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L’imbarazzo della scelta

Rallegratevi! Abbiamo finalmente la lista completa dei candidati premier per questo Paese. Ripetete a voce alta e coglietene il significato: Primo Ministro, Presidente del Consiglio, Capo del Governo italiano. Mica cotiche.

Ebbene potrete scegliere addirittura fra 12 personalità di spicco, sicuramente adattissime a guidare il Paese con sapienza ed efficienza. Esse sono:

- Silvio e Walter, evvabbè fin qui niente di nuovo. Li conosciamo entrambi fin troppo bene: uno è quello che strappa i fogli e svende il figlio, l'altro è quello che gira in pullman e prende le multe, che ha candidato un operaio, uno studente raccomandato, un vescovo, un navigatore, un pilota di formula uno, eccetera... pure il vostro vicino è coinvolto.
- Fausto Bertinotti, immarcescibile, verso la fine della carriera politica, sempre dritto come un fuso con i suoi ideali, il suo cashmere e il portaocchiali. Un Presidente d'esperienza.
- Pierferdi. Allo sbaraglio, con la Chiesa dalla sua parte, almeno quella con la C maiuscola, che il resto dei cattolici chissà dove sono finiti, un po' di qua e un po' di là. Fondamentale per votare le leggi, pecorella smarrita prossima al rientro all'ovile a urne chiuse.
- Daniela Santanchè, donna cazzuta come le facevano una volta, l'unica peraltro in corsa tra i big, e che per questo dovrebbe rappresentare da sola l'altra metà del cielo. Donna Daniela presidente assicurerebbe ministri quali Briatore, Smaila, Simona Ventura, e si configura quindi benissimo come candidata per chi vuol vivere leggero, tra reality e champagne.
- Boselli. Ah già, lo SDI che ora è diventato partito Socialista. Quello che fa campagna elettorale con le parolacce. Sono "incazzati neri", ma spariranno come lacrime tra la pioggia, come sempre del resto.
- Stefano Montanari, della lista "Per il bene comune", è uno che merita il vostro voto solo per l'intento. Lui non è corrotto, non cerca poltrone o privilegi da Casta. Non è di sinistra o di destra. Vuole il vostro bene, dei vostri figli. Uno così dovrebbe prendere il 99% no?
- Bruno De Vita, dell'Unione democratica per i consumatori, se eletto presidente, metterà una Coop ad ogni angolo, un Billa vicino allo stadio, alla farmacia, un'Esselunga a lato del benzinaio. I prezzi scenderanno per concorrenza, la frutta e il pane saranno finalmente un bene per tutti come l'acqua. Per un'Italia del benessere. Per un'Italia dalla parte di chi consuma. Ma chi produrrà più?
- Flavia D'Angeli, della Sinistra critica, è scettica su questa Sinistra arcobaleno. Lei aveva proposto falce e martello verde e tricolore per contentare tutte le anime della coalizione, ma han preferito quello stupido simbolo arlecchino. Fatela Presidente e renderà più critico il modo di far politica, senza quaraquaqua e poltrone facili. Discutiamone con lei.
- Stefano De Luca, del Pli, per chi si sente ancora liberale, ma non crede in Silvio e nella visione tutta sua di libertà tinta di azzurro. Cilindro Montanelli, da lassù, approverebbe?
- Marco Ferrando, del Pcl, se eletto presidente spazzerà via ogni dubbio. La salma di Trotsky verrà riesumata definitivamente e resa venerabile in Vaticano. I lavoratori costituiranno un governo popolare che occuperà simbolicamente il paese. Probabile l'instaurazione di un ministero per gli scioperi e un sussidio che accompagni i nuovi nati dall'età dell'asilo a quella dell'ingresso in fabbrica.
- Renzo Rabellino rappresenta infine la Lista dei grilli parlanti. Verbosità al potere. Se lo eleggerete presidente occuperà la fascia preserale dopo il tiggì parlandovi dei risultati del Governo, giorno per giorno, al posto delle estrazioni del Lotto. Beppe Grillo tornerà in tv con un varietà e condurrà Sanremo mettendo al centro tematiche sociali e letture di post ad alta voce tratti dal suo celeberrimo blog. Mantellini sarà finalmente ministro delle comunicazioni, Gianluca Neri quello degli spettacoli, Giulia Blasi delle pari opportunità. Un presidente per tutelare la rete e i suoi adepti, al grido di "più banda per tutti!".

Andate al mare

Un quarto d'ora di cazzeggio in ufficio ed eccoci nella gallery di Repubblica. D'altronde Ciccsoft nel 2001 ne raccolse centinaia di manifesti taroccati... 🙂


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I love you

Nel tripudio orgiastico della festa dell'amore, mentre frotte di coppiette festeggiavano in locali di dubbio gusto scambiandosi rose (c'è la schiavitù dietro la coltivazione delle rose, sappiatelo) e cioccolatini (vi andrà sui fianchi, sul culo, sulle guance butterate, ostruirà le vostre vene, carierà i vostri denti) (ma quanto sono buoni, cazzo), mentre coppie simulavano indifferenza verso una festa commerciale ma, sotto sotto, maledicevano il partner per non avergli portato neanche un microscopico regalino; in mezzo a tutto questo, ci stavo io. Seduto su una panchina. Non la panchina degli innamorati di Peynet, ma quella della palestra durante una partita (ovviamente, c'erano dubbi?). Non trovassi la felicità dentro di me, avrei di che odiarVi, bastardi!

E a ricordarmi che il 14 febbraio è la festa degli innamorati, ci ha pensato iTunes con una compilation creata per l'occasione. Infatti è 'na merda.


Ecco a voi la compilation I love you, adeguatamente commentata.

1) Pictures of You - The Last Goodnight: canzonetta molto in voga sulle radio e in televisione. Personalmente la trovo insopportabile e noiosa, loro sono agghindati come punkabbestia ma abbastanza carini da piacere alle ragazze emo. Il testo non sarebbe male se non li schifassi a priori (so che non è bello ma è un lusso che mi piace concedermi).

2) Per me è importante - Tiromancino: bellissima canzone stracciamutande. Zampaglione sa come conquistare i nostri cuori e i nostri portafogli. All'epoca ho pure comprato il cd. Ma come si dice? Mo'basta!

3) Right Here Waiting - Richard Marx: e vai di anni ottanta! Classicone straziante, solo ad ascoltarla cresce la petta ai capelli e sogni di correre da lei in Harley sulle strade della California.

4) Nothing Compares 2 U - Sinéad O'Connor: niente sa farti odiare una bella canzone come sentirla cantare da tutte le tue compagne di scuola sul pullman durante una gita scolastica. Anche Sinéad ha sofferto molto per questa cosa. Lo so per certo.

5) Save a Prayer - Duran Duran: ascoltavo il disco Arena da bambino di nascosto. Nessuno doveva sapere che mi piacevano i Duran. E nessuno lo saprà mai. Neanche voi. E comunque Save a prayer ha sempre sofferto per essere la traccia prima di The wild boys. Meritava di più. Meritava soprattutto un video migliore.

6) A chi mi dice - Blue: la devo pure commentare?

7) Eternal Flame - Atomic Kitten: fa sembrare bella la canzone precedente. E tutto dire.

8) Missing You - John Waite: come per la traccia tre. Dobbiamo ancora continuare a idolatrare gli anni ottanta? (se l'AIDS è arrivata in quegli anni un motivo ci sarà stato) (ma si sa, basta dire "anni ottanta" e la merda diventa cioccolata).

9) (I Just) Died In Your Arms - Cutting Crew: come per la tre e la otto (sono stato troppo duro con gli ottanta, mi dispiace) (in effetti sono stati gli anni di Magic Johnson) (che infatti ha preso l'HIV).

10) I'd Do Anything for Love (But I Won't Do That) - Meat Loaf: lo vedete? Vogliono commuoverci con questi drammoni strappalacrime. Si aspettano che noi diciamo "Uh... quanti ricordi con questa canzone!". No! E poi Meat Loaf è un ciccione. Ve lo ricordate in Fight Club? Era quello ciccione ovviamente. Non potevate confonderlo con Brad Pitt. Era quello con le tette che abbracciava Edward Norton.

11) Nobody Does It Better - Carly Simon: l'inferno ha la sua colonna sonora. È questa.

12) Slave to Love - Bryan Ferry: il massimo interprete degli anni ottanta. Nel senso che ha proprio interpretato quegli anni al massimo. E quante scopate è riuscito a farsi con questa canzone ("Ciao, sono Bryan Ferry, quello di Slave to love!" – sbran! e se le ritrovava già nude e distese).

13) Is This Love - Whitesnake: l'inferno esigeva anche un lato b.

14) Innamorarsi ancora - Stadio: Gaetano Curreri è sicuramente un grande autore di canzoni. Ma a volte – consentitemi – la fa fuori dal vaso. Come in questo caso.

15) Feelings - Morris Albert: oh Signore, dammi la forza.

1) (eh, sì. Compilation doppia) Please Don't Go - KC & The Sunshine Band: e si ricomincia subito alla grande. Ve la ricordate mentre le ragazze di Non è la rai ci ballavano sopra? Devo aggiungere altro?

2) Why Can't We Live Together - Timmy Thomas: nei trenta secondi di ascolto su iTunes non ho sentito una parola. Ma mi è bastato per non andarla a cercare altrove.

3) You Are So Beautiful - Al Green: uh, questa mi piace, dev'essere finita qui per caso.

4) Tutto quello che un uomo - Sergio Cammariere: che succede? Seconda canzone consecutiva. Se continua così dovrò comprarmi il disco.

5) Never Back Down - Novastar: 13 euro e 99 centesimi. Dovrò cominciare a pensarci. Mi piace la voce di questo gruppo.

6) Stop - Jamelia: ah, ecco. Siamo tornati sul solito standard. Se li possono sognare i miei soldi. Jamelia è quella che ha cantato in duetto con Tiziano Ferro. Ehi, dov'è Tiziano Ferro? Merita di comparire in questa compilation.

7) Sweet Surrender - Amalia Grè: con quella voce fa sembrare interessante anche l'elenco del telefono. Ma non avranno lo stesso i miei soldi.

8) I Got You Babe (feat. Chrissie Hynde) - UB40: in questa compilation ci sta un po' come i cavoli a merenda. Infatti merita.

9) Love Don't Live Here Anymore - Jimmy Nail: questa invece ci sta a fagiolo.

10) Rush, Rush - Paula Abdul: questa poi supera la precedente. Indecente.

11) Ti sento - Matia Bazar: bella. Ma in effetti comprare nel 2008 una compilation con Ti sento dei Matia Bazar e regalarla ad una fidanzata mi sembra un tantinello demodé.

12) China In Your Hand - T'Pau: e se le fate pure sentire questa minchiata l'avrete persa per sempre.

13) We Have All the Time In the World - Fun Lovin' Criminals: furboni, quando ricominci a pensare a quanto schifo faccia questo disco, se ne escono con un pezzo come questo. E potrete giustificarvi con la fidanzata dicendo che gliel'avete regalata per questa.

14) Quell'angolo di vita - Milagro: ma come cazzo si fa a fare una cosa del genere?

1) (oh no, compilation tripla) True - Spandau Ballet: se sono finiti in malora ci sarà un perché. Ma anche loro se la sono spassata nei magici anni ottanta.

2) Everything I Own - Boy George: ehi, ho detto "spassata" e arriva Boy George! Eddai Boy, tu sei pure sopravvissuto. Ti è andata di lusso.

3) Eurasian Eyes - Corey Hart: questa è "brutta in modo assurdo".

4) We've Got Tonight - Kenny Rogers & Sheena Easton: e se trovate brutta questa, dovete ancora sentire le versioni di Gianni Morandi e Amii Stewart e di Giorgia e Ronan Keating.

5) How Deep Is Your Love - Cristina Donà: la buona Cristina prova a far dimenticare la versione dei Take That.

6) Lovin' You - Minnie Riperton: lallalallalà, dubidubidun...

7) Estate - Bruno Martino: e questa che ci sta a fare qui? Stesso discorso fatto per i Matia Bazar.

8) What You Won't Do for Love - Natalie Cole & Peabo Bryson: per usare un francesismo, potrei definirla "una cagata pazzesca".

9) It's All Coming Back to Me Now - Pandora's Box: ma questa è anche peggio. Questa puzza.

10) (Where Do I Begin) Love Story - Shirley Bassey: la voce inconfondibile di Shirley interpreta l'intramontabile Love Story. Proprio quello di cui tutti sentivamo il bisogno.

11) Jealous Guy - Roxy Music: sempre Bryan Ferry, prima di scoprire che da solo avrebbe scopato di più.

12) Love Is a Battlefield - Pat Benatar: l'amore è un campo di battaglia. La sapeva lunga la bella Pat.

13) Only the Lonely - The Motels: Ormai stanno ravanando nell'immondizia.

14) Every Rose Has Its Thorn - Poison: appunto.

15) Kayleigh - Marillion: ed ecco il classico colpo di coda. Lasciamoci così, perdendoci nei nostri ricordi. Quando vestivamo buffi ed eravamo felici. Quando credevamo che con una compilation personalizzata l'avremmo conquistata. Non con questa.

Insomma…

Non vi sembra particolarmente aggressivo Lamberto Dini in questo periodo? Cioè... sembra quasi che debba un favore a qualcuno... cioè... non ci sono delle brave attrici nelle nuove fiction Rai?

Un Natale mediocre

Il corpo di Babbo Natale fu ritrovato in un garage tagliato a pezzetti (il corpo di Babbo Natale, non il garage) il 7 gennaio 2008 dopo che un miliardo e duecentotrentatré milioni di denunce erano arrivate concomitanti la mattina del 25 dicembre, mandando in tilt i centralini telefonici.

La mattina dell'8 gennaio 2008 i giornali titolarono a piena pagina la tragedia, mostrando una rara foto di Babbo Natale da giovane quando frequentava il seminario, con sotto la didascalia: "Babbo Natale ai tempi del seminario": in quella foto Babbo Natale assomigliava a Paul Newman da giovane, occhi azzurri tagliati sottili, naso prominente, maglioncino a V e mascella da attore americano. Tantissimi giornali, nelle pagine interne, riportarono anche un'altra foto, sempre risalente ai tempi del seminario, (fa sempre un certo effetto mostrare le foto dei morti ammazzati "ai tempi" di qualcosa) in cui Babbo Natale giovane posava insieme ad altri ragazzi giovani, del tutto simili a lui tranne per il fatto che nessuno di loro riportava, intorno alla faccia, lo stesso circoletto rosso che i grafici dei quotidiani gli avevano tributato per renderlo facilmente riconoscibile. Anche in quest'altra foto, questa del circoletto, la didascalia molto ovviamente ribadiva: "Babbo Natale quando frequentava il seminario".

Allora quella mattina dell'8 gennaio la disperazione nel mondo fu tale che in tutto il mondo piovve. Chi prima, chi dopo, (a seconda del fuso orario) la gente osservò attentamente quella foto, la foto di Babbo Natale da giovane, in particolare quella dove stava insieme agli altri cerchiato di rosso, rimanendo colpita dall'alone di predestinazione che quel volto portava. Nessun altro, in quello scatto, sembrava essere bello a tal punto, così convinto, così fiero, come Babbo Natale da giovane cerchiato di rosso. Sembrava quasi, nella foto, che Babbo Natale giovane se lo vedesse già intorno alla faccia il circoletto rosso che i giornali, un giorno nel futuro lontano, gli avrebbero disegnato attorno. E sembrava che anche tutti gli altri ragazzi del seminario presenti potessero vederlo e che per quello apparissero meno convinti, più sconfortati, perché tanto, qualsiasi cosa avessero fatto, con qualsiasi voto fossero usciti da lì, con qualsiasi ragazza si fossero presentati al ballo di fine anno, ebbene, il circoletto rosso non sarebbe toccato a loro.

I giornali, quell'8 gennaio 2008, ma anche tutti i giorni a venire, per almeno un anno, parlarono diffusamente di Babbo Natale, raccontando vizi e virtù dell'uomo più famoso del mondo subito dopo Gesù Cristo e Briatore. (secondo un sondaggio di Forbes. In verità Forbes propose anche un altro sondaggio che si trascinò dietro una buona dose di critiche, sondaggio che elesse Babbo Natale secondo uomo più ricco del pianeta subito dopo Putin e i fondatori di Google) Arrivarono settimane atroci per la televisione e per il senso generale dell'inverno: la Borsa crollò pesantemente e "The Economist" scrisse che la morte di Babbo Natale si poteva paragonare, per gravità fiscale, al post 11 settembre. Naturalmente i più colpiti dal lutto furono i bambini: anche quelli che, da anni, avevano perduto la fede nella figura di Babbo Natale, tornarono improvvisamente praticanti e alla fine se ne contarono a milioni nei vari funerali che furono organizzati. (fu deciso che un solo funerale non sarebbe mai bastato a soddisfare la richiesta e, per questo, ne furono preparati 466 sparsi per il mondo: dove fossero realmente le spoglie di Babbo Natale non fu mai rivelato, così che tutti potessero segretamente covare il sogno d'aver scelto il funerale giusto e raccontarlo agli amici o nelle interviste televisive. Quelle giornate di grande unione e fratellanza furono chiamate dai media: "L'ultimo regalo di Babbo Natale". Sei milioni di T-Shirt furono stampate e vendute in poche ore)

Uno dei problemi principali fu che il cadavere tagliato a pezzi di Babbo Natale venne rinvenuto disgraziatamente nei pressi di una Moschea. Vennero perciò mesi difficili per gli islamici di tutto il pianeta: l'Italia, in particolare, si fece portavoce di una moratoria per ristabilire con "urgenza assoluta" la pena di morte. La moratoria fu approvata con grandissimo calore e in una dichiarazione, forse troppo affrettata, Prodi propose di dichiarare illegali tutte le persone di sesso maschile con la barba lunga e che avessero almeno un'acca nel nome o nel cognome. In più la Lega Nord si fece portatrice di una proposta, acclamata sulle rive del Po in uno storico giorno di febbraio alla presenza di 400 bifolchi, quattro vacche e sedici maiali coi paramenti sacri, secondo la quale proposta, chiunque fosse in grado di elargire informazioni sul presunto killer di Babbo Natale (che per comodità tutti cominciarono a chiamare Mohammad) avrebbe ricevuto una cifra in danaro pari al suo peso. (il primo a presentarsi fu sorprendentemente Giuliano Ferrara)



Un dibattito politico senza precedenti si scatenò: durante una manifestazione pacifica il 7 febbraio, esattamente un mese dopo il ritrovamento del cadavere tagliato a pezzetti di Babbo Natale, la polizia sparò lacrimogeni ad altezza uomo per disperdere una folla di riottosi naziskin che s'erano riuniti al grido di: "Santa Claus Raus". Il Parlamento deliberò che fosse il caso di calmare le ire cittadine e con una mossa storica e tempestiva le Grandi Potenze mondiali firmarono un Trattato di Pace Internazionale per cui tutte le persone minimamente sospettate d'aver ucciso Babbo Natale furono immediatamente imprigionate. Tra loro anche Salman Rushdie. Davanti a una petizione proposta da sommi Figli di Papà, tra cui Luca Sofri, in cui veniva chiesta l'immediata scarcerazione del letterato di Bombay, e firmata da oltre 350 Intellettuali italiani, tra cui Daria Bignardi, il governo Italiano rispose con una nota ufficiale: "Poteva pensarci prima e levarsi quell'acca dal cognome. Per non parlare della barba".

Petizione o non petizione, il Trattato di Pace Internazionale venne visto di buon grado da quasi tutta la popolazione mondiale. Secondo un sondaggio incrociato italo-americano il 97% delle persone intervistate si dicevano d'accordo con l'incarcerazione preventiva. Il 2% non sapeva o non rispondeva, il restante 1% erano blogger. (sondaggio effettuato su un campione di 1 milione di persone sparse per tutti e cinque continenti, tranne quello asiatico)

Com'è come non è, di certo ci fu che, messi dentro circa 13 milioni di persone sospettate dell'uccisione di Babbo Natale, anche tutto il resto della criminalità crollò in maniera sorprendente: addirittura le persone cominciarono ad uscire di casa anche dopo le 21 di sera e a nutrire nuovamente fiducia verso il futuro. (dove per futuro s'intendeva, al massimo, tutto il resto della settimana) La presidenza del Consiglio dei Ministri promosse spot pubblicitari, che sono ancora in onda, in cui si invitavano i cittadini a rilassarsi e a credere che quanto s'era fatto e si stava facendo per la sicurezza di tutti era già più che sufficiente.

Naturalmente non fu tutto qui.
Le indagini proseguirono per oltre un anno: come consulente speciale, gli inquirenti convocarono la signora Franzoni, ma ugualmente non venne fuori niente di significativo, a parte un coltello sospetto recante sulla lama tracce di sangue riconducibili a Meredith. I Ris tirarono fuori riscontri di ogni tipo: dopo sei settimane di analisi alcuni peli di barba bianca furono fatalmente fatti risalire alla vittima e non all'assassino.

Le televisioni ci marciarono: i palinsesti furono variati per mesi e, per rispetto, le Veline di Striscia la Notizia non fecero stacchetti addirittura per tre puntate.

Il minuto di silenzio osservato negli stadi di Serie A fece discutere moltissimo, perché i temibilissimi Ultras lo disturbarono con irrispettosi fischi. (fu pensato di incolparli tout court dell'assassinio di Babbo Natale, tutti gli Ultras d'Italia tranne quelli del Vicenza, in quanto i colori sociali di Babbo Natale erano molto simili a quelli della squadra biancorossa) Il Viminale, per rispondere alle curve, ree d'aver esposto striscioni quali: "Luciano Moggi come Babbo Natale" e "Dieci, cento, mille Babbo Natale", deliberò che tutti gli attaccanti di Serie A non avrebbero mai più dovuto segnare goal di testa. Fu così che scese in piazza anche il Sindacato Calciatori: l'Osservatorio, allora, trovò che per mettere la parola fine alla questione "Violenza negli stadi" la maniera migliore fosse quella di spostare l'orario delle partite dalle 15 alle 15.15: l'idea ebbe un successo universale e la Federcalcio mostrò dei tabulati in cui si dimostrava senza l'ombra del minimo dubbio che le violenze tra le 15 e le 15.15 erano effettivamente diminuite del 100%.

La morte di Babbo Natale cambiò la vita delle persone per tutto l'anno a venire, fino a che, naturalmente, non arrivò nuovamente Natale e due fasci di luce furono proiettati verso il cielo alla mezzanotte precisa da tutte le piazze del mondo. Allora i bambini intonarono canti religiosi, Bush si fece il segno della croce in diretta mondiale, mentre sulle sue labbra le moviole carpirono il messaggio: "Lo staneremo" e Silvio Berlusconi montò sul tetto di un auto per annunciare a tutti alcune cose, per esempio che Babbo Natale era comunista e quindi coglione nonché omosessuale e che da quel momento in avanti il Natale si sarebbe festeggiato il 24 di marzo. (disgraziatamente l'auto si mosse prima che Silvio terminasse l'orazione ed è per questo che l'ex premier risiede attualmente al Centro Traumatologico in terapia intensiva. Una delle sue ultime dichiarazioni carpite sarebbe stata: "Cribbio, ma che bisogno c'era del catetere?")

L'assassino non fu trovato mai, ma secondo recenti dichiarazioni dei Governi di tutto il mondo: "è altamente probabile che sia comunque in galera". Ai bambini fu spiegato che Babbo Natale era dovuto partire e che "adesso stava molto meglio di prima perché in un posto incantato e pieno di giocattoli". ("...Rignano Flaminio?", avrebbe domandato rabbrividendo uno di loro, secondo testimoni) Non tutti vissero felici e contenti, ma quasi.

[... buone cose e felicità da Noantri]

Notizie in breve

Il Dalai Lama ha profetizzato: "Potrei rinascere donna". Su Repubblica si chiedono "E se il Dalai Lama si reincarnasse in una donna?". Beh... credo che ci proverei.

– Ciao! Ci siamo già visti?
– Può darsi... Tibet? Duecento anni fa?

– Ciao! Come ti chiami?
– Dalai Lama.
– La dai cooosa?

– Ciaobbella! Ti hanno mai fatto raggiungere il Nirvana?
– Ogni giorno. Cinque volte.

No, non funzionerebbe mai. Litigare con una donna il cui nome significa "Oceano di saggezza". Già vogliono avere sempre ragione...

Pronto a uscire il nuovo film di Sylvester Stallone. Tornerà a vestire i panni di Rambo. In questo episodio John Rambo, stanco dei continui soprusi dei suoi compatrioti verso i reduci di guerra, decide di autoesiliarsi in un paese più tranquillo. La Jugoslavia. La situazione però degenera e Rambo capisce che è meglio cambiare aria. Afghanistan. Ma i suoi ex-colleghi americani, ancora rancorosi nei suoi confronti ("Hai fatto un film dove liberavi l'Afghanistan dai russi e la lasciavi nelle mani dei talebani, complimenti!", era il 1988), arrivano anche lì. Costretto a fuggire, John trova riparo nel deserto. È l'Iraq.
Di lui si perdono le tracce per diversi anni, fino ai giorni nostri, quando il colonnello Trautman riceve una cartolina dal suo vecchio amico. "Qui fa caldo, ma almeno non ci bombardano. Bacioni dall'Iran, John Rambo".

Dietro ogni grande uomo c’è un ghost writer

È l'ultima moda tra i vip. Spesso costretti a districarsi tra shopping e vita mondana, sempre inseguiti da paparazzi e giornalisti. E quando questi ultimi chiedono interviste? I vip non hanno tempo e il pericolo della gaffe è sempre dietro l'angolo. Che fare allora? La novità è il ghost writer per interviste.
Vive nell'ombra. Spesso indossa una maschera e corteggia la Stella della Senna. Il più famoso di loro è il Tulipano nero, ma non era reperibile. Troppo impegnato a scrivere le interviste di un famoso presidente. Americano. L'altro è Simcam. L'ultimo suo impegno è stato sostituire Luigi Berlusconi per la rivista Style.
Ecco alcuni stralci dell'intervista rilasciata dal finto Luigi per il mensile del Corriere.


Non sarà per caso un bamboccione?
Buongiorno anche a lei! Lo dice in termine spregiativo. Noi bamboccioni abbiamo anche tante belle qualità. Guardi qua, ad esempio: se mi preme i polsi, riesco ad inviare sms e a cambiare canale; se mi preme sul cuore, dico "Ti voglio bene!"; se preme più in basso, scoreggio. Ma questo è un difetto, un errore facilmente risolvibile nella versione 2.0. E i bambini adorano noi bamboccioni.

Bamboccione alla Padoa Schioppa: uno che non si scolla dalla casa di papà neppure a spingerlo fuori.
Veramente io me ne sarei anche andato da casa di papà. Ma è talmente grande che mi sono perso. Pensi che abbiamo pure un vulcano.

Durante lo stage faceva anche le fotocopie? Portava il caffè?
Beh... ricordo una stagista americana che faceva cose molto peggiori.

Papà che dice: contento?
Lui è sempre contento. Per via del lifting, sa? Con tutto quel tirare, ora ha sempre il sorriso.

Una fortuna, questa passione per la finanza. Mettiamo che avesse voluto fare il pittore o il ballerino. Come l'avrebbero presa a casa?
Ma io ho sempre voluto fare tutte queste cose! Non per niente sono figlio del presidente operaio. Io sarò il primo finanziere ballerino.

Com'è andata a scuola con la scorta?
Molto bene. A parte sedersi tutti nello stesso banco.

Qualche fregatura l'ha mai presa?
Come no! Ma tutte le mie fregature avevano i capelli biondi.

Amici comunisti?
Ne avevo, cosa crede? Quando andavo a scuola. Non ci si chiamava tutti compagni?

E la tv? Ha mai pensato di andarci a lavorare?
La guardo. Soprattutto i programmi di Costanzo e del marito. In quanto a lavorarci, non so se sarei in grado. Forse se qualcuno insistesse...

D'accordo, niente tv. E quando prendono in giro suo padre che fa? Cambia canale?
Scherza? È il suo bello!

Il limite qual è?
Ma guardi, fosse per me, fino alla coprofagia tutto fa ridere.

È successo?
Della coprofagia?

La diverte anche Grillo quando chiama suo padre «psiconano»?
Buhahahahaha!

È nato il nuovo Partito del popolo delle libertà: meglio un padre presidente del Consiglio o che sta all'opposizione?
Nel suo nuovo partito, mio padre andrà oltre. Occuperà entrambi i ruoli.

L'ultimo no detto da suo padre?
Recentemente gli ho chiesto se Gasparri finge di essere così.

Mai avuto paura che i suoi divorziassero?
No. Mio padre ha metodi molto persuasivi.

E la lettera che sua madre ha scritto a Repubblica?
In effetti quella lettera non l'ha scritta proprio mia madre. È opera di un ghost writer per lettere di mogli di premier.

Che rapporto ha con i soldi?
Ottimo. A volte sembrano proprio piovere dal cielo. E per questo che mi chiedo il perché tanti italiani si lamentino.

Mai fatto a botte?
Oh sì. Le mie guardie del corpo hanno fatto un ottimo lavoro.

Come deve essere una ragazza per avere qualche chance con lei?
Rossa. E aprire tanti circoli della libertà.

Cosa non dovrebbe fare Francesca?
Niente. Lei è sempre a casa che aspetta me.

È molto corteggiato?
Assolutamente no. Non è facile per una ragazza accettare che il proprio ragazzo sia schifosamente ricco, girare su macchine potenti e frequentare solo posti d'élite.

Questa è una bugia...
Lo so. Ma volevo dare una speranza a tutti gli altri.

L'eredità Agnelli sta scatenando una battaglia giudiziaria: è il destino delle grandi famiglie?
Non sarà mai un problema. Secondo lei è più difficile spartirsi un tozzo di pane o l'intero panificio?

Convivenza o matrimonio?
Matrimonio di convenienza.

È stato a Lourdes. È credente?
Sono stato a Lourdes e credo che quella città abbia bisogno di un ospedale più grande. È pieno di malati.

Mondanità?
Mi segue ovunque vada.

Ce l'ha l'inno di Forza Italia, anzi del Partito del popolo delle libertà, nell'iPod?
Nella versione remix di Brian Eno. Lo stesso Eno si riunirà ai Roxy Music a breve per creare il nuovo inno del Popolo delle libertà.
 
Con i paparazzi come se la cava?
Ho imparato da mio padre. I paparazzi sono insopportabili, finché non ne hai bisogno.

Quando si vede sui giornali che effetto le fa?
Lo compro. Il giornale, l'edicola, l'intero editore. Che ci vuole fare? È un vizio di famiglia.

Dicono che sarà lei il prossimo presidente del Milan.
Detto tra noi, è più facile che mio padre venda l'Italia piuttosto che lasci il Milan.

Mai vista una partita dalla curva?
Sì. Quella volta tutto lo staff dirigenziale volle assistere al derby in curva. Non ho mai sentito tante parolacce e insulti irripetibili. E venivano tutte da Galliani. Persino la frangia più estrema della Fossa dei leoni si è dissociata.

L'ultimo libro letto?
Delitto e castigo. In famiglia lo adoriamo.

Tra gli statisti stranieri che ha avuto occasione di incontrare qualcuno è particolarmente interessante?
Vladimir Putin. Un uomo dal cuore buono. Dentro il corpo di un serial killer.

C'è un politico che secondo lei rappresenta i ragazzi?
Tremonti. Ha la faccia di chi è stato troppo tempo davanti alla playstation.

Lei è un privilegiato. Cosa ne pensa dei precari?
La mia sarà una generazioni di precari. Questo è quello che ho capito. L'importante sarà avere una famiglia ricca dietro le spalle.

Notizie in breve

Secondo un sondaggio, la canzone italiana più cantata all'estero è "Azzurro" con il 12% delle preferenze. Segue l'inno di Forza Italia, che con il 13% sceglie di essere secondo. Il 61% preferisce Berlusconi a Prodi. Il 100% degli intervistati ha i capelli rossi, il doppio nome e ha fondato almeno un Circolo della Libertà.

Cinema. Neanche David Linch ha capito Inland Empire.

In Canada è stato scoperto un dinosauro gigante. L'avevano dimenticato in cantina. Un paleontologo ha capito che quel mucchio di ossa appartenevano allo stesso esemplare e, se ricomposto a dovere, poteva ancora votare al Senato italiano.

Tom Cruise dev'essere un rompipalle mostruoso.

Elezioni USA. A un anno dal voto si fanno i nomi per il prossimo successore a George Bush. Potrebbe essere una donna, Hillary Clinton, un nero, Barack Obama, un italoamericano, Rudolph Giuliani, o un cartone animato, Homer Simpson.

Arte. Liz Taylor ha venduto il ritratto di Andy Warhol dipinto da Hugh Grant.

Lo studente finlandese, prima di massacrare mezza scuola, pubblicava video deliranti su YouTube. Amanda Knox e il suo fidanzato avevano entrambi un blog. Salvatore Lo Piccolo postava i pizzini su Ciccsoft

Caro romeno, caro romano… (lettera dall’italiano medio e lettera all’italiano medio)

E adesso, caro romeno, che farai?
Ci implorerai, vi prego-vi prego-vi prego, di non essere razzisti? Ah, ma oggi come oggi bisognerebbe chiamarsi Ghandi per non essere razzisti: non lo vedi come siamo messi? Nientemeno, non possiamo più uscire di casa tranquilli e tu vorresti farci credere che dovremmo mantenere la testa sulle spalle? Ma smettila: hai esaurito i crediti, caro romeno. Per noi siete tutti delinquenti, assassini, ladri di borsette e violentatori di donne: accampati in quelle baraccopoli; accattoni, romeni e molto spesso rom, nomadi, zingari, zigani, gitani che mandate in giro i vostri figli a rapinare nelle metropolitane. E pensare che sarebbe così facile: basterebbe bruciarvi tutti! Non vorrete mica chiedere a noi, figli di Roma e figli d'Italia, d'essere sereni nel giudizio? Non più: avete reso il buio della città nostra un luogo insicuro, avete violentato le nostre donne, le avete uccise e lanciate nei fossi insieme al letame e ai funghi marci e vorreste chiederci di darvi un'altra possibilità? Lasciate a noi la libertà di maltrattare le donne nostre: siamo sufficientemente bravi ad insultarle tutti i giorni e a limitarne ogni pretesa di carriera in nome di un legittimo maschilismo. Fatevi gli affari vostri. Pensate a rubare i borsellini, ché per il falso in bilancio il talento è italiano.

Insomma, caro romeno, adesso che l'hai fatta grossa una volta di troppo - e sfiga t'ha detto che il marito della morta era pure uno piuttosto di conto - non chiederci di non fare di tutta l'erba un fascio. Lo facciamo eccome, il fascio: assassino tu, assassini tutti gli altri simili tuoi. Perché non spetta a noi, arrivati a questo punto, fare un passo indietro, ma a te. Spetta a te convincerci che stiamo sbagliando, spetta a quelli della gente tua venirci a dire no, guardate, non siamo tutti così. Ecco come ragioniamo noi e fattelo andare bene: di tutta l'erba facciamo un fascio e non ci rompere i coglioni. Vieni, romeno, vienici a convincere ma senza esagerare: dieci, quindici metri di distanza andranno più che bene. Hai visto mai...

Perché caro romeno, se vuoi sapere noi come la pensiamo, ebbene, dovresti avere l'eleganza di andartene. Non dire che non te lo puoi permettere, perché con Ryanair ti costa giusto il lavaggio di un vetro al semaforo. Vattene, caro romeno: prima che il corpo mezzo svestito di Giovanna nel fossato renda troppo chiaro il concetto che la colpa, qui, è tua ma soprattutto MIA.



Essì caro romAno, che t'incazzi solo quando ci scappa il morto, pensi davvero di essere un bravo cristiano? Caro Romano - romano di nascita e Romano Prodi, inteso come rappresentante del Potere - diteci perché ci vuole un ispettore Raciti per cominciare a porsi delle domande? Perché ci vuole Carlo Giuliani per un giro di vite intorno alle forze dell'ordine? E diteci perché ci vuole Giovanna morta nel fossato per vedere la fila di volanti fuori del campo rom in questione, dopo che il campo rom in questione erano vent'anni che stava lì e tutti, nel quartiere, lo dicevano che prima o poi... Caro romano, che offri il meglio di te davanti al telegiornale della sera con la bocca sporca di maccheroni al sugo e pecorino e buon vino, e caro Romano, che politicamente strumentalizzi ogni barbarie, schifo mi fa questa vostra apologia dell'allarme.

Caro romano che t'indignavi per i massacrati monaci birmani, dove sei finito? Dove hai riposto le tue ridicole felpe rosse? I tuoi cappelli arancioni, le tue fotografie spedite a "la Repubblica" per pubblicizzare il blog o il tuo sorriso da aperitivo milanese; dove hai messo le tue catene online, le petizioni? Tutte dimenticate nel vano porta oggetti della tua Range Rover da 400 cavalli? Dove sei andato, coglione, vate dell'ipocrisia? Tu che ti ricordi che c'è un mondo al di là del tuo orticello, solo quando ti si guasta un pomodoro; tu, e tutti quelli come te che s'alzano solo quando lo stadio fa la ola, solo quando anche tutti gli altri s'alzano, dove sei andato? Dove siete andati a nascondervi? Tutti a posare i fiori sul capezzale di Tor di Quinto state?

Ma venite via, fateci bella figura una volta tanto! Tornate ai vostri centri commerciali; tornate ai vostri concessionari d'auto. Dove sarete tra una settimana, tanto? Dove finiranno le indefesse ronde di questi giorni, che sembra che dalle parti di Saxa Rubra, a Roma, sia esploso un pozzo petrolifero o spuntato un albero del pane, tanta è l'attenzione, la polizia, il brulicar di gente, e invece è solo un campo, il solito campo rom, quello che c'è da quando Roma è Roma e a cui a nessuno è mai fottuto niente; dove finiranno queste improvvisamente puntualissime forze dell'ordine? Dove finirà il cordoglio? Dove finiranno le parole di Veltroni e la durezza dei prefetti?

Voi siete gli arbre magique ipocriti di questa esistenza di plastica: profumate la merda, sperando che sia qualcun altro a tirare la catena e non standovi troppo a preoccupare - c'è la partita! - se quella merda, alla fine, nessuno la scarica e s'accumula, s'accumula, s'accumula.

Caro romeno, caro romano,
ma vaffanculo.

La Bibbia di Zebedeo

Dal libro della Genesi.

Viveva in quel tempo un uomo di nome Sansone, dotato di una forza straordinaria e di una verga dalle dimensioni titaniche. Egli sapeva il fatto suo, ma anche quello degli altri e questo dava fastidio sopprattutto ai Filistei, che erano un popolo molto riservato e la cui regola principale era: fatti i casi tuoi! Essi, adirati con Sansone, gli dissero:" Fatti i casi tuoi!" ma lui rispose:" Ah!.." e basta. Una sera Sansone rientrò e trovò la sua compagna Dalila che gli disse:" Vieni a tavola che sennò si freddano i sofficini", egli si sedette, mangiò, ma dopo la prima boccata si sentì male e svenne. Al suo risveglio scoprì che Dalila lo aveva tradito e che i Filistei gli avevano tagliato i capelli, allora infuriato disse: "Cretini, la mia forza non sta nei capelli ma nei peli delle ascelle!", quindi prese i Filistei uno per uno, li intinse nella pece, li cosparse di piume e li lanciò  nella riserva dove un gruppo di cacciatori li riempirono di fiondate. Alla sera vennero serviti con la polenta alla sagra paesana.      
Parola di Dio.

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Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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