Mentre scendevo dal treno, qualche giorno fa, incappo nella discussione tra un ragazzo e una ragazza che restavano seduti ai loro posti uno di fronte all'altro. Lei sfogliava Chi, lui guardava interessato in silenzio. Lei gira su una pagina dove si parla dell'Isola dei Famosi e domanda:
Ma tu per chi tenevi all'Isola? Domanda alla quale lui prontamente spara un nome, sicuro, tranquillo, come se avesse domandato il suo cognome, il segno zodiacale o il numero di scarpe.
Io ho pensato, che sfigato che sono, non cel'ho un "vip sull'isola preferito". L'avesse chiesto a me avrebbe sbadigliato annoiata davanti ad un giovane di 25 anni che non segue l'Isola dei famosi.
Mi sono immaginato ad un party esclusivo, con il martini in mano e la giacca ben stirata, sostenendo una conversazione con persone di un certo livello. Le ho immaginate disgustate della mia mancata preparazione su argomenti di gossip, di televisione, di cultura popolare moderna fatta di chirurgia plastica e toupè. Arrancando per celare la mia ignoranza, adducendo giustificazioni assurde come il non pagamento del canone Rai e il famigerato taglio dei fili, creando in poco tempo il vuoto intorno a me.
E' un mondo complesso: per stare al passo e vivere in società bisogna avere cognizione di ogni stupidaggine accada sulla Terra, di ogni gaffe, di ogni donna nuda, ogni scazzottata, parolaccia, scoreggia, e per questo Dio ha creato la colonnina laterale di Repubblica.it e lo ringrazio ancora adesso.
Ma che Ferrara fosse prima di Bologna la ragazza che leggeva Chi proprio non lo sapeva e ha dovuto chiederlo a me mentre sostavo davanti a lei, altrimenti sarebbe scesa anzitempo rimanendo un'ora a vuoto a prendere freddo sul binario tre della città estense, sfogliando Chi nervosamente, sognando le Honduras e una quinta abbondante per Natale.