L'altro giorno hanno annunciato che dal primo gennaio cancelleranno il decreto Pisanu, che prevede l'obbligo per i locali pubblici - tra gli altri - di richiedere un documento al cliente per lasciargli accesso alla connessione Wi-fi. Avevo usufruito del servizio quest'estate per la prima volta, a Ferrara in uno dei pochi posti dove c'era questa possibilità: il pub Clandestino di via Ragno. Il suo proprietario, un omaccione baffuto napoletano con la passione per la birra e Maradona, ci aveva scherzato su sbuffando: pensa un po' se per darti una password devo stare a chiederti il documento e tutto il resto... ti fan passare la voglia di dare questo servizio ai clienti. In effetti è talmente strano lasciare una carta d'identità al barista che uscendo me la sono pure dimenticata li, dovendo tornare a riprendermela un paio di giorni dopo tra gli sfottò di Baffone. Pensavo proprio a lui l'altro giorno: chissà cosa dirà Baffone, chissà se sarà contento, che da gennaio potrà fare a meno di chiedere documenti alla gente, magari come lui che ha tenuto botta in questi anni, anche altri locali del centro cittadino seguiranno a ruota mettendo il wifi aperto e libero.
Baffone però, si è impiccato sabato sera, a 38 anni, con due figlie piccoline e un bel po' di depressione addosso che nessuno ha capito in tempo. Proprio lui, così sorridente e gentile con tutti, proprio lui che era sempre circondato di gente e un locale pieno che dovevi andarci alle nove o non trovavi posto a sedere. Proprio lui, che oltre a internet aveva le partite di champions, i vini e le birre artigianali, le esposizioni di quadri di artisti emergenti, i divanetti, i giochi di società che saranno rimasti due o tre in tutta la città a tenerli.
Wifi o no, a Ferrara quest'anno siamo arrivati a cifre record di suicidi, e ancora non c'è stato un giorno di nebbia, figuriamoci poi. Non va bene, non va niente bene, Baffone.