Archive for the 'Hi-tech' Category

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Io e te, che sse dovemo di?

Fa un po ridere questa cosa del Web 2.0. Ormai si trova dappertutto, nella grafica, nello stile, nelle idee che ci stanno alla base. Quest'evoluzione di internet che porta l'utente navigatore ad essere protagonista dei contenuti che sono sulla rete può divenire talvolta eccessiva o imbarazzante.
Fondamentalmente l'Italia, per non allargare gli orizzonti altrove, è un paese pigramente acculturato, che si ciba di gossip e tv, legge avidamente rotocalchi e tuttalpiù sfoglia i quotidiani o segue programmi di approfondimento in tv. Il navigatore medio gira su Google cercando stupidaggini per il telefonino, per leggere (nuovamente) gossip e notizie frivole, cercare barzellette, filmatini sozzi di segretarie con gli occhiali e la minigonna. Da sempre è fruitore, non creatore di contenuti. Non sarà che questo flusso di responsabilità di cui è oggi investito finisca per coglierlo impreparato?

Mi spiego con un esempio. Sono nati i forum e poi i blog. Ognuno si è aperto il suo posticino sulla rete per scrivere, perchè è di moda, lo fanno tutti ed è "facile come scrivere su word". Sei sicuro di avere qualcosa da dire al mondo o in qualche modo le circostanze ti stanno costringendo a farlo? E soprattutto: al mondo può davvero servire sapere quale condimento aveva la tua minestra oggi a pranzo?
Oggi le migliaia di servizi integrati sul web ci permettono di mettere a disposizione video, foto, condividere documenti di ogni tipo, mostrare a tutti le foto delle vacanze (due palle quando dovete sorbirvi tutte le diapo del conoscente che è stato in Kenia!). Apriamo account, ci registriamo dovunque per provare questo o quel servizio creando la più grande ridondanza di informazione che l'umanità ricordi. Ognuno di noi si sente in dovere di condividere quello che ha creato, merda o pregiato velluto che sia, spargerlo dappertutto senza un criterio logico che non sia quello del "è gratis ed è cool". Tagghiamo i contenuti, li commentiamo, li segnaliamo, li votiamo da 1 a 5, li riaggreghiamo semanticamente, li discutiamo e li modifichiamo. Non sarà un po' troppo disturbo per la stessa persona che fino a pochi anni fa navigava nel tempo libero mentre prendeva pigramente un caffè? I dati di questa ricerca sembrano parlare chiaro.

Se tutti creiamo contenuti peraltro, quali saranno i lettori di tutta questa creatività? Probabilmente sempre e comunque noi, che creiamo e leggiamo a nostra volta in un magico mondo di piena conoscenza dei fatti altrui. Scriviamo libri e ci invitiamo alla presentazione regalandoci copie omaggio. Organizziamo convegni a cui partecipiamo vicendevolmente in qualità di. Presenziamo ad assemblee che parlano di nulla ma cui non possiamo mancare. In pratica: ce le suoniamo e ce le cantiamo. La bolla non finirà per esplodere in un nuovo caos primordiale della rete in cui il castello di carte crollerà miseramente dietro un nuova ondata trendy che Dio solo sa che aspetto avrà?

Mi piacerebbe sapere nei commenti cosa ne pensano i tanti lettori di questo blog che in un modo o nell'altro sono produttori di informazione. 😉

Sono in ritardo. Arriverò alle

cellsms.jpgUna delle caratteristiche più buffe ed inutili dei telefoni cellulari è probabilmente la presenza di messaggi sms preimpostati. Controllate pure, li avrete sicuramente anche voi nel vostro vecchio telefonino, nascosti in qualche sottomenu scomodo da raggiungere. L'idea, utopistica, è quella che in situazioni di emergenza ci possano essere d'aiuto e farci risparmiare tempo essendo già pronti all'uso. DI fatto nessun idiota medio è in grado di recuperarli velocemente o di farsene qualcosa vista l'assurdità delle frasi presenti. Qualche esempio?
Il mio Nokiotto, nato per utenza business, possiede le solite scuse da lavoro:
- Sono in ritardo, arriverò alle (inserire orario)
- Sono in riunione, richiamare  alle (inserire orario)
- Sono in ufficio, chiamare (inserire numero)
ma la vera chicca è forse:
- Spiacente, non posso aiutare in questo.
degno del miglior badante filippino che trovate in giro.

Tutt'altro registro hanno i telefoni espressamente rivolti ad un'utenza giovane. Un tripudio di scusami, tvb, ti chiamo dopo, ti voglio bene. Fino alla summa del pensiero rapido moderno: Ti amo.
Come se due parole, così cariche di significato, non possano davvero rubarci il tempo necessario per essere digitate, demandando così il pensiero amoroso ad uno sterile pacchettino preconfezionato inviato alla svelta. Inquietante. Scusami tesoro, sto giocando a squash con il mio amico thailandese e in questo momento non riesco a risponderti perchè sono sotto di dieci punti e ho un polso slogato. Però, sappilo, ti amo.

Chiamare gratis i cellulari? Ora si può!

Siete sempre senza soldi e scroccate messaggi a destra e a manca? Chiamate dall'ufficio per non far lievitare la bolletta di casa? E' ORA DI FINIRLA!

Oggi, su Tecnonauta.

Google lancia Dream Machine

Google Dream MachineGoogle Dream Machine® è uno dei primi esperimenti hardware della all-house di Cupertino; ed è un esperimento a dir poco overdose: una macchina capace di registrare i sogni dell'utente mentre esso dorme.
Si applica una fascia nera gremita di sensori al plasma dritto in testa, i quali rilevano le onde cerebrali del R.E.M., solo R.E.M. (e proprio per questo non riesce a lavorare con le semplici fantasie) e le trasmettono a 2 GigaByte al secondo a un superelaboratore megatronico, qui un motore rendering di ultima generazione, il PorkyJude 3000®, trasforma i segnali prima in bytecode, poi in immagini che sono di un realsimo fantagalattico, poiché usano come Textures le stesse immagini cerebrali del sognatore.
"Si tratta di un sistema di Rendering in full-streaming, " ci dice un eccitatissimo Wolfang Stilike, il responsabile di questo esterefacente progetto "Una procedure nuova, poco dispendiosa e redditizia da fare schifo a Sodoma e Gomorra. Il sogno viene inciso su DVD, con immagini ad alta definizione digitale più il sonoro con solo due secondi di ritardo."

Le implicazioni ludiche e scientifiche di questa macchina rivoluzionaria le può capire pure un ritardato mentale nano, sordomuto, in ambasce col fisco.
Possiamo finalmente comprendere quanto c'è di vero nelle nostre affermazioni di smemoranza dei sogni, comparare il racconto di un sogno con la sua effettiva visione, per capire come lavorano  le  rimozioni. Il lavoro dei psicanalisti può dunque essere enormemente semplificato, potendo  loro agire direttamente sulla "materia pura", senza contaminazioni verbali dei complessi, oppure lavorare in dual-layer, pe capire attraverso gli scarti tra realtà e ricordo, come si comporta la patologia mentale. Si possono inoltre registrare dvd di sogni erotici snowboardistici con le donne o gli uomini che ci hanno rifiutato e così ricattarli di spifferare le immagini se non si rendono in privato reali. E mi fermo qui, lasciando DVD vergini alla vostra immaginazione bumbastick.
Il costo per ora è ancora da fascia alta, una Google Dream Machine che registri due ore di DVD costa oggi 60 miliardi di dollari, decisamente ancora troppi per comprarsi il gingillo. Intanto, fioccano le community dove vengono pubblicati i video dei sogni. Su www.dreamon.com, si possono vedere già i primi sogni di molti customers, e c'è anche un'imperdibile sezione sexy, perché voi non potete avere idea che razza di sogni erotichetti si fanno la notte gli ambosessuali.

Foneros di tutto il mondo, unitevi!

Vi piacerebbe gironzolare per il mondo e potervi collegare gratuitamente in ogni dove con il vostro portatile sfruttando qualche connessione senza fili lasciata aperta dal palazzo vicino? Certo molti enti per privacy o per sicurezza sono costretti a criptare il segnale wi-fi per evitare intrusioni nelle loro reti, ma se provassimo a pensare con una filosofia completamente inversa a livello di utenze casalinghe, un po' come quella, vincente, che sta alla base del peer to peer e dei sistemi per la condivisione di file e musica su internet?

Mettiamoci d'accordo: tu a casa hai una connessione adsl senza fili e la lasci aperta, cioè non cripti il segnale, così io posso connettermi alla rete usando la tua banda se dovessi trovarmi nella tua zona, io a casa mia farò la stessa cosa.

Nun t’allargà!

Chi fa siti web per mestiere o per passatempo, chi si è trovato a sistemare la grafica del proprio blog o del proprio orticello personale avrà ben noto il problema della dimensione di una pagina web. Per venire incontro alle esigenze dei monitor più piccoli e delle risoluzioni come l'ormai obsoleta 800x600 in uso su parecchi pc degli uffici, non c'è occasione in cui ci troviamo a discutere sulla massima larghezza da impostare nel design di un nuovo sito. Design liquido? Larghezze fisse? Smodato uso dei Css? Il sottoscritto, che se ne fregherebbe tranquillamente di chi ha un monitor piccolo, disegnerebbe più volentieri adattandosi alla più diffusa 1024x768, ma in definitiva prevale sempre una linea di cautela (soprattutto su pressioni del socio conservatore 😉 ) che ci porta a stare nei confini degli 800 pixel massimi, cui van tolti margini, barre di scorrimento eccetera... (Ciò non vale per questo sito)

Ma ecco Repubblica.it che questa mattina appare con una veste completamente rinnovata. E larghissima rispetto i canoni. Sapete come hanno professionalmente risolto il problema dei monitor piccoli le menti geniali del Gruppo Espresso? Così:

Il nuovo sito Repubblica. it è stato disegnato per monitor con una risoluzione uguale o maggiore a 1024 x 768 pixel. Se il vostro computer utilizza una risoluzione inferiore, e quindi lo schermo non riesce a visualizzare le pagine per intero, dovreste cambiare la risoluzione del vostro monitor. La procedura è molto semplice...

Cazzi vostri, insomma. The show must go on.

Siamo sicuri che Apple sia meglio?

Dopo il post leccatutto di TheEgo è giusto tirare merda addosso alla dire qualcosa di negativo su Apple, almeno per rispettare una ipotetica teoria dell'equilibrio.
Volendo acquistare un lettore mp3, mi sono informato a lungo sui migliori in circolazione: mi sembra doveroso accontentare vista e udito, dopo due acquisti "economici" uno fracassato e uno ceduto alla sorella.
Un parametro fondamentale di un qualsiasi apparecchio audio è il S/R ratio, ovvero il rapporto segnale rumore. Per chi di elettronica non sa nulla, è la matematica divisione tra potenza della musica e potenza del rumore - generalmente unione di "fruscio"  e distorsione (per dirla terra terra). Più è elevato questo valore, migliore sarà la qualità dell'ascolto. Molte case produttrici forniscono questo dato; tra queste non rientra Apple. Andando sul sito, infatti, si nota come tendano a sottolineare le caratteristiche estetiche; millantano qualità tecniche che poi non specificano. Insospettito da questo riserbo ho deciso di scartare la mela dalla lista dei papabili acquisti, anche in considerazione dei prezzi non sempre abbordabili. Alla fine la scelta è caduta su un (poi rivelato splendido) Creative Zen Micro, con rapporto segnale rumore di 98dB (il più alto trovato, solo gli impianti hi-fi e gli autoradio offrono di meglio). Quasi per caso mi sono imbattuto, oggi, in una tabella di caratteristiche dell'iPod Nano, rimanendo letteralmente sconcertato. 85dB. Una vera miseria, stesso valore di un mpio qualsiasi. Nessuno deve più osare dire che gli iPod funzionano meglio degli altri. Non aggiungo altro.

Eugenio goes fighetto

logo-apple.jpgUtilizzo il computer da relativamente pochi anni. Nel 1994 ho avuto in regalo il mio primo pc: un 286 con il quale ho imparato i rudimenti e via via tutto il resto, partendo dalle schermate nere di Ms-Dos. Il mio primo computer tuttavia, quello su cui cronologicamente ho battuto sui tasti la prima volta nel laboratorio delle scuole medie dal 1993, è stato un Apple IIe. Gigantesco ed ingombrante, non aveva disco fisso e necessitava l'inserimento di floppy 5,25'' per avviarsi.
Da pochi giorni, dal 13 aprile per la precisione, sono nuovamente utente Mac: il cerchio si è finalmente chiuso e il sottoscritto è tornato alle origini con un Mac Mini nuovo fiammante (con 1Gb di ram e il Superdrive). Ho salutato quasi definitivamente il farraginoso mondo Windows grazie ai consigli e ai devastanti racconti entusiastici del buon Gabriele (ma quanto ti paga la Apple per tutte ste marchette?). Quasi perchè il mio portatile monta sempre Windows e quindi durante gli spostamenti sarà con le finestre dello Zio Bill che dovrò fare i conti. Ecco in sintesi perchè sono entusiasta del mio nuovo sistema e perchè il mio computer è meglio del vostro 😉 Sbavate gente, sbavate.

- Quando premo il tasto di accensione il sistema si carica in una decina di secondi, al termine dei quali sono pronto ed operativo e non devo attendere nessun caricamento ulteriore di tremila programmini in background. Quando clicco Spegni in un'altra manciata di secondi il computer si spegne.
- Il mio nuovo Mac non fa alcun rumore. Abituato a ventole 24 su 24 stressanti e noiose non può che farmi piacere questo silenzio di tomba. Con 18dB di rumore di fondo il Mini è il computer più silenzioso al mondo.
- Le finestrelle svolazzano di qua e di là. Sono tutte stondate e ombreggiate. I font sono morbidi e precisi, le icone giganti e colorate. Da vedere è davvero elegante. Fuori occupa appena 16x16 cm e sta sul tavolo tranquillamente a fianco al monitor arredando elegantemente e senza occupare posto inutile come il vostro cassone che tenete sotto la scrivania.
- Il mio computer è dotato di wireless e bluetooth. Il che significa che se c'è una rete senza fili posso connettermi senza ingombri di cavi, e posso dialogare con il cellulare scambiando rubrica e condividendo il calendario. Quando arriva un sms sul telefonino mi appare una finestrella popup sul desktop dove posso leggerlo e rispondere direttamente dal Mac. Idem per le chiamate vocali, che posso girare in viva voce sul computer.
- Ho un telecomandino adorabile con il quale passo dalla scrivania con i miei documenti ad un media center dove gestisco dvd, video, foto e musica a tutto schermo standomene spaparanzato sulla seggiola. Quando suono una canzone mi viene mostrata la copertina del disco, quando riproduco una presentazione di foto di una vacanza la musica viene sincronizzata, quando vado alla voce Video posso vedere in automatico tutti i trailer dei prossimi film in uscita al cinema, disponibili via streaming dal sito Apple. Tutto, ricordo, senza un solo clic del mouse.
- Ho una gamma di programmi e utility mostruosa. Interi siti raccolgono migliaia di programmi anche freeware per fare egregiamente ogni cosa. Si installano trascinandoli semplicemente nella cartella Applicazioni. Quando non li volete più li trascinate sul cestino, senza paura che rimangano strane librerie e residui come in Windows. La compatibilità con il mondo dei Pc? Piena: i programmi più diffusi esistono equivalenti anche qui (dai vai Office, Dreamweaver e Photoshop alle cose più piccole come Firefox e Skype) e quando non ci sono, ottime alternative consentono di aprire gli stessi formati di file. Non è più vero che con il mac si è tagliati fuori al giorno d'oggi. Inoltre per chi proprio non riesce a farne a meno, ora sui Mac è possibile installare Windows Xp.
- Ho una sovrascrivania, che si attiva con un bottone. Si sovrappone a quello che stiamo facendo e mostra una marea di gadget utili. Si chiama Dashboard e qui mi consente di tenere dei comodi post it, visualizzare informazioni meteo, cercare un numero di telefono sulle pagine bianche o gialle, cercare una piantina di una città, inviare sms, usare la calcolatrice, convertire unità di misura e valute, cercare copertine dei cd, visualizzare la guida tv, convertire un testo in più lingue e chi più ne ha più ne metta... Spettacolare e comodamente a portata di mano.
- Per cercare un file nel guazzabuglio di documenti, non ho bisogno di diventare matto e tantomeno di usare un comando Trova come in Windows, dove la ricerca può impiegare alcuni minuti. Qui ogni cosa è indicizzata, il che significa che è rintracciabile all'istante cercando soltanto una parola chiave. Una canzone, una mail, un documento di testo, una foto. Tutto a portata di mano all'istante. E quando dico istante intendo "il tempo di digitare la parola chiave o il titolo".

Non vi ho ancora convinti? Peggio per voi. Che Zio Bill vi benedica, io vi mando tanti saluti e una cartolina che mi sa che da qui non torno indietro facilmente!

The Switch

macmini.jpgE' ufficiale. (e a noi checcefrega?) A meno di clamorose presentazioni di MacBook intorno al 1 aprile, dove per clamorose si intende che a parità di prezzo attuale vengano introdotti nei nuovi modelli di portatile bianco Apple entry level:

- 1 ingresso audio line-in
- 1 uscita audio digitale
- 1 gb di ram di serie
- disco fisso di almeno 80gb
- FrontRow con telecomando Apple remote

qui la scelta è stata fatta. Si dà fiducia a Steve e alla sua mela morsicata compiendo il rito di passaggio che da comunità di invasati smanettoni e modaioli hanno battezzato the switch.
Il passaggio ad Apple avverrà, spese impreviste a parte, intorno a metà aprile e si orienterà verso un modesto ma appetibile Mac Mini.
L'idea di un media center in camera da collegare all'home theatre per gustarmi film e musica su un sistema per me nuovo e fascinoso per design ed usabilità ha avuto la meglio alla fine. La colpa è di voi blogger, (chi sennò?) che a forza di parlare di certe cose fate venire la bavina alla bocca persino a gente come Attimo, che ha un computer rotto che si inchioda ogni 5 minuti, un Ipod di cartone e nessun portatile alla moda. Diabolici siete.

Davanti a me c'erano due strade: da possessore che sono di portatile Compaq di appena due anni avrei potuto affiancare ad esso un altro portatile Apple, che sostanzialmente avrebbe ridotto l'attuale alla polvere di un cantuccio quando invece ancora esprime benissimo le sue potenzialità su Windows. Oppure optare per un Apple fisso, da tenere in camera da poter usufruire comodamente con Photoshop, Dreamweaver e altre diavolerie  grafiche e musicali con cui sono solito dilettarmi nel tempo libero e/o per lavoro e che meritano un monitor ampio e un sistema più snello e adatto a loro.
Dopo rotture di palle ad amici e conoscenti, consulti con esperti mac e simpatizzanti, ho quindi scelto questa seconda strada. Pensavo di orientarmi verso un monitor bianco, 19 pollici, da collegare ad un Mac Mini con configurazione modificata: 1GB di ram e il SuperDrive al posto del normale combo cd/dvd.
A tal proposito: quale monitor offre secondo voi il miglior rapporto qualità prezzo stando intorno ai 300 euro? Sono importanti le specifiche di luminosità, contrasto, tempo di risposta e il formato per un uso di software che non implica montaggi video e usi della scheda grafica massicci? Sono tutti 16:9 o alcuni hanno ancora formati 4:3? Quali marche posso trovare che producano monitor 19 bianchi (per stare in tinta...) che costino intorno ai 300 euro (escluso il bellissimo Benq fp93v che costa troppo)? Lo so che a casa l'avete tutti un monitor piatto, date un supporto a questo povero giovine smarrito...

Ora basta, Steve

apple-logo.jpgA tutto c'è un limite. Presentare una cassona nera cui collegare l'iPod e sostenere di avere "reinventato l'hi-fi" è presunzione pura. Per 379 € è stronzaggine. Inoltre far sbavare il mondo intero dietro a possibili nuovi iPod con touchscreen o improbabili tablet pc e poi sfornare un Mac Mini più costoso e con scheda grafica condivisa significa tergiversare e prendere per i fondelli la gente. Vabbè che Mac è bello e Mac è figo. Ma migliorare di poco un prodotto e pretendere più denaro in cambio significa approfittarsene. Perlomeno gli utenti di pc non si aspettano niente dal mercato o dalla Microsoft e non pendono dalle labbra di Bill Gates per ogni cosa inventa. E' buffo invece constatare che per gli utenti mac ogni cosa esca dalla casa di Cupertino sia oro. A me pare che dopo l'iPod di così eclatante non abbiano più sfornato nulla.
Attendo gli iBook Steve: primo aprile. Niente pesci o chiamo la polizia.

Buffet

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trovate a Londra

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le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
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Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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