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Ciccsoft Compilation 2008

Tra le poche tradizioni che rispettiamo, ce n'è una che non manchiamo di celebrare da ben 5 anni ormai, ovvero dall'inizio di questo blog: il concentrato di un anno di musica. Le più ascoltate, le più belle, le più significative (secondo noi), non necessariamente le "migliori": ogni canzone, per un motivo diverso, riesce a passare le impegnative scremature e ad arrivare fresca fresca nelle vostre case in comodo formato mp3. E' la Ciccsoft Compilation 2008, il momento in cui impacchettiamo l'anno passato e lo possiamo, si spera definitivamente, archiviare. Le feste sono finite, ma il disco continua a girare.

Ciccsoft Compilation 2008: un anno di musica

Ciccsoft Compilation 2008: un anno di musica

Ciccsoft Compilation 2008
Scarica tutte le canzoni nel pratico zippone: clicca qui.
Oppure, scegli quella che ti interessa cliccando sul titolo:

01. Girls In Hawaii - This Farm Will End Up In Fire
02. Il Genio - Pop Porno
03. Bugo - C'è Crisi
04. MGMT - Time to Pretend
05. Glasvegas - It's My Own Cheating Heart That Makes Me Cry
06. Vampire Weekend - Walcott
07. Baustelle - Il liberismo ha i giorni contati
08. Afterhours - Riprendere Berlino
09. Oasis - I'm Outta Time
10. Coldplay - Viva La Vida
11. The Verve - Love Is Noise
12. Portishead - The Rip
13. The Niro - Liar
14. TV on the Radio - Family Tree
15. Nome - Le Cose Succedono
16. Fleet Foxes - White winter hymnal
17. Le Luci Della Centrale Elettrica - Per Combattere L'Acne
18. The Raconteurs - You Don't Understand Me
19. The National - About Today

Le puntate precedenti:
Ciccsoft Compilation 2004
Ciccsoft Compilation 2005
Ciccsoft Compilation 2006
Ciccsoft Compilation 2007

Che suono fa il 2008?

Per chiudere le feste, e dunque questa pseudo-appendice di 2008 vacanziera, fredda e sorniona, ecco l'elenco degli ascolti più ascoltati del 2008: album, singoli, vecchiumi e live. Non ci facciamo mancare niente.

ALBUM PIU' ASCOLTATI (interamente e in ordine sparso)
Baustelle - Amen
Afterhours - I milanesi ammazzano il sabato
Coldplay - Viva La Vida
MGMT - Oracular spectacular
Jovanotti - Safari
The National - The Virginia EP
Offlaga Disco Pax - Bachelite
Ben Folds - Way to normal
Le luci della centrale elettrica - Canzoni da spiaggia deturpata
Vinicio Capossela - Da solo
Brazilian Girls - New York City
Gomez - How we operate
Vampire Weekend - Self titled


SINGOLI PIU' ASCOLTATI (per numero di ascolti, su iTunes, iPod, iPhone miei e di Puntini)
1. Il liberismo ha i giorni contati - Baustelle (80 ascolti)
2. Riprendere Berlino - Afterhours (44 ascolti)
3. Charlie fa surf - Baustelle (35 ascolti)
4. Alfredo - Baustelle (34 ascolti)
5. Human - Killers (28 ascolti)
6. Il solito sesso - Max Gazzè (26 ascolti)
Disco lies - Moby
7. Il periodo ipotetico - Amor Fou (25 ascolti)
Seventeen years - Ratatat
8. Viva la vida - Coldplay (24 ascolti)
Time to pretend - MGMT
9. In Italia - Fabri Fibra feat Gianna Nannini (23 ascolti)
Kids - MGMT
10. Violet Hill - Coldplay (22 ascolti)
A te - Jovanotti
Wildcat - Ratatat
Alla mia età - Tiziano Ferro
11. About today - The National (21 ascolti)
Walcott - Vampire Weekend

RI_ASCOLTI (vecchie e giovani glorie non del tutto nuove)
Claudio Lolli
Antonello Venditti
Fabrizio De Andrè
Beatrice Antolini
dEUS
Vasco Rossi
Ratatat
Frederic Chopin
Interpol
Led Zeppelin
The National

CONCERTI
Le luci della centrale elettrica - Stazione Marittima, Venezia
The Hormonauts - Stazione Marittima, Venezia
Tre allegri ragazzi morti - Stazione Marittima, Venezia
Amari - Estragon, Bologna
Offlaga Disco Pax - Estragon, Bologna
Baustelle - Estragon, Bologna
Francesco De Gregori - PalaSegest, Ferrara
Radiohead - Arena Civica, Milano
Vasco Rossi - Heineken Jamming Festival, Mestre
dEUS - Piazza Castello, Ferrara
Franz Ferdinand - Piazza Castello, Ferrara
Interpol - Piazza Castello, Ferrara
Vinicio Capossela - Teatro Duse, Bologna
Subsonica - Velvet, Rimini

Trasformiamo questa Ferrara in un’altra cazzo di Ferrara

Leonardo, con un post dei suoi, alza il velo su un dubbio più diffuso di quanto si pensi riguardo al successo di Le Luci della Centrale Elettrica. Subito si apre il dibattito: perchè Vasco Brondi non piace a tutti quelli cui dovrebbe piacere?

La questione è meno pelosa di quanto possa sembrare, e apre mille rivoli generazionali, per non dire "attitudinali". I testi di Vasco, oltre al suono della sua voce rauca che grida "rabbia" (che poi sempre rabbia non è) e agli accordi monocordi, non sempre colpiscono l'immaginario di tutti noi. E ci mancherebbe. C'è chi resta interdetto, anzi "indifferente" e si chiede se forse è lui ad essere rimasto alla fermata precedente. Strano definirsi già troppo vecchi per chi è cresciuto a pane, Ferretti e Clementi, forse la questione andrebbe spostata più su come gli Auto-Esclusi dal Circo Brondi abbiano digerito praticamente tutto il proprio immaginario musicale-culturale-sociale. In che cosa si siano trasformati, insomma, che li impedisca di sintonizzarsi sull'onda delle Luci.

Pure a me che lo seguo dai suoi primi chilometri di scontrini, ogni tanto pare di sentire soltanto rumore di niente: nient'altro che una fortunata miscela di frasi azzeccate, tenute insieme con lo stesso scotch bianco stampato sopra la sua chitarra. Gridate con quella rabbia, appunto, che rabbia secondo me non è, e perciò non fa incazzare: fa immedesimare, perchè non (ti) strappa ma evoca, non brucia ma riscalda un intero sentire umano comune a questi cazzo di anni zero. La differenza è che finora nessuno l'aveva fatto: lui sì, e ci è andato maledettamente vicino. I CCCP non ci sono più, e l'assenza si fa sentire.

Forse ci sarebbe pure un'altra via per dirimere la Questione Vasco Brondi, oltre al fattore generazionale. Una discriminante probabilmente campata in aria e non prevista nelle intenzioni: essere o non essere di Ferrara, la città di Vasco e pure (che coincidenza) la mia. Vero, le canzoni delle Luci possono vestire qualsiasi scenario provinciale/metropolitano (e infatti suonate a Milano ci stanno benissimo), ma solo chi è impregnato di nebbia e gigantesche scritte coop può distinguere le Centrali Elettriche. Se sei di Ferrara puoi addirittura averle viste, e sapere che in realtà non di centrali si tratta ma di uno squallido Petrolchimico. Chi non è di Ferrara non può ricordarsi la sensazione primordiale vissuta all'altezza del casello di Ferrara Nord nello stagliarsi sullo "skyline" tutti i bagliori del Petrolchimico di notte, che sembra di stare tornando da un lungo viaggio in una New York adagiata sulle valli bonificate. Lo sai che quella è merda chimica, non è New York ma Ferrara, lo sai che è un buco nero che brilla eppure ti fermi lo stesso ai bordi di un cavalcavia con la macchina accesa di fianco ai fossi e alle pantegane, per fotografare quello spettacolo. Non pensi a niente. Pensi solo che sia bellissimo.

C'è una differenza inevitabile che divide gli ascoltatori de Le Luci della Centrale Elettrica tra chi ha vissuto qui e chi no. Una casuale differenza che ti fa drighignare i denti quando senti Vasco implorare di trasformare questa cazzo di città in un'altra cazzo di città, e ti viene voglia di candidarlo a sindaco dei tuoi neurotrasmettitori avviliti.

Super Classifica Show

A dicembre piomba nelle nostre vite una ricorrenza angosciante e ineluttabile. No, non mi sto riferendo alla drammatica scelta di cosa fare nella serata forse più drammatica su le 365 a nostra disposizione.

Mi sto riferendo alla compilazione della famigerata Lista dei Migliori Album dell'Anno. Un meccanismo spietato di selezione non adatto agli indecisi e agli ignavi: perchè per compilare la lista devi avere ascoltato 10 album perlomeno decenti, e soprattutto, devi averne ascoltati almeno 10.

Giorni combattuti dunque, passati a scremare gli strati musicali sull'albero della nostra vita annuale, per arrivare al nocciolo duro, il cuore pulsante di un anno di musica. Non è per niente facile. Premiare l'album sorpresa, che mai avresti pensato potesse piacerti e invece è entrato in loop quasi sottotraccia durante la compilazione di fogli di stile o sotto la pioggia autunnale? Inserire i bolliti di turno che comunque hanno sfornato parole comprensibili alla tua frustrazione? Assegnare un onesto quinto posto a chi ti ha scortato lungo l'A13? O scegliere senza indugi la strada della meritocrazia, e issare al primo posto chi, semplicemente, se lo merita, perchè spacca i culi? Non è per niente facile.

Quest'anno mi smarco dal giochino, niente classifiche per il sottoscritto. Ma cercherò di radunare quelle in cui mi imbatto, in una sorta di post-calderone aggregante di chi a fine dicembre, ogni anno, riesce a decidere e mettere in ordine. Si inizia con Onan, che, vedi un po' la coincidenza, issa al primo posto proprio l'album che sarà probabilmente su tanti dei vostri podi: sicuramente, lo sarebbe stato del mio.

- Onanrecords

- Emmebi

- Footprints in Snow

- Soul Food

- The Round Mount

- Rumore

- Stereogum Gummy Awards

- Rolling Stone USA

- Said the Gramophone

- Polaroid

- Chromewaves

- Whiterussian

- Dietnam

- Gorilla vs Bear

- ElRocco

- Fabricated Lunacy

- Italian Embassy

- alterX

- Junkiepop (PistaKulfi)

- Radio Noise Blues

- Cidindon

- Junkiepop (GiorgioP)

- Pitchfork

- Stereogram

- Delay-Decay-Attack

- Albums 2008 : Le top des blogs (Francia)

- brouhaha. ha!

- Il basso rumore

- Kekkoz

- Arte del Nastrone

- I guess i'm floating

- La Blogotheque

- Fard-Rock

- heavyhorse

- Diario dalla camera oscura

- A day in the life

- Indie For Bunnies

- Accento Svedese

- SigurRos

- Indie-Rock.it

- Guylum Bardot

- Bronson

- Vitaminic

- Margherita Ferrari

- late breakfast

- La Somma di Due

- Onda Rock

- The Hype Machine

Ciccsoft aggrega le classifiche dei migliori album del 2008

Risorse utili per non perdere nemmeno un listone:
- Fimoculous.com: riepilogo delle classifiche dei migliori album del 2008 comparse in rete.
- Last.fm: Speciale Last.fm con le classifiche degli album "più ascoltati" nel 2008 dai propri utenti.
- Disco Bravo 2008: l'aggregatore per antonomasia delle classifiche, realizzato da Gecco (assieme al suo gatto).

Questo non è il peggio ma la strada è giusta

Pronti al PeggioLe novità, per di più valide, vanno segnalate.
Quindi doverosa citazione per il nuovo progetto di web-tv musicale nato dalla mente di Andrea Girolami: Pronti al Peggio. Dentro si possono trovare, tra le altre cose, concerti casalinghi, come quello d'esordio con i Casino Royale.

Come progetto mi ricorda concettualmente l'idea della francese Blogothèque, che registra concerti fatti più o meno o dove capita (andate a vedervi l'archivio, uno migliore dell'altro, io vi segnalo quello delizioso degli Yeasayer), Pronti al peggio propone anche altre rubriche, tra cui quella gustosa che va alla scoperta di come vivono i membri dei piccoli gruppi indipendenti in Italia. Gente che quando non suona, per dire, fa l'autista sui monti dietro Genova.

Sabato, mentre mettevamo i dischi, è entrato…

L'originale, da leggere prima, è qui.

Sabato, mentre io e Attimo mettevamo i dischi in balera a Casumaro, è entrato Pupo.

Così: in un non brillantissimo sabato sera post-festivo (peraltro più affollato di quanto l'infelice collocazione da day after di Halloween facesse presagire), mentre stavo passando un po' di classici della Romagna, mazurka, fox trot, valzerini, il piccolo e arcinoto musicista italiano (noto per essere il conduttore di un fortunato quiz preserale, tra le altre cose) è entrato dall'ingresso di via Lenin come un avventore qualsiasi. Si è messo in coda coi suoi amici, si è fatto pagare da bere, ha promesso un paio di volte di offrire lui il prossimo giro, e si è messo a ballare. Io, da grandissimo fan delle sue canzonette, ho rischiato di svenire, e ho continuato a mettere i dischi con il cuore a mille e l'ansia da prestazione di chi si trova davanti a uno dei suoi piccoli (in ogni senso) idoli.

Avevo sempre saputo che portarmi nella valigetta una copia del tendenzialmente imballabile Su di noi prima o poi sarebbe servito a qualcosa; così, quando abbiamo fatto partire il pezzo in questione, Pupo ha reagito con lo stile tranquillo e sportivo che gli si confà: ha alzato le dita in segno di vittoria, e si è messo a fare il karaoke sulla sua stessa canzone, tra le vecchie felici, i mariti con le fotocamere che lo immortalavano e agli amici che ridevano perchè sapevano che a questo punto non avrebbe offerto più da bere. Ha fatto un paio di richieste, subito accontentate (Toto Cutugno e «qualcosa di romagnolo»; abbiamo messo L'Italiano e Lauretta mia, e pare aver gradito), e alle tre passate, sulle note di Maria Elena dei Los Indios Tabajaras, ha lasciato il locale.

Così.
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Sabato, mentre io e Rachele mettevamo i dischi al Torino, è entrato Sir Oliver Skardy dei Pitura Freska.

Così: in un non brillantissimo sabato sera post-festivo (peraltro più affollato di quanto l'infelice disposizione dei tavoli permettesse), mentre stavo passando un po' di classici reggaeton da cazzeggio, il bidello musicista veneziano (noto per essere più popolare di Cacciari e forse del Doge, nella sua città, tra le altre cose) è entrato dal retro del club di Campo S. Luca come un amico dei gestori. Si è messo in coda coi suoi amici, ha pagato due giri di spritz per tutti, ha fatto su offrendo agli astanti, e si è messo a ondeggiare lentamente. Io, da grandissimo fan del compianto gruppo ska veneto, ho rischiato di svenire, e ho continuato a mettere i dischi con il cuore a mille e l'ansia da prestazione di chi si trova davanti a uno dei suoi piccoli idoli.

Avevo sempre saputo che portarmi nella valigetta una copia del tendenzialmente imballabile Na bruta banda prima o poi sarebbe servito a qualcosa; così, quando abbiamo fatto partire Pin Floi, Skardy ha reagito con lo stile tranquillo e sportivo che gli si confà: ha tirato un bestemmione alzando le dita in segno di vittoria, e si è messo a ballare la sua stessa canzone, in mezzo agli amici che ridevano e le ragazze impazzite che gridavano come ochette "Io Venezia la ooodiooo". Ha fatto un paio di richieste, subito accontentate (i Casino Royale e «qualcosa dei Coconutz»; abbiamo messo Bonnie e Clyde e La puzza dei ricordi, e pare aver gradito), e alle tre passate, sulle note di Laurel Aitken, si è addormentato ad un tavolino mentre gli fottevano il fumo.

Così.

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Sabato, mentre io e Cagnazz mettevamo i dischi al Renfe, è entrato Francesco Bianconi.

Così: in un non brillantissimo sabato sera post-festivo (peraltro più affollato che nell'infelice serata di Halloween a base di ragnatele e dance commerciale), mentre stavo passando un po' di classici indie spinti, il romantico musicista italiano (noto per la sua capigliatura, la voce profonda e il successo con le donne, tra le altre cose) è entrato dall'ingresso di via Bologna come un fighetto qualsiasi. Si è messo in coda coi suoi amici, non ha pagato perchè l'hanno riconosciuto, ha preso da bere sempre aggratis, e si è messo a ballare. Io, da grandissimo fan dei Baustelle, ho rischiato di svenire proprio come la maggior parte delle ragazzine, ho lasciato Cagnazz in console e mi son fatto un cubalibre triplo con il cuore a mille e l'ansia da prestazione di chi si trova davanti a uno dei suoi idoli.

Avevo sempre saputo che portarmi nella valigetta una copia del tendenzialmente imballabile Sussidiario illustrato della giovinezza prima o poi sarebbe servito a qualcosa; così, quando abbiamo fatto partire La canzone del riformatorio, Bianconi ha reagito con lo stile tranquillo e sportivo che gli si confà: ha chiesto scusa agli amici, si è allontanato venendo verso la console, intimandomi di toglierla e di fare poco il furbetto. Mi ha proposto proprio proprio di mettere il loro ultimo singolo, che non avevo con me perchè il cd si inceppa sempre a causa delle tracce nascoste. Ha fatto un paio di richieste, subito accontentate (Franco Battiato e «qualcosa che spacca»; abbiamo messo Voglio vederti danzare e Tourette's dei Nirvana, e pare non aver gradito), e alle cinque del mattino, sulle note di I just can get enough dei Depeche Mode, si è acceso una paglia, soffiandomi il fumo sulla faccia in segno di gradimento.

Così.

Alla mia età

Forse sarà l'autunno, il mood malinconico degli ultimi tempi, o semplicemente la mia età, ma quando va detto va detto.

Il nuovo singolo di Tiziano Ferro, è bellissimo.

Dig Out My Beatles

Sto ascoltando per la prima volta l'ultimo album degli Oasis, Dig Out My Soul. Al termine della traccia numero 3, questi drogati falliti mi citano Dear Prudence, e sentire le note dei Beatles dentro l'ultimo degli Oasis, nel 2008, è qualcosa di così paraculo e doveroso (?) che riesce ancora a farmi bagn... intenerire.
O - A - SIS / O - A - SIS
Ascolta: Oasis - The Shock Of The Lightning
(forse segue partigianissima recensione)

The Italy Gig List in the Sky

Italy Gig ListItaly Gig List ha chiuso, giusto ieri, giusto al termine di un nuovo anno (si sà, che il vero capodanno è a settembre). Sito che conoscevo pochissimo: so però della sua storicità, punto di riferimento nel saper smistare le date dei concerti, nel corso di un intero decennio. La lista chiude e lascia tutti noi giovini assetati di elettricità ed elettronica (nel senso di musica) intenti a cercarceli da soli, i millemila concerti da vedere. La conoscevo pochissimo, l'Italy Gig List, ma mi ritrovo molto nel leggere queste considerazioni scaturite sul momento.
La lista chiude insomma, e lo fa anche parecchio incazzata:

cosi non va.
la musica, con annessi e connessi, dovrebbe aiutarti a cambiare la vita, non a cambiarti gli abiti ed il 'trend'.
quindi, bisognera' farsi cambiare la vita da qualcos'altro.

X & Y & Z

Chris Martin dorme.Una recensione sull'ultimo album dei Coldplay? Diciamo che la miglior canzone non è stata inserita nell'album.
Quando ci sono clamorose aspettative, in genere poi vengono puntualmente deluse. Se tutti si aspettano il salto di qualità definitivo, la prova tangibile che sono effettivamente una delle band più importanti su scala planetaria, e non solo perchè sono pompatissimi e vendutissimi ma anche perchè fanno bella musica, diciamo che diventa anche abbastanza facile (scontato?) produrre un album dal sapore perlomeno "insignificante".

Io lo sto ascoltando, questo Viva la Vida ecc., e apprezzo tutti gli sforzi per non ripetere all'infinito la formula vincente di A rush of blood to the head, di andare oltre, di stratificarsi sia in profondità che in larghezza. Eppure l'effetto prodotto è di uno stiracchiamento delle intenzioni, un voler coprire tutti gli spettri possibili finendo così per assottigliare lo spessore delle canzoni. Canzoni come Fix You ti vengono fuori una volta per decennio, è vero, ma se deve essere il "power pop orchestrale" del singolo Viva la vida la bandiera dei Coldplay del 2008, allora effettivamente ce li siamo un po' giocati. Non bocciati però, perchè effettivamente un po' di stoffa è rimasta, le intenzioni buone ci sono e traspirano qua e là, e la versione acustica di Lost! ci riporta a galla chi erano i Coldplay. Irripetibili e oggi schiavi della voglia di sperimentare, altresì definita come "evitiamo di scrivere canzoni fotocopia".
Ma le sperimentazioni attuali suonano molto meno originali degli esordi, nel senso che instillano debolissime esternazioni emotive in un ascoltatore dei Coldplay storicamente abituato a piangere o ridere o comunque immedisimarsi. Non sarebbe poi così male tornare a fare quello che gli riesce meglio, anche se ripetuto? Io, un'altra possibilità (l'ultima, ovviamente) sono ancora disposto a concedergliela.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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