Euronymous vagava solitario con la sua chitarra per le lande desolate. Dopo aver lasciato la sua prima band, i Lego, niente sembrava ridargli il suo bel sorriso di una volta. Fino a quando non incontrò due nuovi amici, il bassista Necrobutcher e il batterista Manheim. Insieme formarono i Mayhem e composero i loro primi brani. I critici musicali, a cui piaceva etichettare la musica, li definì un gruppo Black metal. I Manheim preferirono mangiarsi le etichette e alcuni critici. Nacquero così alcune strane leggende sul loro conto. Successivamente, Euronymous decise di far cantare alcuni nuovi amici, Messiah e Maniac.

Nonostante i primi successi commerciali, per la band non sembrava esserci pace. Euronymous incontrò un giovane cantante, Dead. "Perfetto!" esclamò Euro, sei dei nostri. Poi si imbatté nel battterista Hellhammer, un tipino tutto pepe che faceva l'inserviente in un manicomio. "Perfetto!", ribadì nuovamente Euro. Dei cari vecchi Messiah, Maniac e Mayhem nessuno seppe più niente...

Euronymous trovò in Dead non solo un buon cantante, ma anche un grande amico e compagno di giochi. Certe notti, i nostri due amavano passeggiare nei boschi per sparare agli uccellini o tormentare qualche gatto con il coltello.
E anche la band poteva finalmente esprimersi al meglio. Durante i loro concerti venivano impalate alcune teste di maiale che venivano poi lanciate sul pubblico in delirio. Dead poi non disdegnava tagliuzzarsi varie parte del corpo e lasciando il sangue scorrere davanti al pubblico. Se qualcuno se ne andava disgustato, quello non era un vero fan dei Mayhem. Questa si chiama coerenza.

Ma i Mayhem non erano solo rose e fiori. Qualcuno insinuò che nel retrobottega del piccolo negozio di musica di Euronymous si nascondesse l'organizzazione Inner Circle, un gruppo di amici che si dividevano tra roghi a chiese, profanazione di tombe e qualche rissa contro band rivali ritenute incoerenti o rammollite.
Forse non fu un buona scelta, per Euronymous, quella di prendere con sé il giovane Varg Vikernes, detto Count Grishnackh. Particolarmente "attivo" nell'Inner Circle, il Conte divenne anche bassista della band.
Dopo un paio di settimane regalo dei proiettili a Dead. Un giorno, rientrando a casa, Euronymous trovo il cadavere di Dead, morto suicida. Accanto a sé lasciò un educato biglietto con scritto "Scusate per tutto il sangue". Su cosa fece Euro dopo aver trovato il cadavere rimane avvolto nella leggenda. Sicuramente fotografò il cadavere per metterlo sulla copertina del loro prossimo disco. Alcuni dicono si sia mangiato alcune parti del cervello e ne abbia fatto degli amuleti per sé e i suoi amici più cari.
Brrrrr..... (NdR)

Un paio d'anni dopo, il Conte si fece accompagnare da un amico a casa di Euronymous. Chiese a Euro perché volesse ucciderlo e poi l'accoltellò a morte. Il Conte disse che si trattò di autodifesa. La polizia, vuoi per i suoi precedenti non pulitissimi, vuoi perché trovarono nella sua macchina tre coltelli, una mazza da baseball, una baionetta e un'ascia, non credettero alla sua storia e l'arrestarono.
Il Conte uscirà quest'anno di prigione. Ve lo dico, casomai voleste proteggervi.

Tutti sembravano dare per spacciati i Mayhem. Tutti tranne il batterista Hellhammer, che "riesumò" (ehm ehm...) Necrobutcher e Maniac, più un nuovo chitarrista, tale Blasphemer. Maniac, apprezzato come sempre, venne poi sostituito da un nuovo cantante: Attila Csihar.
Tutto ora sembrava filare liscio. Forse i Mayhem hanno veramente messo la testa a posto. Forse. Solo che la testa era quella di una pecora morta, sfuggita dal coltello di Maniac, che colpì accidentalmente la testa di un fan.

Ma i Mayhem sono fatti così. Come si fa a non volergli bene?

I love you

Nel tripudio orgiastico della festa dell'amore, mentre frotte di coppiette festeggiavano in locali di dubbio gusto scambiandosi rose (c'è la schiavitù dietro la coltivazione delle rose, sappiatelo) e cioccolatini (vi andrà sui fianchi, sul culo, sulle guance butterate, ostruirà le vostre vene, carierà i vostri denti) (ma quanto sono buoni, cazzo), mentre coppie simulavano indifferenza verso una festa commerciale ma, sotto sotto, maledicevano il partner per non avergli portato neanche un microscopico regalino; in mezzo a tutto questo, ci stavo io. Seduto su una panchina. Non la panchina degli innamorati di Peynet, ma quella della palestra durante una partita (ovviamente, c'erano dubbi?). Non trovassi la felicità dentro di me, avrei di che odiarVi, bastardi!

E a ricordarmi che il 14 febbraio è la festa degli innamorati, ci ha pensato iTunes con una compilation creata per l'occasione. Infatti è 'na merda.


Ecco a voi la compilation I love you, adeguatamente commentata.

1) Pictures of You - The Last Goodnight: canzonetta molto in voga sulle radio e in televisione. Personalmente la trovo insopportabile e noiosa, loro sono agghindati come punkabbestia ma abbastanza carini da piacere alle ragazze emo. Il testo non sarebbe male se non li schifassi a priori (so che non è bello ma è un lusso che mi piace concedermi).

2) Per me è importante - Tiromancino: bellissima canzone stracciamutande. Zampaglione sa come conquistare i nostri cuori e i nostri portafogli. All'epoca ho pure comprato il cd. Ma come si dice? Mo'basta!

3) Right Here Waiting - Richard Marx: e vai di anni ottanta! Classicone straziante, solo ad ascoltarla cresce la petta ai capelli e sogni di correre da lei in Harley sulle strade della California.

4) Nothing Compares 2 U - Sinéad O'Connor: niente sa farti odiare una bella canzone come sentirla cantare da tutte le tue compagne di scuola sul pullman durante una gita scolastica. Anche Sinéad ha sofferto molto per questa cosa. Lo so per certo.

5) Save a Prayer - Duran Duran: ascoltavo il disco Arena da bambino di nascosto. Nessuno doveva sapere che mi piacevano i Duran. E nessuno lo saprà mai. Neanche voi. E comunque Save a prayer ha sempre sofferto per essere la traccia prima di The wild boys. Meritava di più. Meritava soprattutto un video migliore.

6) A chi mi dice - Blue: la devo pure commentare?

7) Eternal Flame - Atomic Kitten: fa sembrare bella la canzone precedente. E tutto dire.

8) Missing You - John Waite: come per la traccia tre. Dobbiamo ancora continuare a idolatrare gli anni ottanta? (se l'AIDS è arrivata in quegli anni un motivo ci sarà stato) (ma si sa, basta dire "anni ottanta" e la merda diventa cioccolata).

9) (I Just) Died In Your Arms - Cutting Crew: come per la tre e la otto (sono stato troppo duro con gli ottanta, mi dispiace) (in effetti sono stati gli anni di Magic Johnson) (che infatti ha preso l'HIV).

10) I'd Do Anything for Love (But I Won't Do That) - Meat Loaf: lo vedete? Vogliono commuoverci con questi drammoni strappalacrime. Si aspettano che noi diciamo "Uh... quanti ricordi con questa canzone!". No! E poi Meat Loaf è un ciccione. Ve lo ricordate in Fight Club? Era quello ciccione ovviamente. Non potevate confonderlo con Brad Pitt. Era quello con le tette che abbracciava Edward Norton.

11) Nobody Does It Better - Carly Simon: l'inferno ha la sua colonna sonora. È questa.

12) Slave to Love - Bryan Ferry: il massimo interprete degli anni ottanta. Nel senso che ha proprio interpretato quegli anni al massimo. E quante scopate è riuscito a farsi con questa canzone ("Ciao, sono Bryan Ferry, quello di Slave to love!" – sbran! e se le ritrovava già nude e distese).

13) Is This Love - Whitesnake: l'inferno esigeva anche un lato b.

14) Innamorarsi ancora - Stadio: Gaetano Curreri è sicuramente un grande autore di canzoni. Ma a volte – consentitemi – la fa fuori dal vaso. Come in questo caso.

15) Feelings - Morris Albert: oh Signore, dammi la forza.

1) (eh, sì. Compilation doppia) Please Don't Go - KC & The Sunshine Band: e si ricomincia subito alla grande. Ve la ricordate mentre le ragazze di Non è la rai ci ballavano sopra? Devo aggiungere altro?

2) Why Can't We Live Together - Timmy Thomas: nei trenta secondi di ascolto su iTunes non ho sentito una parola. Ma mi è bastato per non andarla a cercare altrove.

3) You Are So Beautiful - Al Green: uh, questa mi piace, dev'essere finita qui per caso.

4) Tutto quello che un uomo - Sergio Cammariere: che succede? Seconda canzone consecutiva. Se continua così dovrò comprarmi il disco.

5) Never Back Down - Novastar: 13 euro e 99 centesimi. Dovrò cominciare a pensarci. Mi piace la voce di questo gruppo.

6) Stop - Jamelia: ah, ecco. Siamo tornati sul solito standard. Se li possono sognare i miei soldi. Jamelia è quella che ha cantato in duetto con Tiziano Ferro. Ehi, dov'è Tiziano Ferro? Merita di comparire in questa compilation.

7) Sweet Surrender - Amalia Grè: con quella voce fa sembrare interessante anche l'elenco del telefono. Ma non avranno lo stesso i miei soldi.

8) I Got You Babe (feat. Chrissie Hynde) - UB40: in questa compilation ci sta un po' come i cavoli a merenda. Infatti merita.

9) Love Don't Live Here Anymore - Jimmy Nail: questa invece ci sta a fagiolo.

10) Rush, Rush - Paula Abdul: questa poi supera la precedente. Indecente.

11) Ti sento - Matia Bazar: bella. Ma in effetti comprare nel 2008 una compilation con Ti sento dei Matia Bazar e regalarla ad una fidanzata mi sembra un tantinello demodé.

12) China In Your Hand - T'Pau: e se le fate pure sentire questa minchiata l'avrete persa per sempre.

13) We Have All the Time In the World - Fun Lovin' Criminals: furboni, quando ricominci a pensare a quanto schifo faccia questo disco, se ne escono con un pezzo come questo. E potrete giustificarvi con la fidanzata dicendo che gliel'avete regalata per questa.

14) Quell'angolo di vita - Milagro: ma come cazzo si fa a fare una cosa del genere?

1) (oh no, compilation tripla) True - Spandau Ballet: se sono finiti in malora ci sarà un perché. Ma anche loro se la sono spassata nei magici anni ottanta.

2) Everything I Own - Boy George: ehi, ho detto "spassata" e arriva Boy George! Eddai Boy, tu sei pure sopravvissuto. Ti è andata di lusso.

3) Eurasian Eyes - Corey Hart: questa è "brutta in modo assurdo".

4) We've Got Tonight - Kenny Rogers & Sheena Easton: e se trovate brutta questa, dovete ancora sentire le versioni di Gianni Morandi e Amii Stewart e di Giorgia e Ronan Keating.

5) How Deep Is Your Love - Cristina Donà: la buona Cristina prova a far dimenticare la versione dei Take That.

6) Lovin' You - Minnie Riperton: lallalallalà, dubidubidun...

7) Estate - Bruno Martino: e questa che ci sta a fare qui? Stesso discorso fatto per i Matia Bazar.

8) What You Won't Do for Love - Natalie Cole & Peabo Bryson: per usare un francesismo, potrei definirla "una cagata pazzesca".

9) It's All Coming Back to Me Now - Pandora's Box: ma questa è anche peggio. Questa puzza.

10) (Where Do I Begin) Love Story - Shirley Bassey: la voce inconfondibile di Shirley interpreta l'intramontabile Love Story. Proprio quello di cui tutti sentivamo il bisogno.

11) Jealous Guy - Roxy Music: sempre Bryan Ferry, prima di scoprire che da solo avrebbe scopato di più.

12) Love Is a Battlefield - Pat Benatar: l'amore è un campo di battaglia. La sapeva lunga la bella Pat.

13) Only the Lonely - The Motels: Ormai stanno ravanando nell'immondizia.

14) Every Rose Has Its Thorn - Poison: appunto.

15) Kayleigh - Marillion: ed ecco il classico colpo di coda. Lasciamoci così, perdendoci nei nostri ricordi. Quando vestivamo buffi ed eravamo felici. Quando credevamo che con una compilation personalizzata l'avremmo conquistata. Non con questa.

C’è un adolescente che non ha sognato di suonare in una band?

A quindici anni ce ne stavamo seduti sui gradini. Il pomeriggio lo passavamo in parrocchia, ore e ore a giocare a ping pong. Il Gesù Cristo sulla parete muoveva la testa a destra e sinistra per rimirare giocate da brivido. Arrivavamo sudati fradici al bar, orgogliosi della nostra partita e ci facevamo belli davanti alle coetanee. Coetanee che annusavano l'aria commentando con "Cos'è questa puzza di sudore?".


I sabati sera li passavamo a correre in bicicletta per la città, sperando che prima o poi uno di noi cadesse per poterci sbellicare dalle risate fino a lunedì. Il lunedì di quasi vent'anni dopo, perché ancora oggi ci raccontiamo delle nostre cadute. Non c'è niente da fare, c'è al mondo qualcosa che fa ridere come uno che cade?
Poi tutti a casa dell'amico, pizza e stereo a manetta. Le cassettine vuote per doppiarsi la musica. Videomusic e i Guns'n'Roses con Live in Tokyo. Slash e la sua Gibson.

Noi come Slash.

Cominciammo a suonare un sabato in una cantina. Io presi la chitarra acustica di mio padre, una Yamaha. Come Eddie Lawson, solo che non aveva le ruote. Francesco una chitarra elettrica, una Lead nuova fiammante. Paolo un set di cassette di legno, pentole e il braccialetto regalato dalla fidanzata su un coperchio a fare da charleston. C'era tutto tranne il nome.
La cantina era umida è stimolava di tutto tranne che la nostra fantasia. E venne naturale: Colica.

Signore e signori: i Colica.

Tutto il sabato per imparare tre accordi ed eravamo già pronti per il tour. Colica: Live in via Cosmè Tura. Il nostro primo concerto a casa di un amico per un pubblico d'eccezione: l'amico, la sorella e le sue amichette. Scatenate groupies adoranti appena uscite dalle scuole elementari.
"Grazie ancora! Questa era Don't cry!"
"A me sembrava uguale a quella di prima!"
"... perché ci sono due versioni di Don't cry!"

Il gruppo si allarga.

Il successo ci aprì le prime porte. Così come la primavera che ci permise di aprire finalmente la porta della cantina e respirare aria più salubre.
Arrivò la prima vera batteria per Paolo. E arrivarono Michele e Marcello con le loro chitarre e Stefano con la sua tastiera. La prima cosa professionale mai vista dai Colica. I primi spartiti. Le canzoni degli u2. Dovresti prendere lezioni di chitarra come noi! Qualcuno dovrebbe cominciare a suonare il basso! Perché guardate tutti me?

La crisi.

I ritmi insostenibili cominciarono a pesarmi. Le registrazioni della prima cassettina e il successivo tour sfiancarono le mie dita e il mio morale. Le date in via Cosmè Tura si susseguivano una dietro l'altra. La passione si era affievolita, volevo ancora far parte della band?
Ci furono momenti di tensione. Durante una tappa del tour, la cinquecento rossa era carica all'inverosimile dalla band e i suoi strumenti. Le chitarre spuntavano dai finestrini e dal tettuccio. All'arrivo ci mettemmo quasi mezz'ora solo per uscire dai sedili posteriori.
"Scusa ma il mio ampli dov'è?"
"Non lo so, è il tuo di ampli."
"Prima di partire non hai detto – È tuo questo ampli?"
"Sì, però non ho detto che lo caricavo in macchina."
Per la cronaca l'amplificatore non fu più ritrovato.

Durante un pomeriggio di prove avvenne poi lo strappo definitivo. Il nuovo tastierista insisteva per provare a ripetizione "Wild world" di Cat Stevens. Io e i miei spartiti degli u2 non trovavamo più spazio.
"Ooh, baby, baby, it's a wild world..."
"Scusate... Non puoi abbassare un po' il tuo ampli, non mi si sente!"
"No, è al livello giusto. Ooh, baby, baby, it's a wild world..."
"Scusate... Non possiamo provare anche qualcos'altro?"
"Prima dobbiamo imparare bene questa. Ooh, baby, baby, it's a wild world..."
"No! Scusate eh... ma così non mi va! A questo punto decidete: o me, o mister wild world!"
"Ooh, baby, baby, it's a wild world..."

Addio cantina. La mia stagione nei Colica finì così.

Il concerto. Quello vero.

Qualche tempo dopo arrivò anche la grande occasione. Un concerto vero, su un palco, con un pubblico che non si sarebbe sentito in obbligo di ascoltare per educazione o amicizia e addirittura con la SIAE da pagare. Trattasi niente poco di meno de La festa della birra di un paesino nel bolognese. Poteva essere l'evento che avrebbe scatenato in loro la voglia di tentare il grande passo, provare a fare veramente musica. Fare concerti veri e registrare dischi veri. Oppure poteva essere l'occasione per chiudere un periodo della vita e iniziare le cose serie.

Probabilmente voi non avete mai sentito parlare dei Colica. Ma c'è ancora in giro una videocassetta che testimonia il loro unico vero concerto. Quel video lo girai io.

Insomma…

Non vi sembra particolarmente aggressivo Lamberto Dini in questo periodo? Cioè... sembra quasi che debba un favore a qualcuno... cioè... non ci sono delle brave attrici nelle nuove fiction Rai?

Notizie in breve

Il Dalai Lama ha profetizzato: "Potrei rinascere donna". Su Repubblica si chiedono "E se il Dalai Lama si reincarnasse in una donna?". Beh... credo che ci proverei.

– Ciao! Ci siamo già visti?
– Può darsi... Tibet? Duecento anni fa?

– Ciao! Come ti chiami?
– Dalai Lama.
– La dai cooosa?

– Ciaobbella! Ti hanno mai fatto raggiungere il Nirvana?
– Ogni giorno. Cinque volte.

No, non funzionerebbe mai. Litigare con una donna il cui nome significa "Oceano di saggezza". Già vogliono avere sempre ragione...

Pronto a uscire il nuovo film di Sylvester Stallone. Tornerà a vestire i panni di Rambo. In questo episodio John Rambo, stanco dei continui soprusi dei suoi compatrioti verso i reduci di guerra, decide di autoesiliarsi in un paese più tranquillo. La Jugoslavia. La situazione però degenera e Rambo capisce che è meglio cambiare aria. Afghanistan. Ma i suoi ex-colleghi americani, ancora rancorosi nei suoi confronti ("Hai fatto un film dove liberavi l'Afghanistan dai russi e la lasciavi nelle mani dei talebani, complimenti!", era il 1988), arrivano anche lì. Costretto a fuggire, John trova riparo nel deserto. È l'Iraq.
Di lui si perdono le tracce per diversi anni, fino ai giorni nostri, quando il colonnello Trautman riceve una cartolina dal suo vecchio amico. "Qui fa caldo, ma almeno non ci bombardano. Bacioni dall'Iran, John Rambo".

Dietro ogni grande uomo c’è un ghost writer

È l'ultima moda tra i vip. Spesso costretti a districarsi tra shopping e vita mondana, sempre inseguiti da paparazzi e giornalisti. E quando questi ultimi chiedono interviste? I vip non hanno tempo e il pericolo della gaffe è sempre dietro l'angolo. Che fare allora? La novità è il ghost writer per interviste.
Vive nell'ombra. Spesso indossa una maschera e corteggia la Stella della Senna. Il più famoso di loro è il Tulipano nero, ma non era reperibile. Troppo impegnato a scrivere le interviste di un famoso presidente. Americano. L'altro è Simcam. L'ultimo suo impegno è stato sostituire Luigi Berlusconi per la rivista Style.
Ecco alcuni stralci dell'intervista rilasciata dal finto Luigi per il mensile del Corriere.


Non sarà per caso un bamboccione?
Buongiorno anche a lei! Lo dice in termine spregiativo. Noi bamboccioni abbiamo anche tante belle qualità. Guardi qua, ad esempio: se mi preme i polsi, riesco ad inviare sms e a cambiare canale; se mi preme sul cuore, dico "Ti voglio bene!"; se preme più in basso, scoreggio. Ma questo è un difetto, un errore facilmente risolvibile nella versione 2.0. E i bambini adorano noi bamboccioni.

Bamboccione alla Padoa Schioppa: uno che non si scolla dalla casa di papà neppure a spingerlo fuori.
Veramente io me ne sarei anche andato da casa di papà. Ma è talmente grande che mi sono perso. Pensi che abbiamo pure un vulcano.

Durante lo stage faceva anche le fotocopie? Portava il caffè?
Beh... ricordo una stagista americana che faceva cose molto peggiori.

Papà che dice: contento?
Lui è sempre contento. Per via del lifting, sa? Con tutto quel tirare, ora ha sempre il sorriso.

Una fortuna, questa passione per la finanza. Mettiamo che avesse voluto fare il pittore o il ballerino. Come l'avrebbero presa a casa?
Ma io ho sempre voluto fare tutte queste cose! Non per niente sono figlio del presidente operaio. Io sarò il primo finanziere ballerino.

Com'è andata a scuola con la scorta?
Molto bene. A parte sedersi tutti nello stesso banco.

Qualche fregatura l'ha mai presa?
Come no! Ma tutte le mie fregature avevano i capelli biondi.

Amici comunisti?
Ne avevo, cosa crede? Quando andavo a scuola. Non ci si chiamava tutti compagni?

E la tv? Ha mai pensato di andarci a lavorare?
La guardo. Soprattutto i programmi di Costanzo e del marito. In quanto a lavorarci, non so se sarei in grado. Forse se qualcuno insistesse...

D'accordo, niente tv. E quando prendono in giro suo padre che fa? Cambia canale?
Scherza? È il suo bello!

Il limite qual è?
Ma guardi, fosse per me, fino alla coprofagia tutto fa ridere.

È successo?
Della coprofagia?

La diverte anche Grillo quando chiama suo padre «psiconano»?
Buhahahahaha!

È nato il nuovo Partito del popolo delle libertà: meglio un padre presidente del Consiglio o che sta all'opposizione?
Nel suo nuovo partito, mio padre andrà oltre. Occuperà entrambi i ruoli.

L'ultimo no detto da suo padre?
Recentemente gli ho chiesto se Gasparri finge di essere così.

Mai avuto paura che i suoi divorziassero?
No. Mio padre ha metodi molto persuasivi.

E la lettera che sua madre ha scritto a Repubblica?
In effetti quella lettera non l'ha scritta proprio mia madre. È opera di un ghost writer per lettere di mogli di premier.

Che rapporto ha con i soldi?
Ottimo. A volte sembrano proprio piovere dal cielo. E per questo che mi chiedo il perché tanti italiani si lamentino.

Mai fatto a botte?
Oh sì. Le mie guardie del corpo hanno fatto un ottimo lavoro.

Come deve essere una ragazza per avere qualche chance con lei?
Rossa. E aprire tanti circoli della libertà.

Cosa non dovrebbe fare Francesca?
Niente. Lei è sempre a casa che aspetta me.

È molto corteggiato?
Assolutamente no. Non è facile per una ragazza accettare che il proprio ragazzo sia schifosamente ricco, girare su macchine potenti e frequentare solo posti d'élite.

Questa è una bugia...
Lo so. Ma volevo dare una speranza a tutti gli altri.

L'eredità Agnelli sta scatenando una battaglia giudiziaria: è il destino delle grandi famiglie?
Non sarà mai un problema. Secondo lei è più difficile spartirsi un tozzo di pane o l'intero panificio?

Convivenza o matrimonio?
Matrimonio di convenienza.

È stato a Lourdes. È credente?
Sono stato a Lourdes e credo che quella città abbia bisogno di un ospedale più grande. È pieno di malati.

Mondanità?
Mi segue ovunque vada.

Ce l'ha l'inno di Forza Italia, anzi del Partito del popolo delle libertà, nell'iPod?
Nella versione remix di Brian Eno. Lo stesso Eno si riunirà ai Roxy Music a breve per creare il nuovo inno del Popolo delle libertà.
 
Con i paparazzi come se la cava?
Ho imparato da mio padre. I paparazzi sono insopportabili, finché non ne hai bisogno.

Quando si vede sui giornali che effetto le fa?
Lo compro. Il giornale, l'edicola, l'intero editore. Che ci vuole fare? È un vizio di famiglia.

Dicono che sarà lei il prossimo presidente del Milan.
Detto tra noi, è più facile che mio padre venda l'Italia piuttosto che lasci il Milan.

Mai vista una partita dalla curva?
Sì. Quella volta tutto lo staff dirigenziale volle assistere al derby in curva. Non ho mai sentito tante parolacce e insulti irripetibili. E venivano tutte da Galliani. Persino la frangia più estrema della Fossa dei leoni si è dissociata.

L'ultimo libro letto?
Delitto e castigo. In famiglia lo adoriamo.

Tra gli statisti stranieri che ha avuto occasione di incontrare qualcuno è particolarmente interessante?
Vladimir Putin. Un uomo dal cuore buono. Dentro il corpo di un serial killer.

C'è un politico che secondo lei rappresenta i ragazzi?
Tremonti. Ha la faccia di chi è stato troppo tempo davanti alla playstation.

Lei è un privilegiato. Cosa ne pensa dei precari?
La mia sarà una generazioni di precari. Questo è quello che ho capito. L'importante sarà avere una famiglia ricca dietro le spalle.

Notizie in breve

Secondo un sondaggio, la canzone italiana più cantata all'estero è "Azzurro" con il 12% delle preferenze. Segue l'inno di Forza Italia, che con il 13% sceglie di essere secondo. Il 61% preferisce Berlusconi a Prodi. Il 100% degli intervistati ha i capelli rossi, il doppio nome e ha fondato almeno un Circolo della Libertà.

Cinema. Neanche David Linch ha capito Inland Empire.

In Canada è stato scoperto un dinosauro gigante. L'avevano dimenticato in cantina. Un paleontologo ha capito che quel mucchio di ossa appartenevano allo stesso esemplare e, se ricomposto a dovere, poteva ancora votare al Senato italiano.

Tom Cruise dev'essere un rompipalle mostruoso.

Elezioni USA. A un anno dal voto si fanno i nomi per il prossimo successore a George Bush. Potrebbe essere una donna, Hillary Clinton, un nero, Barack Obama, un italoamericano, Rudolph Giuliani, o un cartone animato, Homer Simpson.

Arte. Liz Taylor ha venduto il ritratto di Andy Warhol dipinto da Hugh Grant.

Lo studente finlandese, prima di massacrare mezza scuola, pubblicava video deliranti su YouTube. Amanda Knox e il suo fidanzato avevano entrambi un blog. Salvatore Lo Piccolo postava i pizzini su Ciccsoft

Barbari alle Invasioni

Grazie a Faucet, che sopperisce alle carenze della mia tivvù (ampia scelta tra rai uno e canale 5), ho potuto vedere la puntata di venerdì scorso delle Invasioni barbariche. Indimenticabile.

Primo ospite: Luciano Moggi. Lucianone è in tour promozionale del suo libro "Un calcio nel cuore" (nel cuore, eh?) (edito da Tea) (se vi stavate chiedendo chi ha avuto il coraggio di farlo) in cui cerca di rivalutare la sua immagine. Il risultato è quello di far sembrare meno cattivi anche i grandi dittatori del novecento. La Bignardi si è un po' risentita quando Moggi si è offerto di farle vedere fuori onda come riusciva a telefonare e pisciare nello stesso momento.



Secondo ospite: Lilli Gruber. Nell'occasione in posizione eretta. Presenta il suo nuovo libro "Figlie dell'Islam" (edito da Tea) (sto scherzando), dove racconta della difficile situazione delle donne nell'Islam moderno. Situazione complicata. Donne coraggiose che sotto il burka riescono a sopportare il fatto che i loro uomini facessero linguino alla Gruber.

Terzo ospite: Folco Terzani. Figlio di Tiziano. Come dire? Illuminante. Troppo buono e troppo ascetico per questo mondo. Soprattutto dopo aver visto Luciano Moggi. A un certo punto la Bignardi gli ha chiesto se vorrà essere ricordato come santo. A lui non dispiacerebbe ma si rammarica di non aver devoluto il compenso di una sua apparizione in beneficenza. Era apparso alla Madonna.

Quarto ospite: il professor Antonio Pinna, trapiantologo. Sull'onda del successo del Dottor House, viene trasmesso un filmato dove il dottore insolentisce i suoi collaboratori ("Tu non puoi fare questa cosa! Tu non sai neanche allacciarti le scarpe, per questo porti le sneakers col velcro") ("I casi sono due: o non scopi o scopi troppo") e consola i suoi pazienti. Al di là che al massimo il professor Pinna assomiglia a quello che si è inghiottito il dottor House, vedere lo sguardo di una sua ex paziente fa capire che persona speciale sia. Sarà che dopo Moggi sembrano tutti un po' dei santi.

Ed infine... Paola Barale e Raz Degan. In realtà intervista inutile. A meno che non vi interessi vedere com'erano Sandra e Raimondo da giovani. E sapere a che ora si alza al mattino la Barale. E dei suoi cani. A me sembrano tutte cose interessanti e li ho ascoltati. Ma soprattutto sono serviti a rivalutare la figura di Luciano Moggi.

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(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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