THE
CAVALIERE AND THE OTHERS, WE DON'T SPEAK ENGLISH,
di Sebastiano Messina
da Repubblica dell'8 dicembre 2001
Vi ricordate il governo delle tre "I", cioè Inglese, Internet e Impresa? Dopo aver trasformato Palazzo Chigi in un'impresa, Berlusconi ha messo l'inglese su Internet. Detto, fatto. Purtroppo è una tragedia. L'inglese berlusconiano nel sito del governo è un pasticcio comico, maccheronico, da festival dello sfondone. E non in una
paginetta secondaria, ma nelle biografie ufficiali dei ministri. Citiamo a caso, scorrendo le pagine del sito di Palazzo Chigi. Il maestro del ministro Buttiglione, il professor Augusto Del Noce, è diventato "August Of The Walnut", grazie all'inedita traduzione del cognome. Il ministro dell'Innovazione, Lucio Stanca, risulta amministratore dell'università milanese "Mouthfuls", nome che nasconde la traslazione fin troppo letterale del sostantivo gastronomico "bocconi".
Non solo, ma il suddetto ministro
"has covered loads with president of Ibm", cioè ha coperto non delle cariche ma dei carichi (con un telone?) insieme al presidente
dell'Ibm. E alla fine ha lavorato "near the center of Ibm
Italy", ciè non proprio lì dentro ma "near", nelle vicinanze (nel posteggio?). Direte: non è vero. Sbagliate. Sottovalutate il governo
Berlusconi. Andate nel sito www.governo.it, e arrivate all'indirizzo del signor ministro
(http://www.governo.it/sez_ministeri/biografie_inglese/
stanca_lucio.html). Vedrete con i vostri occhi. Magari vi verrà voglia di continuare. Allora constaterete che il ministro Marzano è autore di circa 150
"banns", parola del lessico religioso adoperabile solo per le pubblicazioni di matrimonio. Che è un "ordinary professor", espressione che all'estero individua un docente dozzinale, scadente, di seconda scelta: ordinario, appunto. E che per sua volontà non ha fatto parte del
"government Dynes", che sarebbe la versione angloamericana del governo
Dini.
Peggio è andata alla signora Moratti, ministro dell'Istruzione. Ignorando la distinzione che viene fatta alla seconda lezione di ogni corso d'inglese tra lui, lei ed esso, la sua scheda la colloca nel genere neutro e ci informa che
"it has two sons". Non solo, ma a lei invece del cognome hanno tradotto il nome, facendone "lady Joy
Brichetto", mentre il suo "piano aziendale" è diventato
"slowly of reorganization". Piano, lentamente: non è la stessa cosa? Il "piano regolatore" di cui fu autore in gioventù il ministro Scajola viene invece presentato come un
"flat", parola che indica una superficie senza asperità, uniforme, pianeggiante: un piano appunto. L'ipotesi che "piano" vada tradotto con "plan" non viene neanche presa in considerazione.
Evidentemente, l'impiegato incaricato di preparare le biografie non era stato forgiato dal governo delle tre "I", e deve essersi affidato a un traduttore automatico, uno di quei programmi che fanno tutto da soli. Ma non è detto che lo facciano bene, come conferma proprio la scheda del ministro dell'Interno (carica che viene tradotta come
"minister of the Inside", ministro del Dentro, anziché minister of Interior
Affairs). Perché il traduttore automatico lascia intatte le parole che non sa tradurre, restituendoci un incrocio degno di "Un americano a Roma". E dunque nel caso del ministro, ribattezzato
"Claudius Scajola", per dire che Berlusconi gli chiese una mano, la parola "chiese" passato remoto del verbo chiedere, in inglese
"asked" viene tradotta con il plurale di chiesa, "the
churches". Chiese. E cosa gli chiese? Di riorganizzare
"Italy Force", che ha un suono simile a quello del partito del Cavaliere ma significa tutta un'altra cosa: Battaglione Italia. Neanche gli alleati vengono risparmiati. Il Fronte della Gioventù, di cui fu segretario Maurizio
Gasparri, viene tradotto con "Forehead of Youth", che però significa "la parte alta della faccia dei giovani". Altero
Matteoli, ex ministro dell'Ambiente, viene presentato come
"minister of the Atmosphere", come se il suo compito fosse stato quello di mettere la musica e accendere l'incenso per creare, appunto, l'atmosfera. La Lega del ministro Bossi, anziché
"league", è diventata "alloy", cioè una lega metallica come lo stagno o il bronzo. A lui non hanno tradotto né il nome né il cognome, ma la sigla di Varese, la sua città: era Va, è diventata Goes (ineccepibile: terza persona singolare del verbo andare).
Il Guardasigilli Castelli invece, dopo "trent'years of job in company" si è candidato in un collegio a cavallo tra Lecco e Bergamo.
"To horse". Andando a cavallo? Non viene risparmiato nemmeno il ministro Ruggiero, uno che conosce l'inglese alla perfezione. Il sito del governo, per dire che ha lavorato a un certo Fondo, usa la parola
"bottom", che sarebbe inequivocabilmente il fondoschiena. Paga pegno persino il colto Paolo
Bonaiuti, portavoce di Berlusconi: lo hanno trasformato nel
"megaphone of the President", come se fosse un altoparlante.
Il diabolico traduttore ha colpito senza guardare in faccia nessuno. Il Cavaliere, però, s'è salvato. La sua è l'unica scheda in perfetto inglese. Lui sì che conosce le tre "I". Adesso manca la quarta "I": Identificare the cretino who has combinato that pasticcio.
Nota: Questo articolo è apparso su Repubblica di Domenica 9. Alle 8:10 a.m. dello stesso giorno le schede in inglese erano scomparse dal sito.
DUEMILADUE. Qui Italia...c'è qualcuno?
Ennesima
vittoria del purosangue italiano Varenne, che per la seconda
volta consecutiva si aggiudica il Gran Prix d'Amerique. Ora il
futuro del campione si svilupperà al di fuori del mondo delle
corse. Dopo aver rifiutato la carica di nuovo leader del
centrosinistra, per il velocissimo cavallo si prevede una lunga
maturità con l'incarico di fattore: a lui saranno sottoposte le
migliri cavalle italiane, nella speranza di ottenere un erede
dello storico campione. Immediate le reazioni di Pietro Mennea:
"se il Coni fosse stato più lungimirante, a quest'ora
avremmo una staffetta 4x100 in grado di dominare la specialità".
Secca la difesa del Coni: "Abbiamo, a suo tempo, iniziato
una sperimentazione che coinvolgeva lo sprinter barlettano.
Purtroppo, abbiamo dovuto sospendere per carenza di donne
disponibili: Mennea, infatti, non durava più di 19,72
secondi".
Smentita l'ipotesi circolata nella giornata di ieri sulla
terrorista fattasi saltare in aria in Israele: dopo lunghe
indagini, si è scoperto che non si trattava di una kamikaze,
bensi' di Alba Parietti, alla quale sono, ahime',
esplosi i seni al silicone che si era appena rifatti.
Flavio Briatore abbandona la scuderia Renault. Intervistato, ha
così dichiarato: "Da oggi comincio gli allenamenti per il
trotto: sono anni che corro, vincendo, in Formula uno e nessuno
mi ha mai proposto una vecchiaia come riproduttore."
Aumenta del 4% la bolletta dell'Enel. Il centrosinistra accusa:
"Berlusconi ha appena venduto la sua quota di azioni della
Riello, che è una delle più famose produttrici di stufe
elettriche. Siamo ancora una volta di fronte ad un problema di
conflitto di interessi".
Provenzano solo e malato, potrebbe essere ricoverato in qualche
ospedale pubblico compiacente. Le forze dell'ordine contano di
recuperare il cadavere nelle prossime 24 ore.
Slitta il vertice dell'Ulivo, che comunque dovrebbe tenersi in
settimana. Alla riunione saranno invitati solo i leaders dello
schieramento, per contenere i quali sarà quindi sufficiente la
sala convegni dell'Hotel Ergife
di Roma.
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Casino. Casini non bastava, e ora Berlusconi vuole proprio i casini. "Ripulire le strade", "basta con questo sconcio", "riaprire le case chiuse".
Lo sconcio, di per sé, sarebbe facilmente eliminabile applicando le leggi: poiché in Italia la violenza carnale e la tratta di minorenni sono ancora reato, basterebbe acchiappare i clienti che, nell'esercizio dei loro diritti patriarcali, concorrono nel reato di violenza carnale contro le persone, spesso minorenni, che vengono condotte a prostituirsi in condizioni di sostanziale non-libertà. "Ma io non lo sapevo", "Ma io ho pagato": benissimo, può ripeterlo al processo; intanto ci segua al commissariato.
Ma nè a Berlusconi né agli altri in realtà interessa minimamente la vita delle persone prostituite. La loro unica preoccupazione, profondamente ipocrita e profondamente italiana, è quella dello "sconcio" e del "che dirà la gente". "Fatelo, ma non vi fate vedere". Così, casini di Stato. Avevamo già il governo operaio, il governo imprenditore, il governo avvocato - adesso avremo anche il governo magnaccia.
Io trovo molto più "sconcio" (anche, tecnicamente, in termini di legge Merlin) il fatto che uno, andandosene per i fatti propri per la via, possa improvvisamente imbattersi in un Vespa o un Sgarbi, addirittura (e se ci sono bambini?) a viso nudo. Questo paese è un casino, signora mia.
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A proposito di Sgarbi. Una delegazione di capi afgani si è presentata ieri ai portoni dell'ambasciata d'Italia a Kabul e ha lasciato un messaggio in arabo che traduciamo qui in esclusiva per i nostri lettori. "Nel nome di Allah potente e misericordioso - dice a un dipresso il messaggio - bombardateci pure, se proprio non ne potete fare a meno. Metteteci in mano ai talebani, come voi occidentali avete fatto l'altra volta, oppure in mano agli altri tagliagole del Nord, che ora son diventati tutti democratici , almeno alla televisione. Mandateci i marines, le guardie della regina, la legione straniera, tutto quel che volete; ce lo meritiamo. Ma, per amor di Allah, risparmiateci Sgarbi! Noi siamo gente dura e siamo sopravvissuti a tante cose: ma Sgarbi proprio non ce l'aspettavamo."
E in effetti il tricolore che dopo tanti secoli torna a sventolare sull'impero, a Kabul avrebbe forse meritato ambasciatori più degni. Ne avevamo già uno a Kabul, noi italiani: il dottor Strada; uno dei pochi occidentali rispettati laggiù: perché non dare a lui l'incarico di rappresentarci fra gli afgani? Ma Strada non è un politico, non è un ruffiano, ed è una persona perbene. Al massimo, può rappresentare San Marino.
E allora ecco che arriva il pullmann con le autorità italiane (in ritardo perché il pullmann s'era guastato per strada; e prima di lui, italianamente, s'era guastato l'elicottero che doveva portarle fino al pullmann), arriva il pullmann e ne scendono ambasciatori, tirapiedi, colonnelli, cori del Nabucco, fidanzate e fidanzati di Sgarbi, e lui in persona. Si piazzano sull'attenti, tirano su una bandiera e cominciano a cantare l'inno con gran commozione (da Strada, non si cantano inni e dunque non si è italiani). Gli afgani incrostati di polvere, con la barba lunga, con tuniche e barracani e turbanti e tutto, li guardano con l'ironia benevola che i lord inglesi riservavano alle danze Bakumbo nell'Ottocento. Terminato l'inno e messa su la bandiera, Sgarbi spalanca la bocca e comincia, soddisfatto di sè, a emettere interviste e proclami. Veniva, che è tutto dire, da compiangere i talebani.
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Segnali. Sul Venerdì di Repubblica, e dunque non sul Giornale o su Libero o sul Der Sturmer ma su un giornale civile, si parla degl'intellettuali americani - gente come Gore Vidal, come la Sontag, come Chomsky - che criticano la guerra. Vengono messi insieme con gli antisemiti, coi terroristi e roba del genere. E siamo su Repubblica. Immaginate sul Middletown Times o sull'Arkansas Gazette.
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Patacones. Che avrebbero aumentato i prezzi approfittando dell'euro, questo era scontato. Quello che invece non ci aspettavamo in una forma così precisa e, si potrebbe dire, così artistica era un aumento dei prezzi mirato matematicamente sui poveracci. Il bus, i medicinali, le sigarette e - soprattutto! - la schedina. Altro che bombe a mira laser: qua il portafoglio dei mille-euro-al-mese è al centro di due retini incrociati. "Portare l'attacco al cuore di Fantozzi".
A parte lo stato tuttavia (che con Fantozzi peraltro aveva un vecchio suo rancore), i commercianti privati si sono comportati complessivamente bene. L'unica eccezione è costituita da quelli delle assicurazioni, che con la scusa dell'euro hanno terrificantemente aumentato la Rsa auto. Questi sarebbero gli stessi che l'anno scorso erano stati incriminati per essersi messi d'accordo fraudolentemente fra loro alle spalle degli assicurati. Ma non si potrebbe trovare una categoria di imprenditori più onesta per gestire le assicurazioni? Gli spacciatori di droga, i prosseneti, i tenutari del gioco delle tre carte a Forcella? No: fra tanti imprenditori relativamente onesti che ci sono in Italia, le assicurazioni auto dovevano andare a capitare proprio in mano agli assicuratori.
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Inutile spendere una sola parola sui ministri che sbattono i giudici a calci fuori dal banco della giuria mentre stanno giudicando. È come discutere sulla costituzionalità del fascismo mentre si sta cercando il cadavere di Matteotti.
Anche i fascisti avevano vinto delle elezioni, dopo una libera campagna elettorale in cui aveva potuto parlare chiunque, purché fosse schierato con Mussolini. E anche allora c'era un garante, il re, che teneva tranquilli i bempensanti sul fatto che tutto sommato i fascisti non erano poi gente che andasse in giro la notte a imbavagliare i giudici o ad ammazzare i Matteotti.
Allora, per controllare i pochi microfoni del paese, bisognava fargli la guardia a colpi di manganello. Adesso che microfoni e telecamere son diventati tanti, la strategia più aggiornata è quella di comprarseli ad uno ad uno. Ma è sempre un partito solo, in sostanza, quello che li può usare. Agli altri poche briciole, e le scritte sui muri. E le e- zine.
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Italia. Berlusconi è rimasto senza il ministro di Agnelli. Qui comincia l'Argentina.
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Occidente. Tre giovani - Ali bin Hattan bin Assad, Mohammed bin Sulemain bin Mohammad e Mohammad bin Khalil bin Abdullah - sono stati giustiziati il primo gennaio in Arabia Saudita per "atti omosessuali disgustosi e osceni".
Le sentenza emesse - come in questo caso - dai tribunali islamici sauditi anno forza di legge; la differenza coi talebani è che in Arabia vengono eseguite per decapitazione anziché per fucilazione, e che l'Arabia è una fedele alleata dell'Occidente e non un covo di fanatici da bombardare.
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Scrive Mattia:
Volevo regalare a degli amici il libro "L'odore dei soldi" di Marco Travaglio. Sono andato a ordinarlo in libreria. Prima libreria: la commessa mi guarda sorpresa, poi guarda su un treminale e mi dice che il libro è fuori stampa. Boh! Seconda libreria: "Il libro è fuori distribuzione", dice un'altra commessa con un'occhiata e un sorrisino. Mah! Terza libreria, una libreria piccola. Chiedo e mi sento rispondere "È proprio sicuro di volerlo ordinare?". Dieci giorni dopo mi telefonano
dicendo che "purtroppo il volume non è più in distribuzione". Quarta libreria: finalmente un'anima buona mi ordina il libro che arriva tre settimane dopo. Adesso ho regalato i libri, e un amico mi dice: "E vabbe', avrà fatto quello che ha fatto, ma chi di noi al suo posto...". Il fascismo iniziò proprio così.
Saluti a tutti, Mattia.
IL
CAVALIERE SPIEGATO AD UN AMICO TEDESCO
di
Paolo Ruiz (da Il Piccolo del 13 gennaio 2002)
Paolo Rumiz ha scritto a un amico tedesco questa lettera, che oggi esce anche sul «Frankfurter Allgemeine Zeitung».
Lieber Freund, tu mi chiedi com’è possibile che Berlusconi sia ministro degli Esteri di sé medesimo. Ecco la risposta: voi tedeschi non avete capito niente. L’uomo del destino che scende dal cielo della nostra Italia non è un mangiatore di patate come voi. Non è un uomo a una dimensione. Non è nemmeno una persona sola. Berlusconi è un oggetto catodico e come tale è capace di riprodursi all’infinito. Lo si vide già alla vigilia delle ultime elezioni politiche. sbucava da ogni tv. Dilagava nelle strade. In ogni manifesto ti appariva con un volto diverso. Berlusconi imprenditore, Berlusconi operaio, Berlusconi padre e marito, Berlusconi unto dal Signore, accanto al caminetto, in tuta da jogging, benedicente.
Intanto, un giornalino a colori – distribuito a spese di qualcuno, non importa chi – compariva nella cassetta postale di milioni di elettori. Dentro, su carta patinata, altri Berlusconi ancora: costruttore edile, politico e sportivo, in mezzo agli amici, in chiesa, nella piazza Rossa, con i suoi anchormen, su una nave da crociera, in mezzo a un prato idilliaco ricoperto di fiori. Ovunque – anche nel capitolo sui giorni neri in cui Forza Italia rimase all’opposizione, titolo «la traversata del deserto» – lo stesso strepitoso, inossidabile sorriso. Già allora era chiaro: Berlusconi coincideva sempre più con i suoi denti (ne ha tantissimi, forse di più della gente comune, e li mostra tutti, come lo squalo nella canzone di Mackie Messer). Ed è anche per quella dentatura che gli italiani lo hanno votato.
Figurarsi dopo la vittoria. Le mutazioni hanno preso un ritmo accelerato, vertiginoso. Berlusconi l’americano, Berlusconi e lo scontro di civiltà, Berlusconi «ghe pensi mi» (il pragmatico «ci penso io» del dialetto milanese), Berlusconi l’uomo giusto al posto giusto, cui è fatale delegare tutto, politica, economia, regole del gioco, sicurezza personale. In Europa c’è un uomo solo capace di travestirsi così in fretta. Si chiama Joerg Haider e in un giorno riesce a passare dal gessato ai Lederhosen, dalla tuta da sciatore spaziale al grembiule da operaio, tutti gli altri sono solo controfigure; nessuno ha saputo clonarsi tanto. Ma allora che importanza può avere se Berlusconi, accanto ai mille replicanti di se stesso, ha anche un ministro degli Esteri?
Ci sono due modi di capire l’uomo. Uno è ovvio. Cercare l’origine della sua immensa, indagatissima e mai ben chiarita fortuna personale. Ma è opera ardua, resa quasi impossibile da un
formidabile sbarramento mediatico, legale, politico e ora anche ministeriale. L’altro modo è osservare la sua faccia, i suoi denti, il suo modo di muoversi, di infilare le mani nel doppiopetto come Napoleone, o di allargarle sul leggìo come Mussolini sul balcone, con l’unica variante, politically necessary, del braccio sinistro leggermente flesso. Bisogna insomma studiare l’estetica, cui Berlusconi dedica più tempo di qualsiasi statista al mondo.
Pensa al tuo povero Helmut Kohl. Anche da cancelliere era rimasto un contabile, con quel vestito-saio che gli scendeva senza grazia dal corpaccione. Berlusconi no. Anche le sue mutande sono su misura. Tutto in lui è apparenza, ed è lui stesso uno strepitoso venditore di immagine. Della propria, in primo luogo. Il suo guardaroba è sconfinato; le sue scarpe hanno un tacco speciale per compensare l’altezza (un uomo del destino deve emergere, no?). È pedinato da un truccatore e prima di ogni conferenza stampa o comizio un addetto studia millimetricamente la posizione dei microfoni, le luci, la fedeltà del suono, l’altezza del cuscino supplementare sulla poltrona, e persino la rispettosa, gerarchica distanza dei correlatori. Nulla è lasciato al caso.
Fin dalla sua prima lezione al ministero degli Esteri ha spiegato ai diplomatici freschi di nomina che è l’apparenza che conta. Essere ambasciatori, ha detto, è prima di tutto avere «l’alito fresco» e le mani «non sudate». Mentre Genova, in rivolta per il «G8», sembrava il Cile con le cariche della polizia, lui si premurava che i gerani del Palazzo avessero la taglia giusta e che i genovesi non stendessero la biancheria alle finestre (per protesta, poi sventolarono ai balconi centinaia di mutande). E la prostituzione, buon Dio, non è una piaga morale da combattere? E’ uno sconcio (estetico) da togliere
dalle strade.
Eccola la rivoluzione, capisci? L’uomo che si è presentato come paladino del «fare» è in realtà un campione dell’«apparire», e in questa prevalenza totalitaria della
scenografia, è al cento per cento un italiano di destra. Il nazismo tedesco fu «anche» trombe e tamburi; il fascismo fu «solo» quello. Dietro c’era il niente. Mussolini costruì palchi, gestì un grande illusionismo bellico, ma mandò gli alpini in Russia con le scarpe di cartone. Ecco, anche questa Destra è una grande venditrice: riesce a monetizzare anche i suoi fallimenti. La nostra Sinistra, invece, non sa comunicare più nulla. Nemmeno i suoi successi.
Come al regime degli anni Trenta, anche all’operetta berlusconiana manca il senso del ridicolo. In un Paese normale, sarebbe un punto debole: davanti a questa frenetica moltiplicazione dei premier, scoppierebbe una gran risata. Ma l’Italia non è un Paese normale. L’Italia è già diventata Berlusconia. C’è stata una mutazione nella terra dei limoni. Il Paese dell’«apparire» è diventato egemone su quello del «fare». E questa parte degli italiani non pare inquietarsi troppo del fatto che le tv del Paese siano nelle mani di un uomo solo. Essa ama il «grande assolutore» che sorride dei vizi nazionali. Delega la cura delle sue ansie al grande terapeuta che la stende sul lettino e le dice: dormi cara, faccio tutto io.
Anche il Centrosinistra, ipnotizzato, lascia che il videogioco trionfi, che l’apparenza governi. Ha scelto uno dei suoi leader (Francesco Rutelli) più sulla base di criteri estetici, ha silurato i suoi uomini migliori e rotto il contatto con la base. Poi ha rinunciato a combattere pur di conquistare una poltrona nei salotti tv dell’avversario. Così l’egemonia di Berlusconi è totale. Eh sì, amico mio, ti dovrai rassegnare: questo governo durerà all’infinito. A meno che non sia Berlusconi a consumare se stesso. A clonarsi in un numero tale di copie da farsi risucchiare da quel buco nero che la tv chiama «sovraesposizione».
Tu mi scrivi che il suo euroscetticismo – mille volte negato ma confermato dai fatti – è uno scivolone, un errore politico, un boomerang. Personalmente non lo credo. Berlusconi non dice nulla a caso. Anche la sua storica battuta sulla supremazia dell’Occidente davanti all’Islam, all’indomani dell’11 settembre, non fu affatto «dal sen fuggita». Fu detta apposta. Serviva a coprire con un polverone la cagnara che i suoi parlamentari facevano in quelle ore contro la collaborazione europea sulle rogatorie internazionali, e mettere quindi se stesso al riparo dalle indagini dei giudici stranieri.
Per questo, caro amico, non credo affatto che il siluramento di Ruggiero sia stato uno scivolone. Ruggiero non era solo troppo euroentusiasta. Era anche troppo bravo e quindi troppo indipendente. Intollerabile, per un Capo che da quando è in politica ha preso a scegliere i suoi uomini non in ragione della bravura ma sulla base della fedeltà e dell’obbedienza. Berlusconi adora quelli che non lo contraddicono. Si dice che telefoni più volte al giorno al direttore di una delle sue Tv, Emilio Fede – un fenomeno di obbedienza aziendale – solo per sentirsi dire «sei il migliore». Ma la ragione vera è ancora una volta estetica. Ruggiero occupava troppo la scena. Non accettava di tacere «alla destra del padre». Per lo steso motivo, Berlusconi non vorrà mai Gianfranco Fini agli Esteri. Teme che gli rubi i riflettori.
Insomma, il licenziamento in tronco del miglior ministro del governo non è affatto un errore. È una virata che premia i falchi, umilia i moderati della maggioranza (quella più imprenditoriale, che crede ancora al primato del «fare») e segna un’accelerazione in senso autoritario e «scenografico». Va incontro a quella fetta dell’elettorato – le fasce deboli dei settori produttivi – che rimpiange i vantaggi della lira debole e non ama l’Europa delle regole, ha gli incubi all’idea di un superStato ficcanaso in materia giudiziaria e rompiscatole in quella fiscale.
Questo elettorato italiano, vedi, non è affatto moderato. C’è un’impressionante smodatezza nel suo strepitare contro i giudici, le regole, l’immigrazione. E c’è, fin nelle piccole poltrone di provincia, un’occupazione del potere da assalto alla diligenza. Questa Destra vuole tutto, anche la presidenza delle filarmoniche o delle sezioni dell’Unione ciechi. Interpreta il federalismo regionale «alla jugoslava», come
allegra licenza di sperpero. Soprattutto, ha pochissimo senso dello stato. E un gran bisogno di nemici.
Aufwiedersehen.
COME
RISPONDERE AL CAVOLIERE
di
Massimo Valpiana (Direttore di Azione Non Violenta)
Signor
Berlusconi, io non sono Suo amico !
In questi giorni, come altre 20 milioni di famiglie italiane, ho
ricevuto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, un
convertitore €uro/Lire accompagnato da una lettera che inizia
con "Cara amica, caro amico." e
termina con la firma di Silvio Berlusconi.
Ho risposto così:
Egregio
Signor Presidente Berlusconi,
trattengo il convertitore in quanto esso è stato pagato con i
soldi dello
Stato, e quindi dei contribuenti, categoria alla quale
appartengo.
Le restituisco invece la lettera perché -pur rispettandoLa per
il consenso
elettorale che Ella ha ottenuto - non mi considero Suo amico.
Distinti saluti
Massimo Valpiana
Cittadino italiano
Verona
P.S. Sono tante le cose che ci dividono. L'ultima, e la più
grave, è il Suo
appoggio -dato a nome dell'Italia e con il voto del Parlamento-
al
conflitto in Afghanistan, calpestando l'articolo 11 della
Costituzione che
"ripudia la guerra".
I
GUAI GIUDIZIARI DEL CAVALIERE
di
Max Parisi
Il
curriculum giudiziario del Cavaliere farebbe invidia a un boss
della mala
Per
salvarlo un plotone di parlamentari, avvocati e giornalisti
In
realtà, i cosiddetti "guai giudiziari" di Silvio
Berlusconi non appartengono tutti al medesimo ceppo (da
intendersi come blocco...).Berlusconi
infatti, ha molteplici e differenti fronti aperti con la
giustizia - più qualcuno appena chiuso con pesanti
condanne - che in qualche modo rappresentano, dal punto di
vista del codice penale, la sua intera carriera di
imprenditore.Andiamo a ritroso.
RICICLAGGIO
SOLDI DELLA MAFIA
Attualmente Silvio Berlusconi è sotto inchiesta da parte
della Procura della Repubblica di Palermo - magistrato
delegato alle indagini il sostituto procuratore Domenico Gozzo
- per l'ipotesi di reato
di riciclaggio di capitali provenienti dalla mafia siciliana,
la meglio nota Cosa Nostra. Questa indagine nasce, per così
dire, come "costola" del processo in corso sempre a
Palermo contro Marcello Dell'Utri, a sua volta accusato di
connivenza con questa organizzazione criminale (vedi articolo
in pagina).Stando alle scarne informazioni raccolte in
ambienti giudiziari palermitani, a dare impulso a quest'azione
della magistratura contro il Cavaliere è stato un testimone,
Filippo Alberto Rapisarda, potente finanziere siciliano
operante a Milano dai primi anni Settanta. Rapisarda - hanno
riferito alcuni giornali fra luglio e agosto - avrebbe reso a
più riprese testimonianze il cui contenuto sarebbe di estrema
gravità. Avrebbe riferito di miliardi
ottenuti da Berlusconi dalla "famiglia" (in senso
mafioso) dei Salvo, boss di Salemi. Nino e Ignazio Salvo, oggi
entrambi deceduti, entrarono nel mirino di Giovanni Falcone
già a metà degli anni Ottanta, tanto che vennero rinviati a
giudizio nel primo maxi processo alla mafia istruito proprio
da Falcone. Nino
non fece a tempo a vedere la fine del dibattimento, morì
di cancro in un ospedale di Bellinzona, in
Svizzera, la notte del 18 gennaio 1986. Ignazio verrà ucciso
in un agguato teso da Leoluca Bagarella e altri sicari, tra i
quali - pensate - anche Gaetano Sangiorgi, marito di sua
nipote, Angela Salvo, la sera del 17 settembre 1992.Ebbene,
stando alle dichiarazioni di Rapisarda, sentito - ripeto - in
qualità di testimone dalla Procura palermitana, il Cavalier
Berlusconi avrebbe ottenuto dai cugini Salvo tramite i
"buoni uffici" di Marcello Dell'Utri un ingentissimo
capitale.Il
"prestito", sempre che si possa chiamare così,
sarebbe stato erogato a cavallo tra il 1977 e il 1978, la
somma era di 5 miliardi (25 miliardi e 353 milioni di oggi -
fonte Istat). Vero, falso? I magistrati, coadiuvati dalla
Direzione Investigativa Antimafia e da esperti della Guardia
di Finanza, stanno verificando. Sempre quest'estate, la
Procura di Palermo ha sequestrato i libri societari delle 22
Holding (Dalla Holding Italiana Prima alla Ventiduesima) che
detengono il capitale della Fininvest. Anche in questo caso,
sono in corso accertamenti. Soprattutto, si cerca di capire la
ragione per la quale Silvio Berlusconi per una larga parte
degli anni Settanta e Ottanta fece amministrare in maniera
fiduciaria forti quote di queste società-cassaforte alla
finanziaria Par.Ma.Fid di Milano, società che
contemporaneamente amministrava parte dei beni di pericolosi
gangster e finanzieri di mafia operanti all'ombra della
Madonnina. Come vedete, al di là delle parole di molti
"pentiti", non ultimo Francesco Di Carlo, che ha
"narrato" di incontri diretti avvenuti a Milano fra
Silvio Berlusconi, Stefano Bontate e Mimmo Teresi, - questi
ultimi due all'epoca dei fatti (metà-fine anni Settanta) ai
vertici dell'organizzazione mafiosa - c'è ben altro su
cui i magistrati vogliono fare chiarezza. E per la verità,
anche noi.
CORRUZIONE
DI MAGISTRATI ROMANI
Naturalmente non sono
solo questi - come si diceva - i
"guai giudiziari" del Cavaliere di Arcore.
Ricordate il clamoroso caso Previti, Squillante, Pacifico,
Acampora? Ebbene, a Milano i magistrati sospettano fortemente
- anzi, hanno carte bancarie in tal senso - che le
ingentissime somme "girate" da Cesare Previti ad
"amici" magistrati romani (leggermente corrotti...)
in realtà provenissero non dai "risparmi"
dell'avvocato della Fininvest, bensì dalle tasche di
Berlusconi tramite la vasta ragnatela societaria estera nelle
sue mani. Anche in questo caso specifico, la posta è
altissima. Se venisse
dimostrato processualmente il ruolo di "mandante" di
Berlusconi nei confronti di Previti, l'impero finanziario del
Cavaliere crollerebbe di schianto. In ballo c'è - niente
di meno che - la Mondadori, rimasta per un lungo periodo al
centro di una ferocissima battaglia legale fra De Benedetti e
il Signore della Fininvest.Se Previti agì per corrompere -
riuscendoci - i magistrati capitolini che alla fine in effetti
diedero "ragione" al Cavaliere, e per farlo usò
proprio i soldi del Cavaliere, sarebbe un disastro immane per
Silvio. Dal punto di vista economico, si innescherebbe una
causa per danni che in pratica lo porterebbe diritto alla
rovina, dal punto di vista dell'immagine neanche a parlarne,
sotto il profilo strettamente giudiziario poi, nel caso
venisse condannato, il reato
di corruzione di magistrati ha una rilevanza assai pesante,
quanto ad anni di carcere.
VIOLAZIONE LEGGI ANTITRUST IN SPAGNA
Se
questi due eventi giudiziari già bastano per capire quale
"futuro" potrebbe aspettare Berlusconi in Italia, c'è
da aggiungere che perfino in
Spagna i giudici vogliono vederci molto chiaro sulla gestione
patrimoniale della televisione impiantata in quella nazione
dal signor Fininvest. L'ipotesi al vaglio dei giudici
spagnoli circa le "azioni" di Berlusconi è di aver
bellamente violato le
leggi sia sull'antitrust, sia per ciò che attiene più
semplicemente alla tassazione. Tra l'altro, Berlusconi
deve prestare la massima attenzione a quello che fa, rispetto
la magistratura iberica. Là,
l'immunità parlamentare italiana non vale, sia ben chiaro.
In ogni caso, questi sono solo i primi nodi che stanno venendo
al pettine.
CAPITOLO
BANCA RASINI
Quando qualcuno si prenderà la briga di "aprire" il
capitolo Banca Rasini, magari sequestrandone l'archivio
tutt'oggi esistente, magari interrogando alcuni dei suoi ex
funzionari tutt'oggi in pensione (non al cimitero), e magari
anche ponendo qualche domanda a qualcuno degli ex correntisti
tutt'oggi facilmente rintracciabili, si scriverebbero pagine
davvero inedite della storia di Silvio Berlusconi e famiglia. Certi
comportamenti, certa spregiudicatezza, certe amicizie non si
inventano dalla sera alla mattina. Bisogna avere dei maestri,
e il giovane Silvio di allora ne ebbe più d'uno, nella banca
dove lavorò suo padre per vent'anni.
E LUI?
A tutto ciò, comunque, Berlusconi risponde in maniera
scomposta. A chi gli domanda pubblicamente spiegazioni - ad
esempio il sottoscritto -, oppone l'ira dei suoi fedelissimi e
l'azione dei suoi legali. A chi
testimonia presso i magistrati, vedi Rapisarda, querele
amplificate da potenti campagne televisive e della carta
stampata (tutti mezzi da lui controllati) e infine
direttamente ai giudici impressionanti pressioni concentriche
a cui portano man forte "legioni" di deputati e
senatori di Forza Italia in Parlamento. Di fronte a questo
esercito formidabile, che dire? Golia sembrava invincibile.
Discorso
all'Umanità 31\12\2001
di Beppe
Grillo
Auguri
anche a Lei Presidente.... Lei è l'unico Presidente, il
Presidente della Repubblica. Perché qui siamo pieni di
presidenti che non ce la facciamo più! Cara umanità, esuberi,
flessibilità, risorse umane! Ogni anno ci vediamo... e
quest'anno la posizione è un po' strana (Grillo è ribaltato di
180° n.d.t.) ma non vi fate ingannare, la posizione è strana
perché il mondo è strano.
Ho
una crisi di personalità... per anni sono andato avanti a fare
monologhi sulla realtà e allora mi stupivo... non capisco i
fatti mi dicevo.. sono io che sono fuori di testa... il mondo
sta andando avanti così, sono io che sono un disadattato.
Ma
adesso! mi sta succedendo qualcosa, e sta succedendo a tutti!
Abbiamo
un destino che è messo in crisi da degli ometti: le tre B: Bush,
Bin Laden e...questo ometto che si agita, che si fa chiamare il
Presidente; è da tutte le parti e in nessun luogo. E' a
Bruxelles, parla d'aforismi, va in Belgio e dice: "Tu dare
soldi, noi dare cammello". Si è occupato di tutto, lavora
18 ore al giorno... Questo povero Dorian Gray che non ce la fa
più.
Io
ho dei seri problemi a capire questo mondo che sta andando alla
rovescia... Ma forse è la realtà che sta andando alla
rovescia, l'unica cosa diritta sono io... (Grillo viene
raddrizzato ndt)
E
allora noi che siamo la patria del diritto siamo diventati in
poco tempo la patria del rovescio.
Il
diritto si è rovesciato.
Oggi
i fuorilegge scrivono le leggi, i malfattori giudicano i giudici
e il destino dei magistrati è nelle mani delle sentenze degli
avvocati.
Allora
ci abitueremo a scene magari incredibili, dove non so... il
mafioso esce faccia in su facendosi fotografare... entrare nella
sua limousine e andare via con la scorta della Polizia.
E
nella via dietro... uscire il giudice, col cappotto tirato su
per non farsi riconoscere, come un mafioso, e infilarsi nella
sua Tipo con l'unica scorta che si può permettere: sua moglie o
la sua vecchia zia dentro, e andarsene da solo.
Il
diritto si è rovesciato, e allora tutte queste parole strane..:
democrazia, libero mercato... che doveva portare il benessere...
Ditelo all'Argentina! Ditelo all'Argentina !!! Dieci anni fa
sentivano gli stessi discorsi che sentiamo noi dal nostro
governo.
Andate
nei supermercati, il futuro è nel supermercato. Guardate cosa
fanno le culture occidentali... Guardate Gerusalemme... tra
culture differenti: si ammazzano da decenni. Guardate la
pacificità.., la tolleranza di un supermercato.., dove al
massimo che ti può succedere di violenza è scontrarsi col tuo
carrellino.
E
allora, ecco, ditelo all'Argentina... Dicevano: Andate nei
supermercati! Prendete le vostre maggiori offerte. Comprate 4 e
pagate 3, comprate 3 e pagate 2... La settimana scorsa sono
entrati hanno preso 4 e pagato un cazzo!
Questo
è il grande libero mercato.
E
allora si fanno le riforme, istituzionali, costituzionali, le
Grandi Riforme... e allora Dorian Gray, che io chiamo
affettuosamente così come nel libro di Oscar Wilde dove chi
invecchiava era il quadro e lui rimaneva giovane.. invece qui...
abbiamo un Berlusconi che è alla rovescia: invecchia lui e
ringiovanisce la sua immagine, dicevo... Dorian Gray ha fatto
queste grandi riforme:
Quella
del falso in bilancio che da oggi si chiamerà credo, contabilità
creativa.
La
legge sulle rogatorie. Abbiamo detto ai giudici svizzeri che
sono imprecisi: se un giudice svizzero per fare un'indagine ci
manda dei documenti firmati solo in fondo e non timbrati pagina
per pagina, noi glieli mandiamo indietro perché possono essere
artefatti!. Il grande governo che doveva sburocratizzare il
mondo è diventato il partito dei timbri!
E
abbiamo fatto la riforma fiscale: Dai 200 milioni in su si paga
il 33%, dai 200 in giù si paga il 23% di tasse.
Faremo
la privatizzazione della sanità. Ai ricchi diremo: dica 33 ai
poveri: 23. Robin Hood alla rovescia!
Quindi
uno che guadagna 200 milioni paga il 33 come Dorian Gray che
guadagna 300 miliardi!
Ma
è strepitoso! Tutto sotto i nostri occhi!
Questa
democrazia... che arriva dagli Stati Uniti... che hanno avuto un
dramma straordinario, per l'amor di Dio: le due torri... Ma se
non c'erano le due torri bisognava inventarsi qualcosa di
simile...
Qui
ci vogliono far credere che sia una guerra di religione... ma si
può parlare di guerra santa...? Guerra solidale? La parola
solidarietà che significato ha?
Prendo
un giornale, c'è un'enorme pubblicità... Guarda... c'è una
mano bianca che prende un bambino piccolissimo nero... Bellezza
della solidarietà! Organizzato dal gruppo Vella... donna...
europea e occidentale vieni! Vieni da noi, stilisti del
capello... fatti fare un taglio per solidarietà... fatti
depilare per solidarietà... strappati le unghie per solidarietà...
Allora
la parola cosa diventa? Magari c'è la buona fede, per l'amor di
Dio... Si allevieranno situazioni del 3°, 4°, 5° mondo, ma
noi stiamo inculcando un concetto di solidarietà che è
completamente fasullo! Le donne crederanno che fare del bene è
farsi laccare le unghie dei piedi da un parrucchiere...
E
ancora, l'informazione che dovrebbe essere quella che controlla
il Governo... E' l'esatto contrario: è il Governo che controlla
i media.
Vediamo
qual'è l'informazione: noi leggiamo un giornale su 10, un
tedesco ne legge 5 su 10, un giapponese 30 su 10 perché li
legge 7 volte l'uno... La nostra cultura è fatta per contatti
televisivi e la poca cultura dei giornali è fatta così.
Guardate
come si può manipolare con lo spazio: manifestazione di 20.000
persone... vedete le proporzioni, la fotografia è grossa lo
scritto è piccolo... Sullo scritto: 20.000 stanno manifestando
e venti spaccano le vetrine... ma la foto grande riprende non i
20.000 ma i venti.
Questo
è manipolazione, non è cambiare i fatti, è proporli come si
vogliono.
Si
può manipolare con il colore, noi siamo un popolo che vuole il
colore... e contro i colori non è come le parole.., le parole
le puoi smentire... un'immagine non la puoi smentire!
Guardate:
il bene viene dipinto a colori: il bambino con la bandiera
americana. Siamo tutti contro il terrorismo... in quella grande
manifestazione che ha fatto il Governo in piazza.
Io
tutte le manifestazioni che vedo in televisione mi fanno
paura... Le fanno nella Corea del Nord, Fidel Castro a Cuba...
E
io vedo il bambino a colori e in quarta la bandiera strappata in
bianco e nero. Qui erano in 100.000 e qui in 40.000: però
l'immagine che rimarrà sarà il bambino colla bandierina.
Bello, biondo. Ecco cos'è la manipolazione.
Noi
parliamo di civiltà superiori... parliamo veramente di civiltà
superiori? Ora ve la faccio vedere la civiltà superiore... come
vediamo noi... oooh... le povere donne afgane...! i burka... si.
si...
Come
vedono i giornali le povere donne? Eccola qua...la civiltà
superiore: una donna negra che beve un vino bianco.., queste
sono le idee dei creativi.., ce li abbiamo al governo. La donna
negra visto che è negra è senza reggiseno, perché le tette
delle negre sono tette qualsiasi, mentre su un altro giornale
spicca, straordinaria, la donna bianca e in quanto bianca è
leggermente velata... Questa è pubblicità colonialista!
Ecco
come vediamo la guerra: (Grillo mostra una copertina) da un
giornale del capo del Governo edito dalla sua casa editrice,
ecco il modo di vedere la guerra: carri armati e figa !!!
Straordinario!
E noi siamo entrati in guerra con una manifestazione televisiva
di piazza: Sembrava il festival di Sanremo, eravamo tutti
entusiasti... la solidarietà... e arriva Bocelli che canta,
arriva la Loren e Alberto Sordi..., come fa ad essere una cosa
seria? Mancava il Telegatto..!
E
allora sono io capovolto o sono le cose? Io voglio dirvelo,
raddrizzatevi!
Le
parole non hanno più significati... globalizzazione... La
globalizzazione c'è sempre stata. Cristoforo Colombo è stato
il primo globalizzatore quando ha portato i pomodori di qua! La
globalizzazione è intesa come fatto naturale, come il tempo, il
clima... ma noi stiamo parlando, non di quella intransitiva...
ma transitiva: CHI GLOBALIZZA COSA...
E'
un mondo globalizzato che parla l'inglese, l'americano...
Io
non so se sia peggio l' Europa o gli Stati Uniti...
Ma
quando sento Bossi...che è ministro! Bossi è diventato
ministro!!! Che dice: Europa forcaiola. Lui! Uno che si puliva
il culo col tricolore... e l'ho visto con la bandiera america
che diceva Europa forcaiola.. Quale forcaiola? Sono gli Stati
Uniti che hanno fatto fuori sulla sedia elettrica 120 persone
quest'anno. E' Bush che ha ucciso 120 persone, si o no? Noi non
abbiamo la pena di morte.
Bush
è il più grande killer della storia!
Noi
difendiamo una democrazia dove 6 milioni di persone..: 2 sono in
galera e 4 sono agli arresti domiciliari. Negli Stati Uniti
dicono che hanno pochi disoccupati, per forza! li arrestano
tutti.
E'
tutto alla rovescia... e io credo che ci voglia un segnale.
Ci
han fatto credere che questa è una guerra santa... siamo
entrati in guerra e non ce ne siamo neanche accorti con una
manifestazione... tutti in Afghanistan. Adesso a gennaio le
truppe italiane dovranno intervenire in terra... Non sugli
aerei.
Questa
è la guerra del bene contro il male. E' la guerra dei grassi
contro i magri! Quale terzo mondo...? I grassi e i magri...
Stiamo male tutti e due: noi perché mangiamo troppo, loro perché
non mangiano nulla.
I
grassi bombardano da 5.000 metri e tirano giù sui magri delle
molotov da 7 tonnellate... che solo menti malate le poteva
concepire... neanche il ministro Alemanno che le tirava da
piccolo poteva concepire una molotov così.
Bombe
che uccidono migliaia di magri... ma nella TV dei grassi i magri
non fanno notizia perché sarebbero notizie antipatriottiche.
Dicono
che i grassi sono coraggiosi... se sganciano da 5.000 metri le
molotov da 7 tonnellate, mentre i magri che si fanno esplodere
sono dei codardi.
E
allora è un concetto che non capisco: bene contro il male...
Dio, Allah.. Basta!
Ci
voglio far credere che sia una guerra di religione, di
culture...Ma qua è una guerra di petrolio!
Ora
vi faccio vedere quanti sono i petrolieri nel governo di Bush
(mostra una foto con 6 persone ndt). Sono tutti petrolieri!
Ora
dovete sapere che negli Stati Uniti hanno l'1% del petrolio e
consumano il 30% di tutte le risorse del resto del mondo... ma
ne hanno solo l'1% e... da qualche parte dovranno pur andarlo a
prendere. Il Caspio è il regno del petrolio. Il 65% del
petrolio è lì nel Mar Caspio e i caspiti o caspidi consumano
solo l'1%...
Dovevano
andarselo a prendere, gli americani! Dovevano fare qualcosa.
Già
a marzo si parlava di guerra in Afghanistan.
Il
vice direttore dell'FBI O'Neil faceva delle indagini in Arabia
perché pensava che il terrorismo fosse lì, e infatti... i
fatti gli han dato ragione, perché su 19 terroristi 15 erano
arabi e 4 egiziani. E noi cosa facciamo? Bombardiamo
l'Afghanistan.
O'Neil
sapeva, ma tutte le sue indagini venivano insabbiate dai
petrolieri americani.., allora lui s'è dimesso e per premio,
per il lavoro che aveva fatto, Bush gli ha dato un bell'ufficio
all'82° piano delle due torri.
Noi
siamo entrati in guerra, dobbiamo sbarcare... Il ministro
Ruggero preoccupatissimo ha detto: "Noi non possiamo fare
la guerra se non abbiamo delle garanzie!" Ma le garanzie,
Ruggero!, si hanno in tempo di pace non di guerra! Tu dovevi
continuare a giocare a golf al WTO...
E
noi ci mandiamo battaglioni, con le nostre tecnologia
straordinarie... gli elicotteri che vanno di notte. Li avete
visti i nostri elicotteri... i nostri soldati che li facevano
scendere... sembravano a 10 centimetri poi erano a 60 metri!
Abbiamo
visto il battaglione Tuscania, i nostri valorosi guerrieri. Il
Tuscania, quello che è venuto al G8... doveva sedare una
rivolta, si sono persi a Genova! Hanno dovuto chiedere a un
tassista dove dovevano fermare i rivoltosi, e li abbiamo mandati
in Afghanistan! Non li troveremo più... Dovremo attivare un Chi
l'ha visto? afgano...
E
cosa ha detto il nostro Dorian? il nostro grande statista
mondiale? Cosa faremo dopo aver fatto la pace in Afghanistan? La
televisione. La televisione! Gli daremo Biscardi che parlerà in
afgano, che tanto è lo stesso. Costanzo col burka che sembra un
comodino col pizzo. Gli daremo Il Grande Fratello... Loro
penseranno che sarà Bin Laden e invece è Marina... vedranno
Marina o Cinzia o Ugo e diranno: questa è la grande civiltà.
I
terroristi vanno combattuti ovunque siano, e i paesi che li
ospitano saranno i nostri nemici, saranno bombardati. Benissimo!
Il
paese che deve essere bombardato per primo sono gli Stati Uniti.
Hanno la scuola di guerra in Georgia: Fort Ben ha forgiato e
plasmato i più grandi dittatori, torturatori, assassini degli
ultimi 50 anni: Gli squadroni della morte, il dittatore
giapponese in Perù, quelli che hanno ucciso il cardinal Romero,
quelli in Salvador, in Guatemala sono usciti da una scuola
militare in Georgia. Come l'hanno chiamata? Non scuola di guerra
, no: Istituto per la Cooperazione e Sicurezza dell'Emisfero
Occidentale... Il Cepu... Bello... straordinario... col tutor
per uccidere e torturare.
L'occidente:
un'altra parola che si sono inventati gli occidentali.
L'occidente è solo un punto di vista, non c'è niente di
geografico: Io vedo il Polo Nord, il Polo Sud... non vedo un
Polo Est, un Polo Ovest. Tu sei sempre a occidente di
qualcuno... è un punto di vista che non vuol dire nulla...
occidente da cosa? Un californiano per essere occidentale va in
Giappone, il giapponese va in Cina, il cinese in India,
l'indiano va in Arabia, l'arabo in Africa. E l'africano sta lì
perché non sa più dove andare.
Dorian
GRay fa quello che può: "Siamo tutti americani, come ha
detto John Kennedy a Berlino". Eh, Dorian Gray è l'unico
che riesce a dire tre balle in due parole... Siamo tutti
americani... Ma Kennedy non si è mai sognato di dire quelle
cose! Kennedy ha detto: Io sono berlinese, che è un altro
significato. Ma noo! Per lui le parole sono così. E' creativo!
L'euro.
L' Europa è due anni che sta commerciando con l'euro. Non c'è
il popolo europeo però abbiamo già la moneta. Perché parole
come diritto, cultura sono superflue, non ci servono più, ci
serve consumare le stesse cose!
I
commercianti poi hanno già arrotondato in modo da farci sentire
a nostro agio: 54,4? A 55 ! Preciso.
Queste
bandiere...
Allora
è meglio prenderne una come a detto Gino Strada... dice che ha
le idee confuse... E' l'unico che ha idee dritte! "Non
voglio i soldi da chi butta le bombe, se devo ricucire quelli
che frantuma con le bombe!"
Prendete
una bandiera, bianca, uno straccio di bandiera, senza odi,
religioni, senza dire il bene contro il male.
Cosa
vuol dire il bene contro il male? Quando il bene fa più morti
del bene perché devo scegliere il bene? E come prendere un
cannibale, giustiziarlo poi mangiarselo, così impara!
Gino
Strada, vogliamo manifestarti il nostro affetto, quindi sventolo
la tua bandiera bianca senza ideologia.
E
un appello a Dio. Mi sono montato la testa. Dio vieni giù. Ma
non mandare tuo figlio; vieni tu di persona, perché non sono più
cose da ragazzi.
Aspettiamo
che vieni tu.
Grazie
a tutti. Buon anno.
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