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DALLA RETE
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ALBATROS
Per chi
ha voglia di
pensare un pochino.
I
vecchi numeri della rivista
a cura di Alice Suella e Claudio Torreggiani.
DomandeDelNostroTempo
[risponde
TheEgo,
tuttologo] |
La risposta è indubbiamente si...basti pensare alle
martellanti pubblicità che giusto in questo periodo
promettono gprs, palmari, diavolerie ad onde in grado di
farci leggere e inviare email anche dalla spiaggia...anche
mentre facciamo il bagno...Staccarsi dalla Grande Rete
diventa ogni giorno che passa più difficile proprio per
l'incapacità di fare a meno di una fonte di notizie immensa,
di un mezzo di comunicazione ormai troppo diffuso. Ma se
riflettiamo anche solo un attimo ci accorgiamo che abbiamo
fatto a meno di internet per tantissimi anni...non si può
davvero rinunciarci per un meset
La risposta è indubbiamente si...basti pensare alle
martellanti pubblicità che giusto in questo periodo
promettono gprs, palmari, diavolerie ad onde in grado di
farci leggere e inviare email anche dalla spiaggia...anche
mentre facciamo il bagno...Staccarsi dalla Grande Rete
diventa ogni giorno che passa più difficile proprio per
l'incapacità di fare a meno di una fonte di notizie immensa,
di un mezzo di comunicazione ormai troppo diffuso. Ma se
riflettiamo anche solo un attimo ci accorgiamo che abbiamo
fatto a meno di internet per tantissimi anni...non si può
davvero rinunciarci per un mesetto di vacanze? Non credo. La
verità è che ci fa comodo usare tutto quello che la
tecnologia ci mette a disposizione, senza farsi tanti
scrupoli. Internet affascina quasi come la tv, perchè c'è
tutto quello che vogliamo, le risposte che cerchiamo, le
cose che vogliamo sapere. Chiunque di noi è schiavo di
internet perchè dentro la Rete trova ogni suo bisogno, e
appagato non riesce a smettere. Ora fate uno sforzo. Pensate
a voi dieci anni fa, senza internet. Si stava così male? Ora
invece pensate a voi tra dieci anni. Non oso immaginare...
Il recente programma televisivo "Veline" dimostra
ancora una volta come il popolo italiano sia dipendente da
un paio di cosce quotidiane nella fascia pre-serale, quando
cioè l'italiano medio siede a tavola con la famiglia e,
frustrato, racconta le disavventure con il capoufficio. La
presenza, spesso inutile, di veline e vallette di sorta
diventa quindi una specie di analgesico per l'utente
televisivo stressato dal lavoro, e che della tv sembra
apprezzare più il contorno che non il contenuto...Peccato
però che le suddette pulzelle si montino la testa troppo
facilmente, ritenendosi delle vere e proprie
intellettuali...mah! Colpa della troppa notorietà o di
qualche giornalista che lancia addirittura giovani vallette
alla conduzione del tiggì? Ogni riferimento è casuale. |
|
Fragmenta
Raccolta di pensieri ed aforismi del nostro tempo
TheEgo
LUNANERA.NET
Ciao!haimaipensatosesiamonoi
cheguidiamoiltrenodellavitaosiamosolo
passeggericheattendonol'arrivo?
risp 3489210538
>>LE
RISPOSTE
Scarica il Berlusclock...l'esclusivo
screensaver che ti ricorda da quanto tempo non è stato
risolto il conliftto d'interessi! [thanks to Clarence]
Se quella notte, per divin consiglio
Donna Rosa che concepiva Silvio,
avesse dato al marito di milano
invece della gigia il deretano
l'avrebbe preso in c#l quella stessa sera
Donna Rosa sol e non l'Italia intera!
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Affondiamo
lentamente...
di
Eugenio Ciccone
Cari amici e amiche, tornata da due intensi giorni genovesi,
il desiderio più grande è quello di fare il mio dovere di
“chi c’era”, raccontandovi la mia esperienza. Desidero
estrarre da quella strana vertigine che provo ogni volta che
sento, che vedo Genova 2001 e ricordo Genova 2002 qualche
fotogramma, qualche frammento di ciò che ho potuto provare,
respirare in quei giorni, tra quella gente…
Desidero raccontare la Genova che mi girava intorno, quella
che ho sentito vibrare sotto i passi di un corteo in festa,
il gelo di chi era rimasto suo malgrado al posto di lavoro,
al servizio di un’orda di perfidi terroristi, la curiosità
malcelata del controllore che forandomi il biglietto ha
atteso un istante prima di distogliere lo sguardo e passare
avanti (ora potrà dire di avere avuto un incontro
ravvicinato con una no-global…), ma soprattutto la città
solidale, che ci ha accolti col sorriso sulle labbra e la
cortesia di tutti i giorni… Vi dirò di questo, le
riflessioni a voi. Le mie sono quelle che mi hanno portato
fino qui. Riconfermate, rinvigorite...
Quelli che
stavano giù dal palco
di
Mimmo Marini
Sono stato al
Girotondo di piazza S.Giovanni, ma non era un girotondo...
d'altra parte anche l'Italia ufficialmente è ancora una
democrazia.
Era una folla immensa, che il mio orizzonte non riusciva a
racchiudere. Per raccoglierla non c'è stato bisogno di una
grande pubblicità, non è stato necessario l'impero mediatico
che solo LUI possiede e nemmeno la violenza o il terrore che
raccoglieva le masse a piazza Venezia.
Sul palco non c'era nessun leader politico, sindacale,
militare, sportivo, niente del genere. Era solo una "Festa
di protesta" di cittadini, organizzata dai cittadini.
Ai microfoni c'era solo gente che aveva davvero qualcosa da
dire, non persone ormai associate a qualcosa di "sporco"
come la politica, ma gente che tuttavia si "sporca le mani"
quando ce n'è bisogno come Gino Strada, che sa cosa è la
guerra, quali le sue conseguenze e non riesce a sopportarle
se non
intervenendo a soccorrere le vittime. Quelli che qualche
anno prima avevano ratificato il nostro intervento al fianco
della NATO contro la Serbia di Milosevic, quelli che alle
manifestazioni dei cossiddetti "NoGlobal" (che rivendicavano
spesso le stesse cose di Gino Strada) prima di Genova, già a
Napoli avevano permesso comportamenti vergognosi della
polizia, erano in mezzo alla folla oppure a Modena, a loro
non è stato permesso di salire.
Ha parlato la sorella di una vittima della Mafia, il giudice
Borsellino, per quanto uomo di destra. Quelli che hanno
permesso con la loro incompetenza, inconsistenza, mollezza,
codardia e forse corruzione che un "sospetto" colluso con la
Mafia arrivasse a capo del potere esecutivo e controllasse
quello legislativo e giudiziario sono rimasti in silenzio.
E' intervenuta una donna, avvocato, ma non come un amico di
LUI, celebre per le sue peripezie giudiziarie ancora
inconcluse. Lei ama la sua professione perchè può far
trionfare la giustizia, non perchè può permettere di
compiere ogni malefatta senza pagar pegno. Lei ha avuto il
coraggio di manifestare all'apertura dell'anno giudiziario
con cartelli che dicevano "La legge è uguale per tutti,
anche per il presidente del consiglio", ed è stata arrestata
per questo. Quelli che nonostante fossero stati delegati da
metà degli italiani solo sottovoce hanno detto che ciò che
faceva LUI era ingiusto, quelli che hanno lasciato che
passasse un'intera legislatura senza fare una legge sul
conflitto d'interessi, essi si sono limitati a fare
presenza.
Per primo c'è stato il discorso di Nanni Moretti, un regista
famoso anche per un suo film in cui dice "Reagisci,
reagisci, di' qualcosa di sinistra!". Quello che era il
destinatario di tale esortazione era Modena a far
tutt'altro.
Una ragazza di nemmeno 18 anni ha avuto la possibilità di
parlare davanti a quasi un milione di persone. Era diventata
famosa perchè era scoppiata a piangere cercando di parlare
col ministro dell'Istruzione. Quelli che nella scuola
avevano fatto poco meno di quello che sta facendo l'attuale
governo, quelli che dichiarandosi di sinistra hanno cercato
di dare sovvenzioni alla scuola privata come nemmeno la
vecchia DC aveva avuto il coraggio di fare, queste persone
non hanno invece avuto la possibilità di parlare ancora.
Ha fatto un discorso Veltri, ex vicedirettore del Giornale,
che ha collaborato al fianco di Montanelli, altro uomo di
destra. Quelli che si sono spacciati per avversari della
"destra di LUI" e poi non lo hanno dimostrato coi fatti
hanno dovuto tacere.
Hanno avuto il microfono anche un immigrato extracomunitario
e una rifugiata curda. Quelli che qualche anno prima hanno
permesso che Ochalan fosse consegnato alle autorità turche
rischiando la pena capitale, quelli che stavano per allearsi
con il Senatùr neoxenofobo sono rimasti a guardare.
Poi c'è stato lo spettacolo, le canzoni, le parole di
Vittorio Foa, Dario Fo, Pardi, Flores d'Arcais, Furio
Colombo, Daria Colombo e tanti altri. Intellettuali e gente
dello spettacolo che ha una coscienza politica, ma per cui
la politica non è una professione.
E infine c'eravamo Noi, giù dal palco ad ascoltare, a
sventolare bandiere e ad agitare cartelli per dire "Ci sono
anche io e non ci sto". Eravamo forse un milione, riempivamo
la piazza e tutte le strade intorno, venivamo da tutta
Italia, e qualcuno anche da Svizzera e Austria.
E stavamo alla stessa altezza di quelli che nonostante tutto
molti di noi avevano votato con l'illusione di essere
rappresentati. Alla stessa altezza di quelli che, mentre LUI
prometteva l'impossibile, rimanevano con le mani in mano e
lo rincorrevano nella sua follia mediatica usando slogan
quasi uguali a quelli di LUI.
Manifestavamo tutti contro di LUI, il Signore degli Inganni:
Silvio Berlusconi.
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Cari
amici,
"Fuori l'Italia dalla guerra", firmato ormai da oltre
duecentomila persone, non è più soltanto un appello, ma
diventa una iniziativa per sensibilizzare i cittadini, le
famiglie italiane.
Siamo convinti - e ne abbiamo ogni giorno nuove conferme -
che la grande maggioranza dei nostri concittadini sia
contraria alla guerra, in particolare alla nuova guerra
contro l’Iraq che è ormai all’orizzonte.
Per rendere visibile questa "opinione pubblica" che crediamo
trascurata e oscurata da molti giornali e televisioni,
chiediamo un gesto, una testimonianza: appendere stracci
bianchi, bandiere di pace, alle finestre e ai balconi delle
nostre case e dei luoghi di lavoro ma anche annodare un
piccolo straccetto bianco al polso, alla borsetta, allo
zaino, alla bicicletta, al guinzaglio del cane: ovunque sia
visibile.
Uno straccio di pace è un modo semplice per far sapere che
vogliamo trovare nuove forme di stare insieme, nuovi modi
per risolvere i problemi che non siano la violenza, il
terrorismo, la guerra.
Dobbiamo vincere una sorta di pudore, di timidezza, e
dobbiamo credere che sia possibile: se i duecentomila che
hanno firmato l’appello di Emergency - e ogni giorno
diecimila persone si aggiungono all’elenco - esponessero uno
straccio di pace - la cosa non potrebbe più essere ignorata
o censurata.
Duecentomila stracci di pace potrebbero addirittura
rappresentare una massa critica capace di innescare una
reazione a catena.
E’una scommessa difficile, ma non dobbiamo perderla. O
riusciamo a tenere "Fuori l'Italia dalla guerra" o non sarà
possibile neppure tenere la guerra fuori dall'Italia.
E' un impegno che vi chiediamo, è la prima di tante
iniziative che, insieme con altre organizzazioni, vi
proporremo per i prossimi mesi.
Tenere l’Italia fuori dalla guerra è davvero nelle nostre
mani.
Buon lavoro a tutti noi
Gino Strada
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