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Gazzetta Fair

Alla base di una vita sana ed equilibrata ci sta una corretta alimentazione, tanto movimento e soprattutto la lettura della Gazzetta dello Sport. La Gazza Rosea dall'alto dei suoi 111 anni di esistenza rappresenta un autentica Bibbia, il Santo Graal di ogni sportivo (sedentario prima di tutto, categoria tra l'altro sbeffeggiata ingiustamente) che si rispetti. Non a caso ha un numero di lettori paragonabile a quello dei due totem Repubblica/Corriere, caso credo unico in cui un quotidiano specificatamente sportivo riesce a tenere testa a quotidiani "generalisti". La si legge per il suo assurdo e garbato colore rosa, per il piacere tattile di lasciarsi sporcare le dita dall'inchiostro nero, meglio se appena fresco di stampa o del mattino. Soltanto negli istanti successivi si iniziano a mettere a fuoco i titoli, a sfogliarla rapidamente per un superficiale approccio e finalmente i preliminari si concludono con un'approfondito rapporto personale che si concentra nella religiosa lettura. Ecco, la Gazzetta dello Sport illumina ogni bar e rischiarisce le grigie mattinate, si lascia inzuppare dagli schizzi del mare sul bagnasciuga, si fa scompigliare dal vento come i capelli della propria amata sulla spiaggia. Riduttivo definirla "quotidiano sportivo", doveroso innalzarla a momento liturgico della vita di un italiano, e come tutte le religioni, guai a chi osa modificare qualcosa di così sacro...
Se è così amata forse è anche grazie all'autorevolezza che ha saputo costruire in tutto questo tempo, grazie alle grandi firme che sono passate per Via Solferino (mi viene in mente Buzzati, così su due piedi) ma soprattutto alla capacità di coprire il Calcio e lo Sport con maturità: è sempre riuscita ad andare oltre il recinto delle tematiche della cronaca sportiva pur non oltrepassandole mai. Perchè lo Sport ha tutto quanto serve per vendere copie: storie, eventi, risultati, cronaca, idee, ideologie, scandali, riscatti, costume, ironia, elementi popolari e raffinati allo stesso tempo. Basta saperli raccontare, ovviamente. Negli ultimi anni però sappiamo tutti che le vendite dei giornali hanno iniziato un inesorabile declino, e la Gazzetta per tentare di salvarsi ha tentato di invertire la rotta. Prima di tutto cambiando i timonieri, interrompendo il papato di Cannavò (19 anni!) e intraprendendo la serie di Direttori "non" sportivi. Ci voleva un esperto di tirature e di marketing, per i tempi moderni, e hanno chiamato prima Calabrese, poi Di Rosa e infine Carlo Verdelli; che ha sì portato un restyling grafico necessario (razionalizzando gli spazi come sta capitando su tutti i giornali) ma pure una "ventata di freschezza". Titoli enormi e sguaiati, accenni a eventi non sportivi, dvd in allegato sul papa e i Power Rangers, erano solo le anticipazioni di una ormai evidente mossa spiazzante: trasformare un popolare-giornale italiano per eccellenza nel giornale-popolare a tutto campo. L'ultima mossa disperata, in sostanza. Da qualche giorno compaiono due pagine dedicate a fatti di attualità e di costume (i Pacs, Vista, Harry Potter nudo...) nella rubrica "Altrimondi", ma è solo l'inizio. Dobbiamo aspettarci prime pagine come questa, con un titolo che fa da ponte tra sport e costume e dove la lettera di Veronica Berlusconi ha lo stesso spazio e risalto della vittoria della Roma sul Milan in Coppa Italia. Tale visione provoca smarrimento e inquietudine in un affezionato lettore come il sottoscritto. Il buon Carlo Annese cerca di spiegare i motivi della svolta epocale, ammettendo in questo post che dietro a tutto ciò ci sono anche (ovviamente) scopi commerciali, peraltro legittimi. La Gazzetta non fa beneficenza, ma pensando che per ogni pagina di attualità ne vengono tolte altre che coprivano notizie e storie sportive si rimane perplessi. Perchè "provare a fare meglio e di più" pare non essere economicamente redditizio, e allora si tenta di fare "di meno e di tutto". Mi viene in mente una perla del tragicomico presidente della Fifa Blatter, che propose come soluzione al calo dei gol nelle partite, quella di allargare le porte.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

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guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
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I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
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Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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