Le Ferrovie dello Stato, o Trenitalia come si usa chiamarle ora, stanno rinnovando parecchio il loro look. Cambiano le stazioni, sempre più tronfie di monitor che trasmettono martellante pubblicità a getto continuo (quella di Di Pietro pre-elettorale che sposta le finestre stile Minority Report è già un classico), cambiano i pannelli informativi, le enormi scritte con i nomi delle città, i quadri con gli orari che passano dall'eleganza meccanica del bianco e nero, a seminuovi cosi a led arancioni di dubbia leggibilità. Cambiano anche le voci automatiche che annunciano i treni: a seconda dei luoghi sono sintetizzate da voci femminili, maschili, robotiche, sincopate, telegrafiche, dialettali. Bisogna in ogni caso stare al passo con i tempi: nell'era di internet il viaggiatore vuol essere informato su tutto quel che accade con minuzia di particolari. Dice: il treno è in ritardo di 5 minuti. Si, ma perchè? Ha forato? Diarrea del conducente?
Così oggi la voce che era solita con molta discrezione giustificare il ritardo ad oltranza del convoglio per investimenti di operai, o suicidi rompicoglioni, annunciando scuse assurde o l'equivalente di un "motivi personali" con un generico "investimento" ha sentenziato tiepida: "causa investimento m o r t a l e ".
Alla notizia dell'esito dell'investimento - mortale - finito male senza possibilità di appello o di happy ending come di solito qualcuno chiosa ("Puvrin... speriamo sia ancora vivo...") per un attimo si è gelato il sangue di tutte le persone in attesa sui binari, si è sospeso il tempo, qualcuno ha storto il naso, qualcuno ha abbassato gli occhi, qualcuno ha smesso di leggere, qualcuno ha guardato il vicino, qualcuno, ebbene si, si è toccato le palle.
- Merda. - ha detto seccamente il tizio con la barba che mi stava a fianco e prende il treno con me ogni mattina, prima di tornare a pensare ad altro. A quel punto, come un segnale di liberi tutti, ogni cosa è tornata al suo posto e tutti i pendolari hanno ripreso a pendolare, come fanno del resto ogni giorno, mortale o no sia l'investimento di Trenitalia.